E' tempo di All Star Game in MLB, dove i migliori giocatori danno spettacolo nella gara tra American e National League. In America si respira aria di grande evento molto prima, con una copertura mediatica in grande stile e pubblicità televisve sul baseball realizzate per l'evento. Martedi 12 luglio al Chase Field Stadium di Phoenix-Arizona i migliori giocatori delle due leghe MLB si affronteranno nella consueta, annuale festa di metà stagione. Si chiama “
All Star Game”, ma avrebbero anche potuto chiamarlo: “
Volemose Bene”, oppure “
Festa dell’Unità dell’ MLB” o magari “
Noi siamo il Baseball, ci divertiamo e vi facciamo divertire”. Si, perché è un circo, una festa, una pacifica e spettacolare Family reunion, un ricco e carismatico raduno del meglio del Baseball mondiale. La copertura mediatica negli Stati Uniti è da paura. Un evento che interessa l’America tutta, che sposta una massa di denaro impressionante per le sponsorizzazioni, le pubblicità, le Televisioni, i giornali, il turismo, il merchandising. Da questa parte del globo non arrivano gli echi di tale interesse e coinvolgimento, ma negli Stati Uniti la popolazione viene travolta mediaticamente dall’
All Star Game a partire da Domenica, fino alla fine dell’attesa sfida di martedì sera.

In pratica anche i non interessati al
Baseball, vengono travolti dai continui servizi televisivi che coprono l’evento: basta accendere la TV, fare un zapping completo per farsi un idea della FESTA, pardon della partita. Persino mia moglie in quei giorni deve arrendersi, quando in albergo, alla TELE non si vede altro: anche
Weather Channel il canale dedicato alle previsioni del tempo 24/24 ore si inchina al
Baseball e dedica lo “speciale” sulla previsione mirata alla zona intorno allo stadio. Commercial (spot) ideati appositamente sull’
All Star Game vengono sfoggiati in quei giorni e vanno a meritarsi giustamente l’attenzione del pubblico femminile, sapientemente attirato dal fustaccio dai pettorali tartarugati, con la mazza in mano (mentre presenta il prodotto reclamizzato)!!! Più azzeccati e inerenti all’argomento Baseball l’invasione degli spot delle BIRRE, prodotto che si abbina meglio alla panza che deve avere un onesto giocatore di Baseball (la tartaruga e petti depilati si sposerebbero meglio con altri sport da signorine tipo il Nuoto ed il Polo.) Per alimentare lo spettacolo, la sera prima ci sarà la gara dei fuoricampo: l’
Home Run Derby”. Questo seguitissimo evento vedrà uno stadio stracolmo di “guantati” tifosi, pronti a sgomitare per prendere al volo una delle numerose palline che voleranno fuori-campo colpite dai migliori “legnatori” del momento. I vari
Ortiz,
Cano,
Holliday,
Fielder,
Bautista ed altri si affronteranno in 3 round, per vedere chi per più volte la “
sbatte oltre la rete”. Martedi sera, (notte per noi, praticamente alle 02,00 del mercoledi... Ohh che nottata...) la
National League affronterà l’
American League per confermare la vittoria del 2010, la storica vittoria dell’anno scorso che interruppe una striscia favorevole in favore dell’ American che durava dal 1997.

Una vittoria dopo l’altra, anno dopo anno ai danni di una National League incredula per la sequenza di sconfitte consecutive subite, intervallate solo nel 2002 da un insolito pareggio. ( “
Pareggio” ??... Orrore.) Non sempre la partita offre giocate e suspense degne di tale attenzione, spesso la noia tecnica prevale, ma il contesto “
spettacolo” non delude mai. Non posso evitarmi di dedicare un capitolo
RED SOX anche su questa partita, in quanto sono ben 6 i MIEI players di Boston che sono stati scelti e votati per partecipare alla partita delle stelle:
Adrian Gonzalez,
David Ortiz,
Jacoby Ellsbury,
Kevin Youkilis,
Josh Beckett e
John Lester. Quei
Red Sox che arrivano alla pausa All Star con un luglio strepitoso, con un bel 9-1 nella pagella vittorie-sconfitte. Voto 9. Meritano attenzione anche i nemici-amici, i Newyorkesi
A-Rod Rodriguez,
Robinson Cano,
Russel Martin,
Mariano Rivera ed il
3000-volte festeggiato
Derek Jeter (anche se alcuni di questi sono in dubbio causa infortunio). Dalla parte National la fanno da padrone i soliti di
San Francisco e naturalmente quelli di
Philadelpia. Non mi resta di augurarvi buon divertimento, davanti alla nostra TV o al PC italiani, con tutti quei tagli (purtroppo) sulle pubblicità Americane. Anche io me la guarderò da questa parte dell’oceano, quest’anno, con la consolazione di evitarmi tutti quei commenti di mia moglie troppo interessati ai pettorali scolpiti su quei “fantocci” modelli-attori degli spot Americani... (Uhmm..Però..Ohhh..Woww..e così via...)