MANNY MACHADO E ''LA GUERRA PERSONALE'' CONTRO GLI OAKLAND ATHLETICS - VIDEO!
Non sono bastate le pubbliche scuse alla squadra di Manny Machado per evitare le cinque giornate di squalifica che la Major League gli ha inflitto per aver lanciato la mazza nella gara persa 11-1 dagli Orioles in casa contro gli Athletics.
I guai per il terza base di Baltimora sono cominciati venerdì scorso, quando Machado ha inscenato una fin troppo esagerata polemica con Josh Donaldson, reo, secondo lui, di averlo toccato con eccessiva foga mentre lo stesso Machado fuori corsia cercava di evitare il tocco del terza base degli A’s.
Da lì è poi scaturita un’animata discussione fra i due dugout che però si è risolta in breve e pacificamente.
Nessuno però lo aveva spiegato a Wei-Yin Chen, pitcher partente degli Orioles, che infatti alla prima occasione ha cercato di colpire per ben due volte Donaldson, riuscendoci poi all’ultimo tentativo. Per questo gesto Chen si è meritato l’espulsione. Alla fine la partita è terminta 4 a 3 per Oakland.
Ma lo show di Machado non è certo terminato lì, anzi. Il ventiduenne originario di Miami nell’ultima partita della serie domenica, ha dato il meglio di sè.
Pervaso da un sentimento di giustizia che solo lui credeva di avere, si è lasciato andare ad una serie di comportamenti antisportivi, come quello di colpire il catcher avversario nel terminare lo swing durante il proprio turno di battuta. Cosa che può accadere a chiunque, ma non due volte nella stessa partita.
Il gesto ha portato alla risposta del bullpen degli A’s rappresentato da Fernando Abad. Il rilievo ha infatti cercato di colpire con un lancio basso e interno il corpo di Machado. Il battitore degli Orioles ha così colto la sfida e, a quel punto, sul secondo lancio interno, ha palesemente lanciato la mazza verso il monte di lancio, con l’oggetto che è volato a pochi centimetri da Alberto Callaspo, che in quel momento difendeva il sacchetto di terza base.
Intervistato sulla vicenda quello che secondo alcuni sarebbe la pietra dello scandalo, Josh Donaldson, ha detto: “Sinceramente sono senza parole. Vorrei solo ricordare al ragazzo che ci vogliono molto tempo e sacrificio per farsi una buona reputazione nel baseball; mentre ce ne vuole pochissimo per rovinarsela.”
“L’unico modo che ha di rifarsi ora” ha aggiunto Donaldson “È quello di tornare in campo e pensare solo a giocare pulito e a fare le cose nel modo giusto.”
Poi nella giornata di lunedì sono arrivate le scuse ufficiali a squadra e tifosi da parte di Machado: “In questo periodo che ho dovuto passare a casa ho visto più volte i replay dell’accaduto e non posso fare altro che chiedere scusa a tutti: alla squadra, ai tifosi e alle organizzazioni di Orioles e Athletics. Ho reagito in maniera sbagliata ed eccessiva.”
Poi si è scusato direttamente con Derek Norris, dopo che il catcher degli A’s aveva definito il suo comportamento “una vergogna per il baseball”. “Ci tengo a scusarmi con Derek” ha detto Machado a MASN Sport: “Non era mia intenzione danneggiarlo. È stato un periodo duro e durante la serie con gli A’s sono emerse alcune mie frustrazioni”.
Non sono bastate le scuse di circostanza per il prospetto degli Orioels a evitare di entrare nel mirino della Fan Base di Oakland, gente che in quanto a sberleffi e prese in giro non ha di certo nulla da imparare.
Basta vedere il nuovo bubblehead che gli hanno dedicato per comprendere che il calvario di Machado in realtà è appena iniziato..
di Michele Acacia
Nelle foto, il momento della discussione tra Machado e Donaldson (Joy R. Absalon/USA Today Sports da BaltimoreSun.com) e il bobblehead ironico realizzato dai tifosi di Oakland (da Greatestsignmaker.com).
I guai per il terza base di Baltimora sono cominciati venerdì scorso, quando Machado ha inscenato una fin troppo esagerata polemica con Josh Donaldson, reo, secondo lui, di averlo toccato con eccessiva foga mentre lo stesso Machado fuori corsia cercava di evitare il tocco del terza base degli A’s.
Da lì è poi scaturita un’animata discussione fra i due dugout che però si è risolta in breve e pacificamente.
Nessuno però lo aveva spiegato a Wei-Yin Chen, pitcher partente degli Orioles, che infatti alla prima occasione ha cercato di colpire per ben due volte Donaldson, riuscendoci poi all’ultimo tentativo. Per questo gesto Chen si è meritato l’espulsione. Alla fine la partita è terminta 4 a 3 per Oakland.
Ma lo show di Machado non è certo terminato lì, anzi. Il ventiduenne originario di Miami nell’ultima partita della serie domenica, ha dato il meglio di sè.
Pervaso da un sentimento di giustizia che solo lui credeva di avere, si è lasciato andare ad una serie di comportamenti antisportivi, come quello di colpire il catcher avversario nel terminare lo swing durante il proprio turno di battuta. Cosa che può accadere a chiunque, ma non due volte nella stessa partita.
Il gesto ha portato alla risposta del bullpen degli A’s rappresentato da Fernando Abad. Il rilievo ha infatti cercato di colpire con un lancio basso e interno il corpo di Machado. Il battitore degli Orioles ha così colto la sfida e, a quel punto, sul secondo lancio interno, ha palesemente lanciato la mazza verso il monte di lancio, con l’oggetto che è volato a pochi centimetri da Alberto Callaspo, che in quel momento difendeva il sacchetto di terza base.
Intervistato sulla vicenda quello che secondo alcuni sarebbe la pietra dello scandalo, Josh Donaldson, ha detto: “Sinceramente sono senza parole. Vorrei solo ricordare al ragazzo che ci vogliono molto tempo e sacrificio per farsi una buona reputazione nel baseball; mentre ce ne vuole pochissimo per rovinarsela.”
“L’unico modo che ha di rifarsi ora” ha aggiunto Donaldson “È quello di tornare in campo e pensare solo a giocare pulito e a fare le cose nel modo giusto.”
Poi nella giornata di lunedì sono arrivate le scuse ufficiali a squadra e tifosi da parte di Machado: “In questo periodo che ho dovuto passare a casa ho visto più volte i replay dell’accaduto e non posso fare altro che chiedere scusa a tutti: alla squadra, ai tifosi e alle organizzazioni di Orioles e Athletics. Ho reagito in maniera sbagliata ed eccessiva.”
Poi si è scusato direttamente con Derek Norris, dopo che il catcher degli A’s aveva definito il suo comportamento “una vergogna per il baseball”. “Ci tengo a scusarmi con Derek” ha detto Machado a MASN Sport: “Non era mia intenzione danneggiarlo. È stato un periodo duro e durante la serie con gli A’s sono emerse alcune mie frustrazioni”.
Non sono bastate le scuse di circostanza per il prospetto degli Orioels a evitare di entrare nel mirino della Fan Base di Oakland, gente che in quanto a sberleffi e prese in giro non ha di certo nulla da imparare.
Basta vedere il nuovo bubblehead che gli hanno dedicato per comprendere che il calvario di Machado in realtà è appena iniziato..
di Michele Acacia
Nelle foto, il momento della discussione tra Machado e Donaldson (Joy R. Absalon/USA Today Sports da BaltimoreSun.com) e il bobblehead ironico realizzato dai tifosi di Oakland (da Greatestsignmaker.com).