ZITO E HUDSON PER L'ULTIMA VOLTA ASSIEME SUL MONTE: A OAKLAND SI E' SCRITTA LA STORIA
Come se bastasse tenere le calze alte fino al ginocchio, agli Athletics, per tornare indietro di undici anni; o come se bastasse gremire l’O.co Coliseum alla gente, e urlare “Huddy, Huddy!”, per tornare agli anni Duemila.
Uno, Barry Zito, che le calze le ha tenute alte anche nelle stagioni al di là del Bay Bridge, al ritorno da partente sul monte di lancio degli A’s, verrà tolto dal manager Melvin a inizio del terzo inning; l’altro, Tim Hudson, ora con i Giants, non finirà neanche la seconda ripresa, dopo aver colpito due battitori e aver lanciato piu’ ball che strike.
Cosa non fa, l’emozione.
Tra chi dice “era chiaro che sarebbe stato tutto una farsa”, e chi non vedeva l’ora di prendere la macchina del tempo, e tornare ad assaporare l’atmosfera che più di dieci anni fa “the Big Three” – il terzo, Mark Mulder, era in tribuna con prole ad applaudire – con le loro performance ha saputo regalare alla citta’ di Oakland, il sottoscritto sente di doversi schierare con i secondi.
Il match di sabato 26 settembre all’O.co Coliseum di Oakland è stato il giusto, spettacolare contorno (ovvio: c’e’ chi l’ha visto come la portata principale) al tributo dedicato a due assi del monte di lancio, così diversi eppur uniti dalla loro esperienza nella Bay Area, prima a Oakland e poi a San Francisco, seppur quest’ultima consumata in momenti diversi; 14 a 10 per San Francisco il risultato finale, in una “slugfest” – come dicono gli americani – memorabile per Jarrett Parker. Il rookie di San Francisco ha messo assieme 3 home run e 7 punti battuti a casa, 54 anni dopo Willie Mays (NdA Mays fece anche meglio, con 4 HR e 8 RBI).
Ma questa non è la storia della formidabile ascesa di Jarrett Parker.
Questo il racconto del commiato di Barry Zito e Tim Hudson dal pubblico che più li ha amati (ironia del baseball, le World Series entrambi le hanno conquistate con gli altri), dalla gente che più ha osannato le curve dell’uno e il groundball pitching dell’altro.
P.S. Mercoledì 30 settembre Zito è tornato sul monte di lancio da partente, e con 4 solidi inning ha contribuito alla vittoria degli A’s in casa Angels.
Giusto per mettere, come si dice in questi casi, la ciliegina sulla torta.
di Andrea Comotti
Nella foto, Zito e Hudson di nuovo assieme seppur da avversari (AP Photo-Ben Margot da Kron4.com).
Uno, Barry Zito, che le calze le ha tenute alte anche nelle stagioni al di là del Bay Bridge, al ritorno da partente sul monte di lancio degli A’s, verrà tolto dal manager Melvin a inizio del terzo inning; l’altro, Tim Hudson, ora con i Giants, non finirà neanche la seconda ripresa, dopo aver colpito due battitori e aver lanciato piu’ ball che strike.
Cosa non fa, l’emozione.
Tra chi dice “era chiaro che sarebbe stato tutto una farsa”, e chi non vedeva l’ora di prendere la macchina del tempo, e tornare ad assaporare l’atmosfera che più di dieci anni fa “the Big Three” – il terzo, Mark Mulder, era in tribuna con prole ad applaudire – con le loro performance ha saputo regalare alla citta’ di Oakland, il sottoscritto sente di doversi schierare con i secondi.
Il match di sabato 26 settembre all’O.co Coliseum di Oakland è stato il giusto, spettacolare contorno (ovvio: c’e’ chi l’ha visto come la portata principale) al tributo dedicato a due assi del monte di lancio, così diversi eppur uniti dalla loro esperienza nella Bay Area, prima a Oakland e poi a San Francisco, seppur quest’ultima consumata in momenti diversi; 14 a 10 per San Francisco il risultato finale, in una “slugfest” – come dicono gli americani – memorabile per Jarrett Parker. Il rookie di San Francisco ha messo assieme 3 home run e 7 punti battuti a casa, 54 anni dopo Willie Mays (NdA Mays fece anche meglio, con 4 HR e 8 RBI).
Ma questa non è la storia della formidabile ascesa di Jarrett Parker.
Questo il racconto del commiato di Barry Zito e Tim Hudson dal pubblico che più li ha amati (ironia del baseball, le World Series entrambi le hanno conquistate con gli altri), dalla gente che più ha osannato le curve dell’uno e il groundball pitching dell’altro.
P.S. Mercoledì 30 settembre Zito è tornato sul monte di lancio da partente, e con 4 solidi inning ha contribuito alla vittoria degli A’s in casa Angels.
Giusto per mettere, come si dice in questi casi, la ciliegina sulla torta.
di Andrea Comotti
Nella foto, Zito e Hudson di nuovo assieme seppur da avversari (AP Photo-Ben Margot da Kron4.com).