IL BASEBALL E GLI ALTRI SPORT IN ITALIA: SCOPRIAMO ASSIEME L'HOCKEY SU PISTA
Nella terza puntata del nostro speciale sul baseball e gli altri sport di nicchia del panorama italiano, i riflettori sono puntati sull'hockey pista (o rotelle), uno sport nato in Inghilterra nel diciannovesimo secolo come derivazione del più famoso hockey su ghiaccio.
La differenza consiste nella superficie di gioco, liscia e dura, e nei pattini, in questa disciplina si usano i classici con quattro ruote allineate due a due, inoltre viene usata una pallin al posto del dischetto.
Nell'hockey pista il contatto fisico è molto più limitato, il gioco ha una connotazione tecnica più marcata ed è maggiormente complesso nelle tattiche di gioco, pur essendo una disciplina estremamente dinamica.
I moderni rollerblade si usano nell'hockey in-line che è molto più simile all'hockey ghiaccio, ma nasce negli anni '90 ed è ancora in fase di sviluppo.
Il gioco si diffonde agli inizi del 1900, principalmente nei paesi latini ed in seguito in Sud America. Il primo campionato mondiale (valevole anche come europeo) viene organizzato nel 1936, dopo le vittorie inglesi delle prime due edizioni i paesi latini iniziano un dominio incontrastato, Spagna, Portogallo, Italia (4) ed Argentina si dividono tutte le successive edizioni, idem in campo europeo (dove ovviamente non partecipa l'Argentina).
L'hockey rotelle fa anche un'apparizione come sport dimostrativo alle Olimpiadi di Barcellona 1992 (vittoria dell'Argentina), ma non riesce ad entrare a tempo pieno nel programma olimpico.
Nello stesso anno viene organizzato il primo mondiale femminile, ed anche in questo settore i paesi latini la fanno da padrone, con il recente inserimento di nuove realtà come Cile e Francia.
A livello di club, la prima Coppa Campioni (ora CERH European League) vede la luce nel 1965, il Barcellona è la squadra con più titoli (19), mentre si conta una sola vittoria italiana (Follonica nel 2006).
In Italia il gioco si sviluppa a partire dagli anni '20, grazie alla costruzione in tutto il paese di piste di pattinaggio, e cresce in popolarità durante il periodo fascista grazie all'opera di Bruno Mussolini, terzogenito del Duce ed appassionato praticante di questa nuova disciplina.
Il primo campionato si disputa nel 1922 e nel corso degli anni assume diverse denominazioni, serie A, Divisione Nazionale ed infine Serie A1. La squadra con più titoli è il Novara, che con 32 scudetti è attualmente la squadra più titolata dello sport italiano, seguono Triestina (19) e Monza (7).
Purtroppo il leggendario Novara dei 32 scudetti non esiste più, nel 2003 la società entra in crisi economica, i vecchi dirigenti lasciano ed i nuovi decidono di rifondare la squadra puntando sui giovani.
I risultati non sono eclatanti ma la squadra disputa dei discreti campionati, la situazione economica però non cambia e nel 2008 la Federazione retrocede il Novara in serie A2 per il mancato rispetto degli obblighi sull'attività giovanile.
La mancanza di fondi però spinge la società a non iscriversi nemmeno al campionato cadetto, e nel 2011 il presidente Rapetto non effettua nemmeno l'affiliazione.
Negli ultimi anni si registrano vari tentativi di far rinascere la società, al momento "ibernata" in un limbo senza fine.
L'hockey su pista sostanzialmente è diffuso in pochi paesi, non esistono leghe professionistiche con contratti a sei zeri e diritti televisivi miliardari, solo uno zoccolo duro di appassionati e praticanti.
La squadra più ricca a livello mondiale è il Barcellona, che dispone di un bilancio annuale di circa 3 milioni di euro, ma è in passivo da anni ed ha programmato una riduzione graduale nelle prossime stagioni.
L'Italia può essere considerato uno dei paesi leader, grazie alle 4 vittorie mondiali. Lla Federazione italiana hockey e pattinaggio nel 2012 contava 28.000 atleti tesserati, comprendenti però anche il pattinaggio individuale (artistico e di velocità) e quello inline.
