Sono serviti 50 anni e 8.020 partite, ma finalmente la prima no-hitter della storia dei Mets è arrivata.

L'1 Giugno 2012, una data storica per la franchigia di New York, che proprio in casa loro, al Citi Field festeggiano la no-hitter di Johan Santana.
Sulla carta il match si presentava davvero ostico, contro i campioni in carica, St. Louis Cardinals.
Santana sale sul monte, nel primo inning, consapevole di dover lanciare un'ottima partita per annullare l'attacco dei Cards.

Alla fine della serata ha realizzato ciò che neanche lui si aspettava.
"Non immaginavo di poter lanciare una no-hitter. Non sai mai quando può capitare" queste le sue parole al termine della partita.
Dopo l'orribile 2011, passato interamente in riabilitazione in seguito ad una operazione alla spalla, Santana è riuscito finalmente a riprendere il campo nell'opening day del 2012.
Probabilmente per questo motivo, Terry Collins, il manager dei Mets, aveva intenzione di non far lanciare più di 110 lanci a Santana. Alla fine ne sono serviti 134 per chiudere la partita.
In pochi credevano che dopo l'operazione del 2011, Johan sarebbe potuto tornare su altissimi livelli. Invece così non è stato.
La no-hitter rappresenta il coronamento ad una onorata carriera, in cui ha ottenuto un totale di 136 vittorie, in MLB, e quasi 2000 strike outs. Uno dei più grandi della sua generazione, non c'è alcun dubbio.

Non concedere neanche una valida, in un match con avversari del livello della Major League è una impresa titanica. Ovviamente la fortuna e la buona difesa dei tuoi compagni sono importanti per poter raggiungere tali risultati. Fondamentale, a tal proposito, è stato Baxter. Nel settimo innning, Molina batte una fortissima line drive verso l'esterno sinistro, Baxter corre verso il muro e riesce ad affettuare una presa al volo che salva la no-hitter. Nell'effettuare la presa, Baxter sbatte contro il muro e sarà costretto a lasciare il match. "E' stato un onore fare una giocata così per Johan. Era la sua serata".

I complimenti sono arrivati anche da persone importanti in MLB, come Nolan Ryan, che ha lanciato per i Mets nelle World Series del 1969. "E' stato fenomenale" ha detto Ryan alla fine della partita.

La felicità, alla fine del match, è stata enorme non solo per Santana, ma anche per i suoi compagni di squadra e per tutti i tifosi dei Mets sparsi in giro per il mondo, Italia compresa. La no-hitter è anche per loro, per i tifosi (so che sono tanti in Italia) che hanno passato la notte davanti al pc o alla tv per seguire la loro squadra, per seguire la prima no-hitter della storia della loro franchigia. Dopo tante delusioni, nel corso degli anni, dopo tante sconfitte, è finalmente arrivato un momento di gioia che ricorderanno per sempre.
Mai nessuna squadra ha dovuto attendere così tanto per una no-hitter. E come spesso accade, le delusioni e le sconfitte rendono il momento di gioia ancora più grande.
Il delirio alla fine match, la security che riesce ad evitare per poco una invasione di campo, la festa negli spogliatoi, ma soprattutto il discorso che Santana ha tenuto a tutto lo stadio. E le lacrime dei tanti tifosi Mets sparsi per il mondo.

Una volta lessi una frase: "L'amore è quando si riescono a condividere le stesse emozioni anche a migliaia di chilometri di distanza"
E' proprio quello che è successo la scorsa notte.
Tutti i tifosi dei Mets, uniti in una gioia comune, non importa di quale nazione siano, di quale cultura, religione, o razza.
Il magico mondo del baseball è anche questo.

di Angelo Cappa

Nella foto, Santana sul monte, al Citi Field, nella notte della no-hitter. (Mike Stobe/Getty Images per Espn.com).