LA NAZIONALE E IL FUTURO IN FORTITUDO: FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE CON MARCO NANNI
Per Marco Nanni la stagione 2014 è stata ricca di grandi appuntamenti. Prima la conquista delle Italian Baseball con l'UnipolSai Bologna con la rimonta sul Rimini in finale scudetto e poi la medaglia d'argento all'Europeo con la nazionale italiana. Il sito Grandeslam.net ha parlato con lui di questo e del suo futuro a Bologna.
Che tipo di Europeo è stato per Marco Nanni, bench coach dell'Italia?
Da parte mia e credo anche da parte di tutto lo staff dell'Italia posso dire che è stato un torneo positivo, che poteva essere super in caso di vittoria. Sapevamo che sarebbe stato difficile vincere il titolo per il terzo anno di fila e purtroppo ci siamo fermati solamente in finale contro una nazionale come l'Olanda che ha avuto un leggero calo nel reparto dei lanciatori ma è nettamente migliorata nel repartato offensivo, con un attacco veramente potente e più forte rispetto a quelle delle precedenti edizioni. Dal canto nostro, molti dei giocatori erano alla prima esperienza con l'Italia e si sono comportati bene. Abbiamo avuto l'occasione in finale al 7°inning di pareggiare per lo meno l'incontro ma non ci siamo riusciti. Se avessimo colto quell'opportunità forse staremo parlando di altre cose, chi lo sa.
L'Italia è arrivata seconda a testa alta e subito sono sorte polemiche. Come mai nel nostro paese si tende sempre a guardare il bicchiere mezzo vuoto e mai quello mezzo pieno?
Parto da una premessa: nella vita e nello sport diventa difficile accontentare tutti. Qualcuno, che stimo in meno della metà degli appassionati, non è stato contento del nostro risultato e ha espresso giustamente la propria opinione, soprattutto attraverso i social-network. L'importante però è che ci sia il rispetto delle parti, soprattutto per il fatto che 30 persone si sono fatte il mazzo duramente dal primo giorno di raduno con l'obiettivo di confermarsi sul tetto d'Europa, cosa che putroppo non siamo riusciti a centrare perdendo in finale.
Delle avversarie europee abbiamo già parlato dell'Olanda. Che opinione ti sei fatto invece di Germania, Repubblica Ceca e Spagna?
Per quanto riguarda la Germania la crescita erà già avvenuta nelle precedenti edizioni e ho notato che è migliorata molto in difesa e sul monte di lancio, mentre è calata come rendimento offensivo. Diverso, invece, è il discorso da fare sulla Repubblica Ceca che ha mostrato grandi cose in attacco, con battitori di potenza e molto forti fiscamente. Rispetto al pasasto è calata a livello difensivo, che mi ricordavo essere più preciso e attento in alcune dinamiche. La Spagna, invece, mi ha delusa perchè, ha sì confermato il terzo posto delle scorse edizioni, ma con giocatori dal passato recente in Major League come Fernando Martinez, pensavo potesse dare qualcosa di più.
Dalla nazionale passiamo a parlare della Fortitudo Bologna, che hai portato alla vittoria dello scudetto un mese fa. Il tuo contratto è in scadenza a fine stagione: come stanno procedendo le trattative per il rinnovo?
Appena rientrato dalla trasferta con l'Italia mi sono sentito con la dirigenza e con Mura (il General Manager NDI) per decidere quando incontrarci e discutere dei progetti che abbiamo in mente di fare in futuro. Quella appena terminata è stata una stagione molto bella per la conquista del titolo ma anche abbastanza stancante, anche se a riguardo ho già in parte ricaricato le pila. Credo e mi auguro ci sia la volontà di ambedue le parti di continuare assieme.
L'ultima domanda riguarda invece Derek Jeter che tra qualche giorno si ritirerà dal baseball giocato. Che ricordo avrai del capitano dei New York Yankees?
Jeter è sicuramente l'icona dei Bronx Bombers e anche del baseball mondiale, sia per quanto ha mostrato in campo e al di fuori, ovvero con atteggiamenti da uomo squadra e mai da protagonista, almeno per quanto mostratoci dalla televisione. Un esempio simile lo possiamo trovare anche in Italia, qui alla Fortitudo. Sto parlando di Claudio Liverziani, grande giocatore ed esempio per tutti come comportamento e atteggiamento da tenere dentro e fuori dal campo.
di Daniele Mattioli
Nelle foto, Marco Nanni con la casacca della nazionale italiana all'ultimo Europeo (CB-Oldmanagency).
