ALESSANDRO MAESTRI: UN RIMINESE PER IL MONTE DI LANCIO DEI KAGAWA OLIVE GUYNERS. 'SARA' UNA BELLA ESPERIENZA'. INTERVISTA A 360° ALL'ASSO ROMAGNOLO DEL BASEBALL ITALIANO
Assieme ad Alex Liddi è l'orgoglio del baseball italiano. In Romagna è un idolo per ogni appassionato del batti e corri, un esempio ed un beniamino per i giovani che con un guanto ed una mazza sognano di realizzare grandi imprese. Anche all'estero è riuscito a farsi apprezzare per le sue capacità tecniche, talmente spiccate che l'hanno portato ormai da tempo in giro per il mondo. Da Rimini agli States, passando per l'Australia fino all'affascinante chiamata di una Lega Indipendente del Giappone. Dal cocente sole estivo che ha sempre vissuto a Rimini, al Sol Levante giapponese. Insomma Alessandro Maestri, 27enne pitcher riminese cresciuto nel vivaio dei Torre Pedrera Falcons, è pronto per una nuova sfida. E non c'è dubbio che anche questa volta riuscirà a far sventolare altissima la bandiera del baseball italiano.
MATTEO PETRUCCI: Hai concluso da poco un'ottima stagione in Australia. Come valuti questa esperienza sia a livello sportivo che umano?
ALESSANDRO MAESTRI: E' stata una gran bella esperienza. Ho avuto la fortuna di vedere quello che, a parere mio, è uno dei posti più belli al mondo. Il tutto giocando a baseball.
MATTEO PETRUCCI: Un italiano in Australia può essere vittima di pregiudizi? Ti è capitato di essere protagonista di qualche episodio curioso o spiacevole?
ALESSANDRO MAESTRI: Assolutamente no. L'Australia è piena di persone provenienti da tutto il mondo. Problemi di quel tipo non sembrano esserci per quello che ho visto io.
MATTEO PETRUCCI: Com'è il livello del baseball australiano paragonato a quello italiano?
ALESSANDRO MAESTRI: Mi è stata fatta questa domanda più volte. Non giocando in Italia da sei anni mi risulta difficile effettuare il paragone. Comunque per come è strutturato assomiglia abbastanza al nostro campionato. Non più di 4-5 partite alla settimana e, inoltre, la gran parte dei giocatori australiani alterna il baseball ad un secondo lavoro, visto che la paga non è cosi alta.
MATTEO PETRUCCI: Alla fine hai vinto anche il 'Fan Choice Award'. Che soddisfazione è stata per te?
ALESSANDRO MAESTRI: E' stato un premio "simpatico". Mi ha fatto piacere vedere che molta gente, soprattutto qua in Italia, ha votato per me.
MATTEO PETRUCCI: Ti piacerebbe tornare a giocare in Australia?
ALESSANDRO MAESTRI: Assolutamente si. Il campionato là inizia a novembre quindi c'è tempo per decidere sul da farsi. Sicuramente rimane una bellissima opzione.
MATTEO PETRUCCI: Come hai avuto i primi contatti per andare a giocare nella “Terra dei Canguri”?
ALESSANDRO MAESTRI: Tramite Ryan Searle, un ragazzo australiano con cui ho giocato quando ero in America. Mi ha fatto avere un paio di indirizzi email di persone con le quali dovevo parlare. Da li è andato tutto liscio, è stato piuttosto facile.
MATTEO PETRUCCI: Adesso per te si sono aperte le porte delle leghe giapponesi. Altro mondo, altra esperienza di vita. Cosa ti aspetti da questa nuova avventura?
ALESSANDRO MAESTRI: A dire il vero non so bene cosa aspettarmi dal Giappone. Non ci sono mai stato, ma sono molto molto contento di affrontare questa nuova avventura. Sarà sicuramente una gran bella esperienza, un bel cambio culturale.
MATTEO PETRUCCI: Chi ti ha proposto di intraprendere un'esperienza in Giappone? In che squadra giocherai?
ALESSANDRO MAESTRI: E' stato un signore giapponese che veniva molto spesso a vedere le nostre partite. Lui ha fatto da intermediario. La squadra è quella dei Kagawa Olive Guyners.
MATTEO PETRUCCI: Ci sono squadre del campionati italiano che ti hanno fatto la corte per inserirti nel loro roster?
ALESSANDRO MAESTRI: Mi è stato più che altro chiesto quali fossero le mie intenzioni per quest'anno: al momento, però, sono quelle di andare in Giappone in cerca di fortuna.
MATTEO PETRUCCI: Un giorno tornerai a giocare in Italia?
ALESSANDRO MAESTRI: Lo dico sempre: fa piacere sapere che in caso qualcosa vada storto ci sia sempre la possibilità di tornare a casa e continuare a praticare questo sport. Comunque facciamo una passo alla volta.
MATTEO PETRUCCI: Quanto ti ha fatto crescere questo sport fino ad ora?
ALESSANDRO MAESTRI: Penso tanto. Mi sento fortunato ad avere già fatto tutte queste esperienze.
MATTEO PETRUCCI: Il fatto di vivere per lunghi periodi lontano dalla tua terra d'origine quanto ti ha fatto maturare?
ALESSANDRO MAESTRI: Mi ha insegnato tantissimo, in primis come cavarmela da solo. Poi penso mi abbia aperto tanto la mente. Trovo molto interessante venire a contatto con nuove culture.
