DANIEL MURPHY, IL TRASCINATORE A SUON DI FUORICAMPO DEI NEW YORK METS
Siì, con il fuoricampo di mercoledi scorso, Daniel Murphy ha frantumato un record, ma non uno qualsiasi: quello che concerne il numero di gare consecutive di playoff condite da un home run. Grazie al seconde base dei Mets, ora la nuova vetta si tocca a quota 6.
Prestazioni straordinarie (nel senso letterale del termine: “fuori dall’ordinario”) per il trentenne nativo di Jacksonville, Florida, che hanno offuscato il gran bagliore emanato dal suo monte di lancio. In altre parole, la conquista del titolo di MVP delle Championship di National League non è mai stata così poco in dubbio.
A New York – sponda Mets, of course – si sta scatenando un vero e proprio “dan-demonio”.
Non è un refuso, è solo l’italianizzazione di una parola azzeccata, inventata oltreoceano durante questi giorni, inaspettati in primis per lui, in secundis per la franchigia, che torna a conquistare un pennant dopo ben 15 anni.
Ma chi è Daniel Murphy, chi è questo “demonio del piatto”, questo fino a ieri l’altro illustre sconosciuto che si candida – continuasse cosi’ anche durante le World Series– con prepotenza e di diritto, al titolo di “Mr. October”?
C’e’ poco da dire o, se si vuole, tutto è già stato detto di questo buon contact hitter col mito – e come poteva essere altrimenti – di Tony Gwynn.
Vale la pena allora soffermarsi su due aspetti che, a prima vista, sembrano agli antipodi.
Uno.
In regular season, Daniel Murphy ha prodotto 14 fuoricampo in 121 partite.
Due.
E’ un fervido credente, che parla spesso di Dio e di Gesù Cristo durante le interviste nel dopopartita.
Dalla statistica, appena finita la stagione regolare, avessimo voluto calcolare le possibilità del seconda base di battere 6 fuoricampo di fila, avremmo ottenuto questo risultato: una su 410'000.
E allora si capisce che la forza di Murphy è in altro, in ben altro, in qualcosa che, nel suo cuore, dei numeri e dei calcoli se ne fa un baffo.
Martedi’ 27 ottobre 2015, gara-1 delle World Series.
Settimo fuoricampo consecutivo.
Le chance di un evento simile, prima dell’inizio dei playoff? Una su tre-milioni-e-mezzo.
E oggi?
Tremendamente piu’ probabile.
di Andrea Comotti
Nella foto, Daniel Murphy colpisce un fuoricampo durante la finale della National League (Channell3000.com).
Prestazioni straordinarie (nel senso letterale del termine: “fuori dall’ordinario”) per il trentenne nativo di Jacksonville, Florida, che hanno offuscato il gran bagliore emanato dal suo monte di lancio. In altre parole, la conquista del titolo di MVP delle Championship di National League non è mai stata così poco in dubbio.
A New York – sponda Mets, of course – si sta scatenando un vero e proprio “dan-demonio”.
Non è un refuso, è solo l’italianizzazione di una parola azzeccata, inventata oltreoceano durante questi giorni, inaspettati in primis per lui, in secundis per la franchigia, che torna a conquistare un pennant dopo ben 15 anni.
Ma chi è Daniel Murphy, chi è questo “demonio del piatto”, questo fino a ieri l’altro illustre sconosciuto che si candida – continuasse cosi’ anche durante le World Series– con prepotenza e di diritto, al titolo di “Mr. October”?
C’e’ poco da dire o, se si vuole, tutto è già stato detto di questo buon contact hitter col mito – e come poteva essere altrimenti – di Tony Gwynn.
Vale la pena allora soffermarsi su due aspetti che, a prima vista, sembrano agli antipodi.
Uno.
In regular season, Daniel Murphy ha prodotto 14 fuoricampo in 121 partite.
Due.
E’ un fervido credente, che parla spesso di Dio e di Gesù Cristo durante le interviste nel dopopartita.
Dalla statistica, appena finita la stagione regolare, avessimo voluto calcolare le possibilità del seconda base di battere 6 fuoricampo di fila, avremmo ottenuto questo risultato: una su 410'000.
E allora si capisce che la forza di Murphy è in altro, in ben altro, in qualcosa che, nel suo cuore, dei numeri e dei calcoli se ne fa un baffo.
Martedi’ 27 ottobre 2015, gara-1 delle World Series.
Settimo fuoricampo consecutivo.
Le chance di un evento simile, prima dell’inizio dei playoff? Una su tre-milioni-e-mezzo.
E oggi?
Tremendamente piu’ probabile.
di Andrea Comotti
Nella foto, Daniel Murphy colpisce un fuoricampo durante la finale della National League (Channell3000.com).