I DETROIT TIGERS E IL FONDO DEL BARILE


E poi prendi Joba Chamberlain: un buon rilievo, a cui è capitato – sì, è capitato – di conquistare le Fall Classics del 2009 con gli Yankees, e con un recente passato senza infamia e senza lode nei Tigers. Rilasciato in estate da Detroit, relegato nelle Minors prima da Toronto e poi da Kansas City, dai primi di settembre è riaffiorato in MLB, proprio con la franchigia della città del Missouri.
In entrambi i casi, dalle stalle alle stelle.
Merito, o buona sorte che sia, Chamberlain ha comunque voce in capitolo per dire la sua, e soprattutto per commentare il recente comportamento del pubblico di Comerica Park, schieratosi in massa venerdì scorso contro il manager dei Tigers, Brad Ausmus, reo di aver tolto il partente Justin Verlander a un out dal complete game (NdA Per la cronaca, i Tigers hanno battuto i Royals solo al dodicesimo inning): “La gente si scorda che siamo essere umani. E’ vero, siamo pagati un sacco di soldi, ma siamo pagati cosiì tanto perchè facciamo cose che non tutti riescono a fare. Quando i fan ti fischiano, come è successo ad Ausmus, e i tuoi parenti sono sulle gradinate, noi siamo lì, ad ascoltare i fischi, ma anche i nostri cari, e – vi assicuro – per loro sono momenti davvero difficili.”
Dal canto suo, anche Justin Verlander si è dissociato dal comportamento dei tifosi; ma la sostanza – una stagione fallimentare – rimane.
Dopo quattro titoli consecutivi della AL Central, la pancia di Comerica Park cerca risposte rapide. Chi aveva scelto Ausmus ora non c’è più (NdA Merito o…. santi in paradiso? Licenziato dai Tigers, Dombrowski è stato ingaggiato dai Boston Red Sox), ma in Downtown Detroit non ci si accontenta e, come nel caso dei Washington Nationals, la (prima) vittima autunnale pare designata.
di Andrea Comotti
Nella foto, il manager Brad Ausums discute con un arbitro (Julian H. Gonzalez DFP da Freep.com).