MATTEO PETRUCCI:Cosa ti manca di più della tua città (Rimini) quando sei all'estero?
ALESSANDRO MAESTRI: Ti posso dire che l'estate riminese mi manca sempre.
MATTEO PETRUCCI: Hai visto "Moneyball"? Cosa ne pensi?
ALESSANDRO MAESTRI: Si l'ho visto in Australia. A mio avviso è un bel film, doppiamente bello raccontando fatti realmente accaduti.
di Matteo Petrucci
Nella foto, Alex Maestri lancia con la divisa dei suoi Brisbane Bandits (SMP Images/Scott Powick per ABL.com).
MATTEO PETRUCCI: Hai concluso da poco un'ottima stagione in Australia. Come valuti questa esperienza sia a livello sportivo che umano?
ALESSANDRO MAESTRI: E' stata una gran bella esperienza. Ho avuto la fortuna di vedere quello che, a parere mio, è uno dei posti più belli al mondo. Il tutto giocando a baseball.
MATTEO PETRUCCI: Un italiano in Australia può essere vittima di pregiudizi? Ti è capitato di essere protagonista di qualche episodio curioso o spiacevole?
ALESSANDRO MAESTRI: Assolutamente no. L'Australia è piena di persone provenienti da tutto il mondo. Problemi di quel tipo non sembrano esserci per quello che ho visto io.
MATTEO PETRUCCI: Com'è il livello del baseball australiano paragonato a quello italiano?
ALESSANDRO MAESTRI: Mi è stata fatta questa domanda più volte. Non giocando in Italia da sei anni mi risulta difficile effettuare il paragone. Comunque per come è strutturato assomiglia abbastanza al nostro campionato. Non più di 4-5 partite alla settimana e, inoltre, la gran parte dei giocatori australiani alterna il baseball ad un secondo lavoro, visto che la paga non è cosi alta.
MATTEO PETRUCCI: Alla fine hai vinto anche il 'Fan Choice Award'. Che soddisfazione è stata per te?
ALESSANDRO MAESTRI: E' stato un premio "simpatico". Mi ha fatto piacere vedere che molta gente, soprattutto qua in Italia, ha votato per me.
MATTEO PETRUCCI: Ti piacerebbe tornare a giocare in Australia?
ALESSANDRO MAESTRI: Assolutamente si. Il campionato là inizia a novembre quindi c'è tempo per decidere sul da farsi. Sicuramente rimane una bellissima opzione.
MATTEO PETRUCCI: Come hai avuto i primi contatti per andare a giocare nella “Terra dei Canguri”?
ALESSANDRO MAESTRI: Tramite Ryan Searle, un ragazzo australiano con cui ho giocato quando ero in America. Mi ha fatto avere un paio di indirizzi email di persone con le quali dovevo parlare. Da li è andato tutto liscio, è stato piuttosto facile.
MATTEO PETRUCCI: Adesso per te si sono aperte le porte delle leghe giapponesi. Altro mondo, altra esperienza di vita. Cosa ti aspetti da questa nuova avventura?
ALESSANDRO MAESTRI: A dire il vero non so bene cosa aspettarmi dal Giappone. Non ci sono mai stato, ma sono molto molto contento di affrontare questa nuova avventura. Sarà sicuramente una gran bella esperienza, un bel cambio culturale.
MATTEO PETRUCCI: Chi ti ha proposto di intraprendere un'esperienza in Giappone? In che squadra giocherai?
ALESSANDRO MAESTRI: E' stato un signore giapponese che veniva molto spesso a vedere le nostre partite. Lui ha fatto da intermediario. La squadra è quella dei Kagawa Olive Guyners.
MATTEO PETRUCCI: Ci sono squadre del campionati italiano che ti hanno fatto la corte per inserirti nel loro roster?
ALESSANDRO MAESTRI: Mi è stato più che altro chiesto quali fossero le mie intenzioni per quest'anno: al momento, però, sono quelle di andare in Giappone in cerca di fortuna.
MATTEO PETRUCCI: Un giorno tornerai a giocare in Italia?
ALESSANDRO MAESTRI: Lo dico sempre: fa piacere sapere che in caso qualcosa vada storto ci sia sempre la possibilità di tornare a casa e continuare a praticare questo sport. Comunque facciamo una passo alla volta.
MATTEO PETRUCCI: Quanto ti ha fatto crescere questo sport fino ad ora?
ALESSANDRO MAESTRI: Penso tanto. Mi sento fortunato ad avere già fatto tutte queste esperienze.
MATTEO PETRUCCI: Il fatto di vivere per lunghi periodi lontano dalla tua terra d'origine quanto ti ha fatto maturare?
ALESSANDRO MAESTRI: Mi ha insegnato tantissimo, in primis come cavarmela da solo. Poi penso mi abbia aperto tanto la mente. Trovo molto interessante venire a contatto con nuove culture.
MATTEO PETRUCCI:Cosa ti manca di più della tua città (Rimini) quando sei all'estero?
ALESSANDRO MAESTRI: Ti posso dire che l'estate riminese mi manca sempre.
MATTEO PETRUCCI: Hai visto "Moneyball"? Cosa ne pensi?
ALESSANDRO MAESTRI: Si l'ho visto in Australia. A mio avviso è un bel film, doppiamente bello raccontando fatti realmente accaduti.
di Matteo Petrucci
Nella foto, Alex Maestri lancia con la divisa dei suoi Brisbane Bandits (SMP Images/Scott Powick per ABL.com).