GIOVANNI PANTALEONI CI RACCONTA LE SUE IMPRESSIONI SULLA VICINA FINAL FOUR DI COPPA CAMPIONI E L'EMOZIONE PER LO SCUDETTO VINTO
Pochi giorni fa ha alzato al cielo il titolo di Campione d'Italia e ora punta a realizzare un clamoroso bis a Brno, Repubblica Ceca, dove mercoledì 21 e giovedì 22 settembre andrà in scena la Final Four 2011 di Coppa Campioi.
Giovanni Pantaleoni, protagonista della stagione della T&A San Marino, ci spera e ci racconta quali sono le sue impressioni sul torneo continentale, ma anche la gioia e il ricordo ancora limpido dello Scudetto appena conquistato.
DANIELE MATTIOLI: Iniziamo dall'ultima tua azione difensiva che ha chiuso l'IBL 2011 con la vittoria della T&A San Marino sul Nettuno. Quanto pesava quella palla colpita da Caradonna? Una volta fatto l'out che sensazioni hai provato?
GIOVANNI PANTALEONI: Ultima azione? Sono passato attraverso diversi stati d'animo nel giro di pochi istanti. Con due out, sopra di nove punti e Cubillan sul monte sapevo che ce l'avevamo fatta. Ma gara 7 è sempre una partita particolare. In più venivamo da una serie in cui ci eravamo trovati diverse volte in vantaggio e poi siamo spesso riusciti a farli tornare in partita in un modo o nell'altro. Quindi l'idea comune era una, prendiamocela! Non lasciamogli nulla. Questa volta, se la vinceranno loro, è perchè se la saranno meritata, di sicuro noi non gli avremmo regalato nulla, e così è stato, fino alla fine. Non abbiamo mai pensato, come era successo in precedenza nella serie "la partita è nostra, ce la siamo meritata, ora aspettiamo che ce la diano..." Quindi ho vissuto l'ultimo out allo stesso modo, ci ho messo un secondo dopo il tiro verso Willy (Vasquez in prima base NDI) per realizzare che era veramente finito tutto. Il resto è un concentrato delle emozioni provate nei sette mesi precedenti, le vittorie, le sconfitte, le delusioni, la rabbia, la gioia, la fatica, i dolori... il tutto concentrato in un unico momento di tranquillità interiore che ti mette una gran voglia di dividere il momento con tutta la squadra e con tutti quelli che ti hanno sostenuto sin dall'inizio. Bella sensazione!
DANIELE MATTIOLI: E' stata una finale alquanto strana, soprattutto per il fattore campo che solo nelle ultime due partite è tornato ad essere determinante. Come te lo sei spiegato?
GIOVANNI PANTALEONI: Finale strana di sicuro. Loro sono venuti a San Marino con la tranquillità e l'euforia tipica di una squadra giovane, che sa di aver gia fatto piu del dovuto e che da li in poi avrebbe provato a mettere in difficoltà la squadra da battere, quella che tutti dipingevano sin dall'inizio come sicura vincitrice del campionato. Quindi, pressione inesistente e tanta voglia di divertirsi giocando! Noi sapevamo di essere la squadra da battere, e questo ci stava bene, sapevamo di essere piu forti di loro, ma che avremmo dovuto prendercela sul campo. E così in effetti abbiamo fatto. O meglio, in gara 1 siamo stati perfetti fino a metà partita. Nove punti a Wilson e Leal non capita spesso di farli. Poi è successo quello che nello sport succede, capita che un relievo superaffidabile come Cubillan abbia una giornata no, e che loro facciano l'impresa di recuperare una partita gia persa. Purtroppo alcune sconfitte lasciano il segno, tolgono un po' di tranquillità, e gara 2 è figlia di questo stato d'animo. Gara 3, come spesso accade, è stata la partita della svolta. Durante quella settimana ci siamo detti, prendiamo gara 3 e la serie si riapre. Lasciamo stare tutte le chiacchiere e le polemiche che due partite di finale così si portano ovviamente dietro. Per le chiacchiere abbiamo a disposizione un inverno intero. Pensiamo a giocare continuando ad avere fiducia l'uno dell'altro. E così è stato, con un Thiago Da Silva spettacolare ovviamente. Gara 4 è stata gestita benissimo e abbiamo vinto bene, ma alcuni episodi hanno riportato a galla i fantasmi di gara 1 e che puntualmente si sono ripresentati in gara 5. Avanti 7 a 0 nel punteggio abbiamo smesso di giocare, venendo contro alla nostra natura, che è quella di attaccare fino alla fine mantenendo noi l'iniziativa, piuttosto che cercare di gestire il risultato. Il mio errore è stato pesante, ci ha messo in difficoltà e alla fine abbiamo perso una partita che ci avrebbe riportato a san marino avanti 3 a 2 nella serie. A fine partita eravamo "incazzati". Ma ancora più consapevoli del fatto che la finale era nelle nostre mani. Che fino a quel momento eravamo stati noi a fare il bello e il cattivo tempo. Dalla rabbia di quella partita sono nate gara 6 e gara 7.
