di DANIELE MATTIOLI

 

Quando subisci un infortunio di quel genere puoi utilizzarlo come pretesto per smettere e dedicarti ad altro. Lui invece, con la sua determinazione e l’amore verso la Fortitudo, l’ha superato al meglio ed è sempre pronto ed a disposizione della squadra.

Stiamo parlando di Stefano Landuzzi, l’intervistato di questa settimana.

 

DANIELE MATTIOLI: Ciao Bidi.

STEFANO LANDUZZI: Ciao a tutti.


DMATT: E’ mancata per poco la vittoria contro il Parma. Raccontaci la partita dal campo.

BIDI: E’ stata una partita equilibrata, caratterizzata da un buon baseball e dagli ottimi lanciatori. Questo risultato punto a punto conferma il fatto che il baseball è bello per questo. Oggi ha vinto il Parma, che ha battuto di più. Giusto così.


DMATT: Sempre parlando del campionato, quale è la squadra che ti ha colpito di più?

BIDI: Sicuramente la nostra squadra, la Fortitudo, perché pur avendo molte difficoltà, economiche (manca lo sponsor) e infortunistiche (out Connell, Gasparri e Frignani), siamo primi in classifica. Siamo la squadra rivelazione, perché sinceramente nessuno ci avrebbe messo al primo posto, dove tutti i giocatori riescono a trovare il loro spazio.


DMATT: Parlando invece di Stefano Landuzzi, come è nata la tua passione per il baseball e per il ruolo da catcher?

BIDI: Il mio amore verso questo sport è nato negli anni ottanta, complice anche il boom che aveva avuto, dovuto alle vittorie di Bologna di quel periodo. Mi ricordo che giocavo spesso con gli amici in cortile, poi, ho iniziato il corso in parrocchia fino ad arrivare in biancoblù. Per quanto riguarda il ruolo di ricevitore, mi è stato dato sin da ragazzino dagli allenatori. A proposito di allenatori, vorrei ringraziare Paolo Frignani e E.Barbieri che mi hanno dato le basi giuste per essere un buon giocatore: cercare sempre di fare bene e soprattutto il rispetto verso gli altri.

Ora dopo l’infortunio che mi ha colpito, cerco di essere disponibile nei confronti della squadra, giocando all’esterno.


DMATT: Sempre riguardo al ruolo di ricevitore, che consiglio daresti ai giovani catcher?

BIDI: Potrei dire tante cose, ma quella più importante è soprattutto lavorare nel bullpen, perché così puoi conoscere i lanciatori e i loro tipi di lancio. E’ importante che questo non venga preso come una sorta di punizione ma come un importante insegnamento per migliorare se stessi e l’affiatamento con il pitcher.


DMATT: Chi è stato il lanciatore con cui ti sei trovato meglio?

BIDI: Come lanciatore straniero, considerando che Matos non l’ho mai ricevuto e quindi non posso esprimermi, dico Yoshimune Wakita, uno dei lanciatori più bravi che ho ricevuto. Tra gli italiani, ti posso rispondere con i nomi di Cretis e Betto. Deve essere bello ricevere D’Angelo, anche se purtroppo non ne ho mai avuto l’occasione, complice l’infortunio.


DMATT: Dal 1991 in Fortitudo (esordio con fuoricampo a Paolo Cherubini, della Mediolanum). Fai una top-three dei momenti più belli che hai vissuto da giocatore.

BIDI: Al primo posto metto lo Scudetto del 2003, un emozione indescrivibile vincerlo con la squadra della propria città. Al secondo posto l’Olimpiade di Sidney 2000, uno dei momenti più belli per la vita di uno sportivo. In terza posizione dico la tripletta fatta a Grosseto, importante per la classifica e per la gloria ma soprattutto ricca di soddisfazione perché ottenuta contro tanti ex, compreso l’allenatore che non ha mai creduto in me nella sua

permanenza a Bologna.


DMATT: Chi è il lanciatore che soffri di più?

BIDI: Più che lanciatore direi lanciatori (ride). Sicuramente Lincoln Mikkelsen. Non ci ho mai capito niente.


DMATT: Invece, chi è che ammiri di più per il comportamento?

BIDI: David Sheldon, un giocatore che ci mette sempre il cuore.


DMATT: Parlando di Mlb, per quale squadra tifi? Chi è il tuo giocatore preferito?

BIDI: Come squadra dico New York Yankees, mentre come giocatore, anche se non gioca nella Grande Mela, Ivan Rodriguez, il ricevitore dei Detroit Tigers.


DMATT: Infine, svelaci perché il tuo soprannome è Bidi.

BIDI: Tutta colpa di una canzone di una pubblicità che cantavo sempre agli amici quando ero piccolo (ride). Il ritornello faceva “Bidi-Bodi” e da qui ecco il soprannome con il quale sono conosciuto ovunque.


DMATT: Grazie per la disponibilità Bidi.

BIDI: Grazie a te.

 

LA SCHEDA DI STEFANO LANDUZZI

 

Nome: STEFANO

Cognome: LANDUZZI

Nato il: 2 FEBBRAIO 1973 A BOLOGNA

Ruoli: RICEVITORE ED ESTERNO

Squadre in cui ha giocato: FORTITUDO BOLOGNA

Titoli vinti, in Fortitudo: CAMPIONE D’ITALIA 2003 e 2005

Musica al Falchi, prima di andare in battuta: SONG 2 (BLUR)

Hobby: GLI PIACE MOLTO IL CINEMA ED IL SUO FILM PREFERITO E’ “ IL MIGLIORE” CON ROBERT REDFORD. OLTRE IL CINEMA ED IL BASEBALL, AMA LA MUSICA ED IL SUO CANTANTE PREFERITO E’ VASCO ROSSI.

 

 

              STEFANO LANDUZZI