La parola magica è equilibrio. Non c’è altro termine per definire l’andamento – almeno finora – dell’American League Division Series (ALDS) tra gli Yankees e gli Orioles, che si sono aggiudicati, una ciascuno, le prime due gare giocate all’Oriole Park di Camden Yards. In realtà, è una condizione che ha caratterizzato tutto il campionato delle due franchigie, sia negli scontri diretti (9 vittorie a testa) sia nella corsa per la leadership della division che si è decisa solamente alla 162a partita. Perciò, non è un caso che le gare di questa ALDS si stiano dimostrando equilibrate, appunto.

Gara 1, che si è risolta soltanto al 9° inning, ha evidenziato uno dei maggiori limiti che ho notato negli Yankees durante questa stagione che ­– ricordiamolo, non è un alibi – è stata falcidiata dagli infortuni: il carattere.

Nei Bronx Bombers, infatti, non ho visto – come in molte altre partite – quella determinazione e quella cattiveria fondamentali per essere convinti di scendere sul diamante ad annientare l’avversario, non ho visto insomma gli “occhi della tigre”. Qualche esempio: Jeter commette un banale errore nel 6° inning, ma per fortuna senza pagare dazio; Teixeira si fa eliminare goffamente in seconda base su un potenziale doppio nella 4a ripresa; Martin spreca l’occasione di segnare con una corsa poco convinta verso il piatto di casa base nel 7° inning (si rifarà ampiamente nel 9°); A-Rod più stralunato e assente del solito.

Per fortuna che c’era un CC Sabathia in grande forma che ha sfiorato il complete game: in 8 inning e 2/3 ha concesso 8 valide, 2 punti, una base ball e ha messo a referto 7 K.

I giocatori di Baltimore, invece, hanno dimostrato di essere molto determinati e soprattutto di avere fame, una condizione che si è tradotta in almeno tre grandi giocate, tra le quali la bellissima e difficilissima presa al volo dell’esterno destro Davis in zona di foul, nell’angolo più buio e nascosto dello stadio, sul giro di mazza di Granderson nel 6° inning.

Gara 1, così, è avanzata sul 2-2 fino all’inizio della 9a ripresa, quando Buck Showalter – tra l’altro ex manager degli Yankees – ha deciso di mettere sul monte il closer Jim Johnson, con all’attivo 51 salvezze in regular season, il miglior record della MLB. Ma evidentemente non era proprio serata per il pitcher degli O’s e l’equilibrio tra le due squadre si è spezzato. Ripresa da incubo per Johnson: Martin fuoricampo, Ibanez singolo, Jeter singolo, Ichiro singolo, A-Rod strikeout (?), Cano doppio, ma raggiunge la terza grazie a un errore in assistenza dello shortstop Hardy. Insomma, per farla breve Johnson concede 5 valide e incassa 4 punti e viene sostituito da Hunter, ma la frittata è ormai fatta e gli Yankees vincono 7-2.

Gara 2, invece, si apre con la meravigliosa danza da un punto di Ichiro a casa base al 1° inning che faceva presagire una serata in discesa per gli Yankees, ma l’illusione è durata poco e la gara si è subito rimessa sui binari dell’equilibrio. Il debuttante (in post-season) lanciatore mancino degli O’s, il cinese di Taiwan Wei-Yin Chen, infatti, cresceva lancio dopo lancio e chiudeva i suoi 6 inning e 1/3 concedendo 8 valide, 2 punti (di cui 1 ER), 1 base ball e mettendo a segno 3 K.

In casa Yankees, non si può neanche dire che Pettitte sia andato male. Il veterano pitcher mancino ha infatti lanciato per 7 inning concedendo 7 valide, 3 punti (tutti ER), 1 base ball e ha messo strikeout 5 battitori avversari.

In difesa non si sono viste grandissime giocate, anzi i due team alla fine hanno collezionato 2 errori ciascuno (Jeter 2 errori in 2 partite, forza Capitano!). La differenza tra le due squadre l’hanno fatta le prestazioni in battuta e in genere quando i Bronx Bombers non segnano alcun fruoricampo di solito perdono. E così è stato. Se poi andiamo a vedere nel dettaglio i numeri di gara 2 possiamo notare come gli O’s abbiano segnato 3 su 6 in posizione punto (RISP), lasciando 6 corridori totali sulle basi, mentre gli Yankees hanno messo a segno 2 su 8 RISP e hanno fatto ammuffire sulle basi ben 10 corridori.

La serie è ora sull’1-1 e si sposta a New York, dove il pubblico dello Yankee Stadium si farà sicuramente sentire e speriamo possa rappresentare un fattore per gli uomini di Girardi per spezzare questo equilibrio che nessuno avrebbe mai immaginato all’inizio della stagione.
Non dimentichiamoci, infatti, che sono di fronte due franchigie dalla natura opposta: una stracolma di giocatori tra i più pagati della lega, l’altra formata da onesti “operai”, ma per fortuna il baseball non si gioca nelle banche ma sui diamanti. E i diamanti nella post-season possono dire tutto e il contrario di tutto. Chissà quello nel Bronx che cosa ci racconterà nelle prossime gare?

di Fabio Massi

Nella foto, Ichiro segna un punto nel 1° inning di gara 2 delle ALDS con uno spettacolare balletto (Alex Brandon/AP).


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