Operazione inevitabile. E' stata amarissima la sentenza subita da Giovanni Pantaleoni, il terza base della T&A infortunatosi seriamente ad un ginocchio, cadendo con lo snowboard nel corso di un week end a Sestriere. Una tegola pesantissima che ha colpito non solo, ovviamente, il giocatore ma anche tutta la formazione biancoazzurra che dovrà fare a meno di uno dei suoi elementi più importanti sia in diamante che nel box di battuta.

MATTEO PETRUCCI: Giovanni, alla fine dovrai operarti. Si prospetta così quella che era in principio la peggiore delle ipotesi.
GIOVANNI PANTALEONI: Alla fine abbiamo deciso di operare. Dico “abbiamo” perché, nonostante il ginocchio sia il mio, nella scelta è stata coinvolta anche la società. Mi sembrava il minimo visto il modo in cui mi sono fatto male.

MATTEO PETRUCCI: Quali erano le altre ipotesi valutate per rimediare a questo serio infortunio?
GIOVANNI PANTALEONI: Dopo la visita dallo specialista le strade erano due: operare al più presto, strada fortemente consigliata dal dottore, oppure, rischiando, potenziare e giocare con un tutore. Il problema è che quest'ultima ipotesi in primis non dava la garanzia di poter giocare, inoltre metteva molto a rischio l'integrità dei menischi e della cartilagine. Come dicevo, nella scelta è stato fondamentale il parere della società. A tal proposito, sfrutto questa occasione per ringraziarli: hanno dimostrato, prima di tutto, di tenere alla mia salute, e nel mondo dello sport non è sempre scontato che questo accada. In più mi stanno dando tutto il loro sostegno e, devo ripetermi, neanche questo era scontato considerando il modo in cui mi sono infortunato.

MATTEO PETRUCCI: Quando subirai l'operazione?
GIOVANNI PANTALEONI: L'intervento è previsto per il 7 Marzo. Ci siamo affidati al Dottor Lelli di Bologna e per il post operatorio al Centro Saulle di Rimini. Il meglio del meglio insomma. Questo mi lascia ben sperare, anche se c'è la consapevolezza che gran parte del lavoro devo farlo io.

MATTEO PETRUCCI: Consapevole di tutto il lungo percorso che dovrai affrontare, come stai vivendo questo particolare momento della tua vita e della tua carriera?
GIOVANNI PANTALEONI: La prima volta che mi sono fatto male seriamente Sandro Gaiardo, un mio amico nonché compagno di squadra, e per molti aspetti "insegnante", mi disse: "Tranquillo, gli infortuni servono solamente per tornare più forti di prima!". Lì per lì mi era venuto un po' da ridere, e adesso che ho pronunciato questa frase da libro “Cuore” l'effetto è lo stesso. In realtà, però, l'approccio con cui mi sto preparando all'intervento non si discosta di molto da quello. Avrò dei mesi di lavoro duro avanti a me. Sarà un'esperienza importante, e da questo tipo di esperienze si esce sempre arricchiti. Tutti gli infortuni che ho avuto mi hanno insegnato qualcosa di nuovo sul mio corpo e su come gestirlo al meglio. Poi, ovviamente, avrei preferito un ginocchio integro ed essere in campo il 29 di marzo a Novara.

MATTEO PETRUCCI: Quando speri di tornare a disposizione?
GIOVANNI PANTALEONI: Il mio obiettivo sarà quello di avere di nuovo il ginocchio integro ed essere in campo ai primi di luglio. L'idea di poter recuperare in tempo per il periodo in cui si decide il campionato è molto stimolante. L'avere un obiettivo così chiaro sarà di grosso aiuto nei momenti più difficili.

E allora non resta che fare, a nome di tutto lo staff del sito Grandeslam.net, un grosso “in bocca al lupo” al Panta.

Da San Marino, il nostro corrispondente Matteo Petrucci

Nella foto, Giovanni Pantaleoni (a destra) solleva la Coppa Campioni vinta lo scorso anno a Brno con la T&A San Marino (Daniele Mattioli/Grandeslam.net).