DANIELE MATTIOLI: Parliamo ora di Coppa Campioni e di questa Final Four, la tua terza consecutiva. Cosa ti aspetti da questa tua avventura?
GIOVANNI PANTALEONI: Terza Final Four sì, ma le altre due non sono andate nella maniera sperata. La Coppa dei Campioni è sempre stata una competizione strana, si decideva tutto in una settimana e la differenza la facevano una buona gestione dei lanciatori e la risposta dei giocatori nel giocare tante partite in pochi giorni. Nelle Final Four non c'è molto spazio per gli errori. E ovviamente, ancora di piu, occorre pensare una partita alla volta.
DANIELE MATTIOLI: L'entusiasmo arrivato per la vittoria dello Scudetto potrebbe essere la chiave di volta per fare ancora meglio in queste Final Four?
GIOVANNI PANTALEONI: Aver vinto ci da ovviamente molta fiducia. Siamo liberi da qualsiasi tipo di pensiero negativo che può uscire fuori da una sconfitta. Quindi andiamo a Brno consapevoli della nostra forza, sapendo che non sarà facile, ma che siamo pronti a giocarcela. L'accoppiata Scudetto/Coppa dei Campioni da uno stimolo extra!
DANIELE MATTIOLI: L'ultima domanda riguarda la semifinale dove affronterete l'L&D Amsterdam, una squadra che ha qualità sul monte di lancio e grande potenza nel lineup, un pò come voi. Che gara ti aspetti?
GIOVANNI PANTALEONI: Loro sono una squadra esperta. Contro tanti dei loro giocatori molti di noi hanno giocato molte partite, sia in nazionale, sia in Coppa. E' vero siamo due squadre molto simili, almeno sulla carta. Tutto può succedere. Sarà una partita interessante.
Per la diretta della semifinale di Coppa Campioni tra San Marino e Amsterdam in programma mercoledì 21 settembre alle ore 13.00 da Brno, cliccate qui su: Radio Arena Sportiva.
Nella foto, Giovanni Pantaleoni festeggia il fuoricampo battuto in gara sei della Finale Scudetto (Oldman-FIBS).
Giovanni Pantaleoni, protagonista della stagione della T&A San Marino, ci spera e ci racconta quali sono le sue impressioni sul torneo continentale, ma anche la gioia e il ricordo ancora limpido dello Scudetto appena conquistato.
DANIELE MATTIOLI: Iniziamo dall'ultima tua azione difensiva che ha chiuso l'IBL 2011 con la vittoria della T&A San Marino sul Nettuno. Quanto pesava quella palla colpita da Caradonna? Una volta fatto l'out che sensazioni hai provato?
GIOVANNI PANTALEONI: Ultima azione? Sono passato attraverso diversi stati d'animo nel giro di pochi istanti. Con due out, sopra di nove punti e Cubillan sul monte sapevo che ce l'avevamo fatta. Ma gara 7 è sempre una partita particolare. In più venivamo da una serie in cui ci eravamo trovati diverse volte in vantaggio e poi siamo spesso riusciti a farli tornare in partita in un modo o nell'altro. Quindi l'idea comune era una, prendiamocela! Non lasciamogli nulla. Questa volta, se la vinceranno loro, è perchè se la saranno meritata, di sicuro noi non gli avremmo regalato nulla, e così è stato, fino alla fine. Non abbiamo mai pensato, come era successo in precedenza nella serie "la partita è nostra, ce la siamo meritata, ora aspettiamo che ce la diano..." Quindi ho vissuto l'ultimo out allo stesso modo, ci ho messo un secondo dopo il tiro verso Willy (Vasquez in prima base NDI) per realizzare che era veramente finito tutto. Il resto è un concentrato delle emozioni provate nei sette mesi precedenti, le vittorie, le sconfitte, le delusioni, la rabbia, la gioia, la fatica, i dolori... il tutto concentrato in un unico momento di tranquillità interiore che ti mette una gran voglia di dividere il momento con tutta la squadra e con tutti quelli che ti hanno sostenuto sin dall'inizio. Bella sensazione!
DANIELE MATTIOLI: E' stata una finale alquanto strana, soprattutto per il fattore campo che solo nelle ultime due partite è tornato ad essere determinante. Come te lo sei spiegato?
