GIOCO REALE CONTRO GIOCO VIRTUALE: FORTNITE FA MALE AL BASEBALL?
L’esperienza di Carlos Santana sulle rive del Delaware ha lasciato un po’ d’amaro in bocca sia ai tifosi dei Philadelphia Phillies, convinti di aver trovato il nuovo Ryan Howard-versione 1.0, che allo stesso slugger, il quale ai microfoni di ESPN ha lanciato un’accusa non da poco ai suoi ex compagni di squadra: “Non voglio fare nomi, ma ne ho visti un paio giocare con Fortnite durante la partita! Una totale mancanza di rispetto, nei confronti di chiunque”.
Come porre rimedio a questo comportamento sbagliato?
Impugnando una mazza da baseball e spaccando il televisore: questo ha fatto il buon Carlos.
Per certuni, come Jake Arrieta, non è detto che i videogiochi siano il male assoluto: “C’è gente che li usa per concentrarsi e isolarsi, fino a poco prima dell’inizio del match; certo, usarli durante è un altro paio di maniche”. Le stesse dirigenze non ne demonizzano l’uso, in quanto – soprattutto durante le trasferte – permetterebbero un maggior “controllo” dei giocatori, chiusi in camera e non distratti dal partying in giro per le città.
Per altri invece, come Santana, ci si è spinti un po’ oltre: “Capisco la frustrazione per il finale di stagione, da concludere con la certezza di essere eliminati. Ma bisogna avere orgoglio, ed essere professionali”.
Rispettati veterani come Andrew McCutchen e Dave Robertson dovranno affrontare simili problemi, il prossimo settembre, nella Città dell’Amore Fraterno?
Sulle rive del Delaware, laddove si registrano auspici ottobrini, a oggi non si vuole prendere in considerazione una tale eventualità, nemmeno per un secondo.
di Andrea Comotti
Nella foto, un minaccioso Carlos Santana (da MLB Bleacher Report Twitter).
Come porre rimedio a questo comportamento sbagliato?
Impugnando una mazza da baseball e spaccando il televisore: questo ha fatto il buon Carlos.
Per certuni, come Jake Arrieta, non è detto che i videogiochi siano il male assoluto: “C’è gente che li usa per concentrarsi e isolarsi, fino a poco prima dell’inizio del match; certo, usarli durante è un altro paio di maniche”. Le stesse dirigenze non ne demonizzano l’uso, in quanto – soprattutto durante le trasferte – permetterebbero un maggior “controllo” dei giocatori, chiusi in camera e non distratti dal partying in giro per le città.
Per altri invece, come Santana, ci si è spinti un po’ oltre: “Capisco la frustrazione per il finale di stagione, da concludere con la certezza di essere eliminati. Ma bisogna avere orgoglio, ed essere professionali”.
Rispettati veterani come Andrew McCutchen e Dave Robertson dovranno affrontare simili problemi, il prossimo settembre, nella Città dell’Amore Fraterno?
Sulle rive del Delaware, laddove si registrano auspici ottobrini, a oggi non si vuole prendere in considerazione una tale eventualità, nemmeno per un secondo.
di Andrea Comotti
Nella foto, un minaccioso Carlos Santana (da MLB Bleacher Report Twitter).