GLI OAKLAND ATHLETICS: LE PAROLE DI BILLY BEANE E LA MALEDETTA GARA CINQUE
Nei giorni successivi alla cocente delusione per gli Oakland Athletics, estromessi per l’ennesima volta dalla corsa alle World Series, lo stesso architetto di quella che sembra una bellissima opera ma perennemente incompiuta, Billy Beane, General Manager e comproprietario degli A’s, è stato costretto ad ammettere che il “suo sistema” per i playoff non funziona. Per suo sistema intendiamo l’ormai celeberrimo “Moneyball”, intricato insieme di dati statistici grazie al quale si può andare a scovare un potenziale campione laddove il semplice scouting a volte non basta.
“Il mio compito è quello di riuscire a superarci anche i playoff” ha detto Billy. E a chi gli ha chiesto come mai il Moneyball risulti alquanto inefficace quando si tratta di postseason, Beane ha risposto: “in quei casi purtroppo conta molto di più la fortuna”.
Non siamo nessuno noi per dubitarne, ma se così fosse è eloquente come la squadra californiana risulti una delle più sfortunate nel panorama del baseball americano.
Infatti gli A’s in questi ultimi anni passano sempre dall’essere la squadra rivelazione della stagione nella regualr season, a maggior delusione della postseason.
E c’è chi addirittura arriva ad ipotizzare che sia l’immenso calore che si respira al Coliseum, casa degli Athletics, a gettare sulla squadra quello stato d’ansia che sembra pervadere ogni volta giocatori che fin lì si erano resi protagonisti di cose straordinarie, e che poi si sciolgono come gelato al sole della California una volta arrivati al momento cruciale della stagione.
La storia purtroppo parla chiaro: dal 2000 ad oggi, ovvero da quando Beane ha cominciato ad usare il suo particolare sistema, gli A’s per cinque volte si sono trovati a giocarsi i playoff nella decisiva Gara 5, e tutte le volte alla fine hanno perso. Ed in quattro di queste la sconfitta è arrivata proprio fra le mura amiche.
Senza contare che come quest’anno, molte volte Oakland ha avuto la possibilità di chiudere il discorso già a Gara 4 non riuscendo però mai a cogliere tale occasione.
Solo una volta gli Athletics sono riusciti a passare indenni i playoff, quando nel 2006 estromisero i Minnesota Twins, salvo poi perdere la finale per la conquista della American League contro i Tigers.
Questa stagione ancor di più è stata l’emblema della storia che si ripete, con Oakland che vince la West Division per approdare ai playoff e poi perdere inesorabilmente a Gara 5 contro i Detroit Tigers. Stagioni diverse (2012/2013) identico copione.
Anche quella di Sonny Gray è una storia già vista ad Oakland. Il giovane pitcher partente che ieri sera sembrava la controfigura del lanciatore che a Gara 2 vinse la partita contro un mostro sacro come Justin Verlander e che poi in Gara 5 è crollato lasciando la scena al più forte ed esperto collega. Fa un po’ il paio a quanto successo nel 2000, quando fu Gil Heredia che nella serie contro gli Yankees vinse Gara 2 contro un certo Roger Clemens, e che poi in Gara 5 dovette soccombere prendendosi 6 punti nel primo inning, con i newyorkesi che alla fine vinsero 7-5.
Nel 2001 ci fu la rivincita con gli Athletics che dopo essere andati avanti nella serie 2-0, persero le successive due per andare a giocarsi Gara 5 allo Yankee Stadium. In quell’occasione gli A’s partirono bene andando in vantaggio 2-0 nel primo inningm; furono però i numerosi errori fatti in difesa a condannare poi la squadra che alla fine perse 5-3.
L’anno successivo Oakland vinse 103 partite nella regular season, e nonostante ciò a Gara 5 playoff dovette inchinarsi ai Minnesota Twins; quella volta furono A.J. Pierzynski e David Ortiz a impacchettare gli A’s rispedendoli a casa. Senza contare che il 2002 è l’anno del record, le celebri 20 partite vinte consecutivamente che hanno poi ispirato il capolavoro hollywoodiano “Moneyball”. Infatti era l’anno in cui Billy Beane decideva di adottare il sistema che veniva descritto nel libro di Bill James.
