Andrea Vecchi, esterno del Modena Baseball, si sta affermando come uno dei protagonisti di questa stagione in Serie A Federale. Classe 1991, ha sempre giocato nella squadra canarina ed è “figlio d’arte” del coach Claudio “Cebi” Vecchi, membro dello staff della Nazionale nonchè del Modena da questa stagione. Proprio di questo e di molto altro abbiamo parlato assieme ad Andrea nella rubrica ''A tu per tu con...''.

Iniziamo l'intervista parlando dall'ultima giornata disputata dal Modena, nella quale hai colpito tuo primo home run in carriera. Che cosa hai provato?
Una di quelle classiche prime volte che non ti scordi mai. Forse il momento più emozionante della mia carriera, che è capitato proprio quando meno te lo aspetti: per tutta la partita mi ero trovato in difficoltà sul piatto, ma non appena siamo riusciti ad andare in vantaggio al nono inning ho liberato la testa dai turni precedenti e ho girato il mio lancio. Un bel contatto! Correndo verso la prima ho sentito Ceby che esultava, allora ho alzato la testa e capito che era andata! 
Ero contentissimo! Non appena ho girato la seconda mi son chiesto se avessi toccato o no il cuscino di prima (alla fine l'ho toccato). Poi, tutti fuori dal dug out ad aspettarmi sul piatto. Bello! Spero mi ricapiti.

Fuoricampo a parte, alla fine del girone di andata sei primo nella media battuta generale della A Federale.
Sono contento! Al di là della media battuta, sono felice per i frutti che sta dando a me e, a tutti i miei compagni, il duro lavoro di preparazione che abbiamo fatto e che stiamo continuando a fare ogni settimana. Con un ottimo staff e molta fiducia per ora sta andando bene, speriamo ovviamente di continuare così a dare il massimo per questa squadra.

Non a caso, il Modena è in testa al girone B con 11 vittorie e 2 sconfitte (e 1 gara da recuperare). Solo il Grosseto nel Girone C tiene lo stesso ritmo. Quali sono ii segreti di questo rilancio?
Il gruppo. Il baseball è uno sport che giocato da solo può spingerti fino in prima o in seconda, ma è la squadra intera che vince le partite. Vedo questo Modena molto determinato, come si è visto fin'ora. In grado di giocare un baseball che era un po' di anni che non si vedeva così. C'è un sacco di voglia agli allenamenti, e nei giorni di extra. Lo staff tecnico al completo secondo me sta svolgendo un ottimo lavoro durante la settimana e in partita. Siamo molti ragazzi giovani in campo supportati da compagni più esperti che ci aiutano e, anche chi sale dalla panchina, sale con la voglia di fare bene e di dimostrare qualcosa come si è visto in diversi casi. È davvero un bel gruppo.. un bel Modena!

Se dovessi presentarti ai nostri lettori, cosa racconteresti di te?
In realtà non sono cresciuto con il guanto in mano. Quando ero più piccolo giocavo a calcio come il 90% dei ragazzi. Pur andando a vedere le partite di baseball assieme a mio padre non mi sono avvicinato fin da subito, poi dopo qualche anno ho capito che era quella la strada che dovevo seguire. Ho sempre giocato a Modena tutte le giovanili fino ad oggi, passando tra belle soddisfazioni e brutti infortuni, purtroppo. Modena negli anni si è guadagnata un posto di un certo spessore nel gioco del baseball italiano, portando molti campioni e soprattutto "sfornandone" molti altri. Speriamo di poter continuare questa splendida tradizione e, perché no, magari un giorno di poterla insegnare.

Infine, due parole su tuo padre: il "Cebi" è un personaggio conosciuto nel batti e corri nostrano, ma tu hai naturalmente un punto di vista particolare.
Per chi conosce Ceby anche fuori dai campi di baseball sa che "Ceby padre e Ceby coach" sono due cose molto vicine tra loro. Nella vita come in campo è sempre in grado di dare giusti consigli. Tecnicamente e mentalmente la gran parte delle cose che so di questo sport le devo a lui, senza nulla togliere a tutti i manager che ho avuto. Sempre puntuale nel dirti "bravo hai fatto bene" ma anche "cosa pensavi di fare in quella situazione?".
Così tanti amici fuori e dentro dal campo li hai solo se il loro rispetto te lo guadagni e penso che lui ci sia riuscito benissimo in questo! Per quanto riguarda Ceby coach non nascondo che me lo godo un sacco. E' come avere una macchina lanciapalle 24 ore su 24, e come ho detto prima, se sono quello che sono dentro e fuori dal campo in gran parte lo devo a lui!

di Niccolò Benvenuti


Nella foto, un primo piano di Andrea Vecchi in una foto realizzata dal papà Claudio.