Che tipo di Europeo è stato per Marco Nanni, bench coach dell'Italia?
Da parte mia e credo anche da parte di tutto lo staff dell'Italia posso dire che è stato un torneo positivo, che poteva essere super in caso di vittoria. Sapevamo che sarebbe stato difficile vincere il titolo per il terzo anno di fila e purtroppo ci siamo fermati solamente in finale contro una nazionale come l'Olanda che ha avuto un leggero calo nel reparto dei lanciatori ma è nettamente migliorata nel repartato offensivo, con un attacco veramente potente e più forte rispetto a quelle delle precedenti edizioni. Dal canto nostro, molti dei giocatori erano alla prima esperienza con l'Italia e si sono comportati bene. Abbiamo avuto l'occasione in finale al 7°inning di pareggiare per lo meno l'incontro ma non ci siamo riusciti. Se avessimo colto quell'opportunità forse staremo parlando di altre cose, chi lo sa.
L'Italia è arrivata seconda a testa alta e subito sono sorte polemiche. Come mai nel nostro paese si tende sempre a guardare il bicchiere mezzo vuoto e mai quello mezzo pieno?
Parto da una premessa: nella vita e nello sport diventa difficile accontentare tutti. Qualcuno, che stimo in meno della metà degli appassionati, non è stato contento del nostro risultato e ha espresso giustamente la propria opinione, soprattutto attraverso i social-network. L'importante però è che ci sia il rispetto delle parti, soprattutto per il fatto che 30 persone si sono fatte il mazzo duramente dal primo giorno di raduno con l'obiettivo di confermarsi sul tetto d'Europa, cosa che putroppo non siamo riusciti a centrare perdendo in finale.
Delle avversarie europee abbiamo già parlato dell'Olanda. Che opinione ti sei fatto invece di Germania, Repubblica Ceca e Spagna?
Per quanto riguarda la Germania la crescita erà già avvenuta nelle precedenti edizioni e ho notato che è migliorata molto in difesa e sul monte di lancio, mentre è calata come rendimento offensivo. Diverso, invece, è il discorso da fare sulla Repubblica Ceca che ha mostrato grandi cose in attacco, con battitori di potenza e molto forti fiscamente. Rispetto al pasasto è calata a livello difensivo, che mi ricordavo essere più preciso e attento in alcune dinamiche. La Spagna, invece, mi ha delusa perchè, ha sì confermato il terzo posto delle scorse edizioni, ma con giocatori dal passato recente in Major League come Fernando Martinez, pensavo potesse dare qualcosa di più.
Dalla nazionale passiamo a parlare della Fortitudo Bologna, che hai portato alla vittoria dello scudetto un mese fa. Il tuo contratto è in scadenza a fine stagione: come stanno procedendo le trattative per il rinnovo?
Appena rientrato dalla trasferta con l'Italia mi sono sentito con la dirigenza e con Mura (il General Manager NDI) per decidere quando incontrarci e discutere dei progetti che abbiamo in mente di fare in futuro. Quella appena terminata è stata una stagione molto bella per la conquista del titolo ma anche abbastanza stancante, anche se a riguardo ho già in parte ricaricato le pila. Credo e mi auguro ci sia la volontà di ambedue le parti di continuare assieme.
L'ultima domanda riguarda invece Derek Jeter che tra qualche giorno si ritirerà dal baseball giocato. Che ricordo avrai del capitano dei New York Yankees?
Jeter è sicuramente l'icona dei Bronx Bombers e anche del baseball mondiale, sia per quanto ha mostrato in campo e al di fuori, ovvero con atteggiamenti da uomo squadra e mai da protagonista, almeno per quanto mostratoci dalla televisione. Un esempio simile lo possiamo trovare anche in Italia, qui alla Fortitudo. Sto parlando di Claudio Liverziani, grande giocatore ed esempio per tutti come comportamento e atteggiamento da tenere dentro e fuori dal campo.
di Daniele Mattioli
Nelle foto, Marco Nanni con la casacca della nazionale italiana all'ultimo Europeo (CB-Oldmanagency).