5° incontro della serie, 3° ed ultima partita al Comerica Park di Detroit. I Rangers iniziano bene vogliono chiuderla qua, vogliono fare festa a Detroit, vogliono tornare a Dallas con l’anello dell’American League al dito. Spingono subito l’acceleratore, senza timore reverenziale nei confronti di Re-Verlander, lanciatore stra-vincente dei Tigers: infatti Kinsler trasforma in valida la prima palla curva del Verlander, per poi essere portato a casa da un sacrifice fly di Josh Hamilton.
Le Tigri invece di reagire immediatamente allo 0-1 vengono ipnotizzati dal lanciatore Texano Wilson e nelle prime due riprese non danno segni di vita. Ci pensano Avila e Young a dare la scossa con due fuoricampo portando Detroit avanti 2-1 alla fine del quarto inning. Vantaggio che dura poco perché Big-Hammy con il suo secondo RBI della serata porta a casa nuovamente il compagno Kinsler e pareggia i conti: 2-2.

E’ per uno strano destino, che il cuscino di terza base diventi protagonista decisivo del 6° inning, alto e basso.
I Rangers in attacco riempiono le basi e Kinsler affronta un Verlander con oltre 110 lanci a suo carico ed un solo out. Una battuta infelice proprio verso la terza base comoda comoda, troppo facile per Inge che assorbe la pallina, tocca la terza ed appoggia in prima: doppio gioco e zero punti entrati.
Il cuscino di terza vuole essere protagonista anche della parte bassa del 6° inning: Cabrera batte male in direzione del Beltre in terza base, che avrebbe raccolto tranquillo per poi fare anche lui un facile doppio gioco sennonché il cuscino ci mette del suo, andando a colpire la palla (notare che è il cuscino a colpire la palla e non viceversa), impennandola, alzandola e “carrambolandola” beffardamente oltre la testa del Beltre incolpevole, incredulo, e spettatore dei punti che entravano. In questo 6° inning sono 4 i punti segnati dai Tigers per merito (oltre che del cuscino di terza) del CYCLE di squadra. In sequenza 4 battitori ottengono: “Single-Double-Triple-HR”. Gran partita anche questa, piena di emozioni; si prosegue con un altro homer di Raburn e tanto per cambiare un fuoricampo del solito Nelson Cruz che prende in pieno il palo di sinistra. Si arriva così al nono inning sul punteggio parziale di 7-4 in favore di Detroit.

Non c’è più Verlander e si vede: Phil Coke improvvisato closer al posto dell’indisponibile Valverde tiene tutti sulle spine, prende un punto, tiene il Comerica Park in tensione, in ansia perché sul diamante ci sono i punti del possibile pareggio, fino al terzo out liberatorio per tutta Detroit.
I Tigers battono i Rangers 7-5 e mantengono vive le speranze. Ora sono sotto per 2-3 e dovranno giocare le prossime 2 partite decisive in trasferta: sarà dura. Di più sarà MOLTO dura perché non avranno un Verlander in campo e i bastoni dei Rangers picchieranno forte...

di Roberto Mantovani

Nella foto Justin Verlander lancia a casa base: per lui nuova superba prestazione sul monte di lancio di Detroit (Photo by Leon Halip/Getty Images per Espn.com).

Più tardi troverete online l'articolo sulla sfida tra i Milwaukee Brewers e i St.Louis Cardinals che hanno visto i primi vincere 4 a 2 e impattare la serie!