La serata di mercoledì 4 agosto è stata una delle più brutte della stagione 2012 della Fortitudo Bologna. Non solo per la sconfitta netta, 8 a 0, subita contro la T&A San Marino e la quasi matematica esclusione dai playoff ma soprattutto per via dei commenti pesanti e ingenerosi rifiliati da alcuni supporters felsinei a vari giocatori dell'Unipol scesi in campo compreso Jesus Matos, perdente quella sera, il quale doveva essere subito tagliato e quindi non portato alla Final Four di Coppa Campioni.

Ventisei giorni più tardi, il lanciatore originario di San Pedro de Macoris ha dato la sua risposta in campo. Una risposta maiuscola, una risposta che l'ha fatto diventare ancora di più Leggenda nella storia della Fortitudo Bologna.

Jesus Matos è stato il pitcher partente della Finale di Coppa Campioni. Lo è stato quattro settimane dopo l'ultima volta che era salito su un monte di lancio, visto la disputa della Coppa Italia alla quale lui non poteva giocare in quanto riservata solamente ad ASI e Non ASI. C'erano tanti dubbi sulla sua possibile tenuta, sul fatto che non avrebbe retto e invece per l'ennesima volta il lanciatore della Fortitudo ha mostrato ancora una volta la sua immensa classe.

Il numero 56 felsineo ha tirato infatti 7.1 riprese, eliminando al piatto quattro battitori avversari e concedendo cinque valide all'attacco laziale per i tre punti guadagnati su di lui. Una prestazione da Top Player perchè ha permesso alla sua squadra di rimanere in corsa nella partita e di giocarsi tutto nelle ultime battute finali. Inoltre Matos ha lanciato l'ennesima Quality Starts della sua stagione, termine usato per indicare una partita di qualità ovvero quando il partente rimane per un minimo di sei riprese sul monte di lancio, subendo al massimo tre punti.

La bravura di Matos non è stata solamente quella di far rimanere in gara il suo team, ma anche di aver usato intelligemente i suoi lanci, che in più di una circostanza hanno fatto battere male – quindi come voleva il lanciatore – i battitori della Caffè Danesi Nettuno.

Una prova quindi di straordinaria qualità in tutti gli effetti e che deve portare la società bolognese alla riconferma di Matos anche nel 2013. Perchè lanciatori stranieri con la sua concretezza, costanza, classe e attacamento alla maglia sono veramente difficili da trovare.

dallo stadio Steno Borghese di Nettuno, il nostro inviato Daniele Mattioli

Nella foto, Jesus Matos lancia nella Finale di Coppa Campioni contro il Nettuno (Bassani/Photobass.eu).


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