GIOVANNI PANTALEONI: Finale strana di sicuro. Loro sono venuti a San Marino con la tranquillità e l'euforia tipica di una squadra giovane, che sa di aver gia fatto piu del dovuto e che da li in poi avrebbe provato a mettere in difficoltà la squadra da battere, quella che tutti dipingevano sin dall'inizio come sicura vincitrice del campionato. Quindi, pressione inesistente e tanta voglia di divertirsi giocando! Noi sapevamo di essere la squadra da battere, e questo ci stava bene, sapevamo di essere piu forti di loro, ma che avremmo dovuto prendercela sul campo. E così in effetti abbiamo fatto. O meglio, in gara 1 siamo stati perfetti fino a metà partita. Nove punti a Wilson e Leal non capita spesso di farli. Poi è successo quello che nello sport succede, capita che un relievo superaffidabile come Cubillan abbia una giornata no, e che loro facciano l'impresa di recuperare una partita gia persa. Purtroppo alcune sconfitte lasciano il segno, tolgono un po' di tranquillità, e gara 2 è figlia di questo stato d'animo. Gara 3, come spesso accade, è stata la partita della svolta. Durante quella settimana ci siamo detti, prendiamo gara 3 e la serie si riapre. Lasciamo stare tutte le chiacchiere e le polemiche che due partite di finale così si portano ovviamente dietro. Per le chiacchiere abbiamo a disposizione un inverno intero. Pensiamo a giocare continuando ad avere fiducia l'uno dell'altro. E così è stato, con un Thiago Da Silva spettacolare ovviamente. Gara 4 è stata gestita benissimo e abbiamo vinto bene, ma alcuni episodi hanno riportato a galla i fantasmi di gara 1 e che puntualmente si sono ripresentati in gara 5. Avanti 7 a 0 nel punteggio abbiamo smesso di giocare, venendo contro alla nostra natura, che è quella di attaccare fino alla fine mantenendo noi l'iniziativa, piuttosto che cercare di gestire il risultato. Il mio errore è stato pesante, ci ha messo in difficoltà e alla fine abbiamo perso una partita che ci avrebbe riportato a san marino avanti 3 a 2 nella serie. A fine partita eravamo "incazzati". Ma ancora più consapevoli del fatto che la finale era nelle nostre mani. Che fino a quel momento eravamo stati noi a fare il bello e il cattivo tempo. Dalla rabbia di quella partita sono nate gara 6 e gara 7.
DANIELE MATTIOLI: Parliamo ora di Coppa Campioni e di questa Final Four, la tua terza consecutiva. Cosa ti aspetti da questa tua avventura?
GIOVANNI PANTALEONI: Terza Final Four sì, ma le altre due non sono andate nella maniera sperata. La Coppa dei Campioni è sempre stata una competizione strana, si decideva tutto in una settimana e la differenza la facevano una buona gestione dei lanciatori e la risposta dei giocatori nel giocare tante partite in pochi giorni. Nelle Final Four non c'è molto spazio per gli errori. E ovviamente, ancora di piu, occorre pensare una partita alla volta.
DANIELE MATTIOLI: L'entusiasmo arrivato per la vittoria dello Scudetto potrebbe essere la chiave di volta per fare ancora meglio in queste Final Four?
GIOVANNI PANTALEONI: Aver vinto ci da ovviamente molta fiducia. Siamo liberi da qualsiasi tipo di pensiero negativo che può uscire fuori da una sconfitta. Quindi andiamo a Brno consapevoli della nostra forza, sapendo che non sarà facile, ma che siamo pronti a giocarcela. L'accoppiata Scudetto/Coppa dei Campioni da uno stimolo extra!
DANIELE MATTIOLI: L'ultima domanda riguarda la semifinale dove affronterete l'L&D Amsterdam, una squadra che ha qualità sul monte di lancio e grande potenza nel lineup, un pò come voi. Che gara ti aspetti?
GIOVANNI PANTALEONI: Loro sono una squadra esperta. Contro tanti dei loro giocatori molti di noi hanno giocato molte partite, sia in nazionale, sia in Coppa. E' vero siamo due squadre molto simili, almeno sulla carta. Tutto può succedere. Sarà una partita interessante.
Per la diretta della semifinale di Coppa Campioni tra San Marino e Amsterdam in programma mercoledì 21 settembre alle ore 13.00 da Brno, cliccate qui su: Radio Arena Sportiva.
Nella foto, Giovanni Pantaleoni festeggia il fuoricampo battuto in gara sei della Finale Scudetto (Oldman-FIBS).