L’ultimo lanciatore in forza agli Athletics che è riuscito a vincere una Gara 5 in postseason rimane Dave Stewart, che nel 1989 lanciando un complete game ebbe la meglio sui Toronto Blue Jays nelle American League Championship Series. Ed infatti fu l’anno in cui gli A’s vinsero le loro ultime World Series, quando Stewart li guidò allo sweep sui San Francisco Giants lanciando due delle tre partite della serie vinta da Oakland.
di Michele Acacia
Nella foto, la delusione di Oakland durante le American League Division Series 2013 (Rob Carr/Getty Images North America da Zimbio.com).
“Il mio compito è quello di riuscire a superarci anche i playoff” ha detto Billy. E a chi gli ha chiesto come mai il Moneyball risulti alquanto inefficace quando si tratta di postseason, Beane ha risposto: “in quei casi purtroppo conta molto di più la fortuna”.
Non siamo nessuno noi per dubitarne, ma se così fosse è eloquente come la squadra californiana risulti una delle più sfortunate nel panorama del baseball americano.
Infatti gli A’s in questi ultimi anni passano sempre dall’essere la squadra rivelazione della stagione nella regualr season, a maggior delusione della postseason.
E c’è chi addirittura arriva ad ipotizzare che sia l’immenso calore che si respira al Coliseum, casa degli Athletics, a gettare sulla squadra quello stato d’ansia che sembra pervadere ogni volta giocatori che fin lì si erano resi protagonisti di cose straordinarie, e che poi si sciolgono come gelato al sole della California una volta arrivati al momento cruciale della stagione.
La storia purtroppo parla chiaro: dal 2000 ad oggi, ovvero da quando Beane ha cominciato ad usare il suo particolare sistema, gli A’s per cinque volte si sono trovati a giocarsi i playoff nella decisiva Gara 5, e tutte le volte alla fine hanno perso. Ed in quattro di queste la sconfitta è arrivata proprio fra le mura amiche.
Senza contare che come quest’anno, molte volte Oakland ha avuto la possibilità di chiudere il discorso già a Gara 4 non riuscendo però mai a cogliere tale occasione.
Solo una volta gli Athletics sono riusciti a passare indenni i playoff, quando nel 2006 estromisero i Minnesota Twins, salvo poi perdere la finale per la conquista della American League contro i Tigers.
Questa stagione ancor di più è stata l’emblema della storia che si ripete, con Oakland che vince la West Division per approdare ai playoff e poi perdere inesorabilmente a Gara 5 contro i Detroit Tigers. Stagioni diverse (2012/2013) identico copione.
Anche quella di Sonny Gray è una storia già vista ad Oakland. Il giovane pitcher partente che ieri sera sembrava la controfigura del lanciatore che a Gara 2 vinse la partita contro un mostro sacro come Justin Verlander e che poi in Gara 5 è crollato lasciando la scena al più forte ed esperto collega. Fa un po’ il paio a quanto successo nel 2000, quando fu Gil Heredia che nella serie contro gli Yankees vinse Gara 2 contro un certo Roger Clemens, e che poi in Gara 5 dovette soccombere prendendosi 6 punti nel primo inning, con i newyorkesi che alla fine vinsero 7-5.
Nel 2001 ci fu la rivincita con gli Athletics che dopo essere andati avanti nella serie 2-0, persero le successive due per andare a giocarsi Gara 5 allo Yankee Stadium. In quell’occasione gli A’s partirono bene andando in vantaggio 2-0 nel primo inningm; furono però i numerosi errori fatti in difesa a condannare poi la squadra che alla fine perse 5-3.
L’anno successivo Oakland vinse 103 partite nella regular season, e nonostante ciò a Gara 5 playoff dovette inchinarsi ai Minnesota Twins; quella volta furono A.J. Pierzynski e David Ortiz a impacchettare gli A’s rispedendoli a casa. Senza contare che il 2002 è l’anno del record, le celebri 20 partite vinte consecutivamente che hanno poi ispirato il capolavoro hollywoodiano “Moneyball”. Infatti era l’anno in cui Billy Beane decideva di adottare il sistema che veniva descritto nel libro di Bill James.
L’ultimo lanciatore in forza agli Athletics che è riuscito a vincere una Gara 5 in postseason rimane Dave Stewart, che nel 1989 lanciando un complete game ebbe la meglio sui Toronto Blue Jays nelle American League Championship Series. Ed infatti fu l’anno in cui gli A’s vinsero le loro ultime World Series, quando Stewart li guidò allo sweep sui San Francisco Giants lanciando due delle tre partite della serie vinta da Oakland.
di Michele Acacia
Nella foto, la delusione di Oakland durante le American League Division Series 2013 (Rob Carr/Getty Images North America da Zimbio.com).