La diffusione sul territorio è la classica "pelle di leopardo" con alcune roccaforti storiche e qualche nuova realtà, nelle due serie maggiori mancano totalmente le metropoli. Tra serie A1 ed A2 la città più grande rappresentata da una squadra è Modena.
di Davide Bertoncini
Nella foto, un momento della sfida della Finale di Coppa Italia 2014 tra Valdagno e Viareggio (da viareggino.com).
La differenza consiste nella superficie di gioco, liscia e dura, e nei pattini, in questa disciplina si usano i classici con quattro ruote allineate due a due, inoltre viene usata una pallin al posto del dischetto.
Nell'hockey pista il contatto fisico è molto più limitato, il gioco ha una connotazione tecnica più marcata ed è maggiormente complesso nelle tattiche di gioco, pur essendo una disciplina estremamente dinamica.
I moderni rollerblade si usano nell'hockey in-line che è molto più simile all'hockey ghiaccio, ma nasce negli anni '90 ed è ancora in fase di sviluppo.
Il gioco si diffonde agli inizi del 1900, principalmente nei paesi latini ed in seguito in Sud America. Il primo campionato mondiale (valevole anche come europeo) viene organizzato nel 1936, dopo le vittorie inglesi delle prime due edizioni i paesi latini iniziano un dominio incontrastato, Spagna, Portogallo, Italia (4) ed Argentina si dividono tutte le successive edizioni, idem in campo europeo (dove ovviamente non partecipa l'Argentina).
L'hockey rotelle fa anche un'apparizione come sport dimostrativo alle Olimpiadi di Barcellona 1992 (vittoria dell'Argentina), ma non riesce ad entrare a tempo pieno nel programma olimpico.
Nello stesso anno viene organizzato il primo mondiale femminile, ed anche in questo settore i paesi latini la fanno da padrone, con il recente inserimento di nuove realtà come Cile e Francia.
A livello di club, la prima Coppa Campioni (ora CERH European League) vede la luce nel 1965, il Barcellona è la squadra con più titoli (19), mentre si conta una sola vittoria italiana (Follonica nel 2006).
In Italia il gioco si sviluppa a partire dagli anni '20, grazie alla costruzione in tutto il paese di piste di pattinaggio, e cresce in popolarità durante il periodo fascista grazie all'opera di Bruno Mussolini, terzogenito del Duce ed appassionato praticante di questa nuova disciplina.
Il primo campionato si disputa nel 1922 e nel corso degli anni assume diverse denominazioni, serie A, Divisione Nazionale ed infine Serie A1. La squadra con più titoli è il Novara, che con 32 scudetti è attualmente la squadra più titolata dello sport italiano, seguono Triestina (19) e Monza (7).
Purtroppo il leggendario Novara dei 32 scudetti non esiste più, nel 2003 la società entra in crisi economica, i vecchi dirigenti lasciano ed i nuovi decidono di rifondare la squadra puntando sui giovani.
I risultati non sono eclatanti ma la squadra disputa dei discreti campionati, la situazione economica però non cambia e nel 2008 la Federazione retrocede il Novara in serie A2 per il mancato rispetto degli obblighi sull'attività giovanile.
La mancanza di fondi però spinge la società a non iscriversi nemmeno al campionato cadetto, e nel 2011 il presidente Rapetto non effettua nemmeno l'affiliazione.
Negli ultimi anni si registrano vari tentativi di far rinascere la società, al momento "ibernata" in un limbo senza fine.
L'hockey su pista sostanzialmente è diffuso in pochi paesi, non esistono leghe professionistiche con contratti a sei zeri e diritti televisivi miliardari, solo uno zoccolo duro di appassionati e praticanti.
La squadra più ricca a livello mondiale è il Barcellona, che dispone di un bilancio annuale di circa 3 milioni di euro, ma è in passivo da anni ed ha programmato una riduzione graduale nelle prossime stagioni.
L'Italia può essere considerato uno dei paesi leader, grazie alle 4 vittorie mondiali. Lla Federazione italiana hockey e pattinaggio nel 2012 contava 28.000 atleti tesserati, comprendenti però anche il pattinaggio individuale (artistico e di velocità) e quello inline.
La diffusione sul territorio è la classica "pelle di leopardo" con alcune roccaforti storiche e qualche nuova realtà, nelle due serie maggiori mancano totalmente le metropoli. Tra serie A1 ed A2 la città più grande rappresentata da una squadra è Modena.
di Davide Bertoncini
Nella foto, un momento della sfida della Finale di Coppa Italia 2014 tra Valdagno e Viareggio (da viareggino.com).