Inverno ricco quello di Alessandro Vaglio, seconda base della Fortitudo Bologna. Il ragazzo di Montefiascone (Viterbo) è da anni un punto di riferimento del baseball italiano e del team bolognese, con cui ha vinto lo scorso campionato dell’Italian Baseball League.

Nasce, sportivamente parlando, nei Rams di Viterbo con cui esordisce, giovanissimo, in serie A2. Nel 2008 entra a far parte dell’accademia italiana di baseball e l’anno seguente passa al BSC Arezzo con cui disputa il campionato di A2. Il biennio successivo lo vede protagonista con i colori del Grosseto baseball con cui esordisce nel campionato di IBL  e, grazie alle proprie giocate, dimostra di essere uno dei migliori prospetti del baseball nostrano. Dal 2012 è un punto fermo del lineup e del diamante della Fortitudo con cui ha già vinto 2 scudetti (2014-2016), 2 coppe Italia (2013-2015) e 2 European Cup (2012-2013). Con la maglia della nazionale esordisce nel 2010 alla Coppa Intercontinentale disputata a Taiwan. Da allora ha collezionato un titolo europeo nel 2012 e l’apparizione al World Baseball Classic del 2013. Nel 2015, infine, è stato selezionato per far parte del team All Euro per le partite del Global Baseball Match 2015 tra il team europeo ed il team Samurai Japan. Durante questa offseason è stato nominato capitano della Fortitudo Bologna, dopo l’addio al baseball giocato di Claudio Liverziani, ed è fresco di convocazione al World Baseball Classico 2017 che vedrà la nazionale italiana scendere in campo, il prossimo mese di Marzo, in quel di Jalisco (Messico), contro il Venezuela, i padroni di casa del Messico e Porto Rico.

Ecco le sue parole per la nostra tradizione rubrica ''A tu per tu con...'' del nostro sito.
 
Complimenti per la convocazione al prossimo World Baseball Classic. Come ti senti e che sensazioni provi?
Sono molto contento, ovviamente ricevere una convocazione in nazionale è sempre motivo di grande orgoglio. Il fatto che si tratti del Classic lo rende ancora piu emozionante e stimolante, ma prima del Classic c'è uno spring training su cui concentrarsi.
 
Dove pensi potrà arrivare il team italiano dovendo affrontare le corazzate sud americane di Porto Rico, Venezuela e Messico, piene di giocatori affermati in Major League come Miguel Cabrera, Adrian Gonzalez e Yadier Molina?
 Leggere quei nomi fa una certa impressione, ma il baseball è uguale per tutti, si cerca di vincere un lancio alla volta e ogni giocatore della nostra nazionale si sta preparando al meglio per vincere quel lancio. Perciò penso che l'Italia ci metterà il massimo per competere con queste “corazzate” e magari anche vincere.
 
Pensi che la competizione intercontinentale possa essere di aiuto per l’immagine e lo sviluppo del baseball italiano?
Questa competizione è fondamentale sia per l'immagine che per lo sviluppo.
Essere parte delle squadre che partecipano al Classic è un onore, significa aver dimostrato al mondo che gli italiani hanno il diritto di partecipare a questo torneo d'élite perche se lo sono guadagnato sul campo. Il Classic ci fa vedere il mondo del baseball professionistico sotto tutti i punti di vista, qualcosa ancora molto lontano dal nostro movimento putroppo. Ci mostra come funzionano le cose in grande e credo che ci possa essere d'ispirazione per migliorare nel nostro movimento più piccolo.
 
L’ultima volta che hai indossato la casacca azzurra è stato per l’Europeo dello scorso settembre, che ha visto l’Italia finire al terzo posto dietro la sorpresa Spagna e l’Olanda che si è aggiudicata il torneo. Cos’è mancato al team italiano per poter puntare al titolo? Pensi che, con il senno di poi, si sarebbe potuto fare meglio del terzo posto o è stato il massimo che quella nazionale ha potuto dare?
 La Nazionale dell'europeo ha dato il massimo in quella competizione, col senno del poi si possono dire molte cose, ma con quella squadra abbiamo disputato un ottimo europeo.
Le partite vengono decise dagli episodi, abbiamo perso una grande partita contro l'Olanda ricca di emozioni ed episodi che alla fine hanno visto vincitori loro, e grande merito alla Spagna che ha dismostrato di aver alzato il suo livello. Se Lugo fosse riuscito a venire avremo avuto un grosso aiuto sul monte di lancio dove ne avevamo bisogno e magari gli episodi sarebbero andati diversamente. Sono certo che Lugo avrebbe lanciato anche appena sceso dall'aereo per darci una mano, ci teneva molto è un bravo ragazzo, fatto sta che con la sua squadra hanno rimontato una serie ai play off perciò complimenti a loro. Noi abbiamo giocato un gran baseball gli altri lo hanno semplicemente fatto un pochino meglio.
 
Terminato il Classic sarà quasi giunta l’ora di una nuova stagione con la tua Fortitudo e dovrete, te ed i tuoi compagni, difendere il titolo vinto lo scorso anno, il famoso ‘’scudetto della stella’’. Come avete vissuto voi giocatori quello scudetto tanto atteso dai tifosi e dagli addetti ai lavori? È stato uno scudetto più pesante rispetto agli altri o è stato come nel 2014?
Ogni scudetto ha la sua storia, non credo sia giusto metterli a confronto. Comunque riuscire a conquistare la stella è un traguardo importante sia per un giocatore sia per una società come la Fortitudo che merita di cucirsi la stella sul petto come segno di una delle grandi squadre d'Italia. Ora difendiamo il titolo, ripetersi non è mai facile ma stiamo già lavorando duro per riuscire a farlo.
 
A fine 2016 è arrivata la conferma del ritiro dal baseball giocato di un grande atleta come Claudio Liverziani, giocatore dal gran carisma, mazza importantissima e capitano della Fortitudo Bologna. Come avete reagito a tale notizia? Eravate preparati o vi ha colti di sorpresa?
Eravamo a conoscenza che Claudio si sarebbe ritirato e diciamo che ci aveva preparato, anche se abbiamo provato un po tutti a convincerlo di non farlo. Claudio Liverziani è stato uno dei più forti giocatori che abbiano calcato i nostri campi e per noi, soprattutto per me, è sempre stao un esempio dentro e fuori dal campo. Ci ha spesso tirato fuori da delle situazioni difficili con la sua solita calma, ci ha fatto vedere come si fanno le cose. Voglio ringraziarlo per tutto ciò che ci ha dato ed insegnato.
 
Con l’addio di Liverziani il ruolo di capitano della F è stato affidato a te. Come ti senti dopo questo importante incarico? Avendo giocato con due capitani storici del team bolognese come Frignani, ora tuo allenatore, e Liverziani, da chi prenderai spunto per il tuo nuovo incarico?
Mi sento sicuramente onorato di ricoprire questo ruolo, è per me motivo di grande orgoglio, prenderò spunto sicuramente da entrambi come prenderò spunto da ogni persona che mi circonda per riuscire a fare il capitano nel migliore dei modi.
 
Nuovo anno, nuova stagione, nuovo capitano e nuovi giocatori. Cosa ti aspetti dalla Fortitudo del 2017? Quali saranno i vostri principali obbiettivi?
Una Fortitudo pronta a scendere in campo per vincere ogni lancio.

di Mirco Monda


Nella foto, Vaglio festeggiato dai compagni (Lorenzo Bellocchio - Grandeslam.net).