A TU PER TU CON...LUCA PANERATI, LANCIATORE DELL'ITALIA E DELLA FORTITUDO BOLOGNA
Dopo la storica qualificazione alla seconda fase del World Baseball Classic, l'Italia è stata eliminata dal Porto Rico al termine di un combattuto match che non ha però modificato in negativo, il giudizio sull'ottimo mondiale giocato dai ragazzi allenati da Marco Mazzieri.
Il sito Grandeslam.net ha parlato proprio con Luca Panerati, uno dei protagonisti di questo storico tragurdo, chiedendogli le sue impressioni sul Classic appena terminato e sulla sua grande prestazione nella sfida contro gli USA.
Iniziamo subito parlando della tua prova contro i Godo Knights al torneo del Blue F Ball. Che sensazioni hai provato?
E' andato tutto bene. Un poco di ruggine all'inizio, ma poi è andato tutto per il meglio. La meccanica di lancio è stata positiva, forse ero scarico di gambe ma considerando che si tratta ancora di amichevoli, sono contento.
Due settimane fa, invece, eri a giocare al World Baseball Classic con la casacca dell'Italia...
E' stata una grandissima esperienza. Siamo stati bravi a iniziare subito bene il torneo contro Messico e Canada, ottenendo una storica qualificazione per la seconda fase dove ci è mancato poco per fare lo sgambetto a squadroni come Repubblica Dominicana e Porto Rico.
Cosa ha pagato l'Italia in quelle due sfide?
Probabilmente l'esperienza di giocare quel tipo di partite a quei livelli e con quella tensione. E' la differenza tra chi disputa quelle partite per tutto l'anno e sa bene come comportarsi e chi, invece, ne gioca qualcuna in carriera. E' stato un peccato, ma comunque siamo usciti a testa alta contro le due squadre che poi si sono sfidate in Finale per la vittoria del Classic.
E' vero che il vostro segreto è stato il bel gruppo che si era formato?
Penso sia stata una delle ragioni. Tutti abbiamo lottato per un solo obiettivo e anche i giocatori di Major League sono stati splendidi, anche nei confronti dei ragazzi che non conoscevano. Basti pensare ad esempio che all'inizio dello Spring Training, Drew Butera ci ha invitato fuori con alcuni suoi amici. Si è creato un qualcosa di splendido e speriamo che in futuro sia ancora così.
Futuro, ma anche passato. La tua splendida gara tirata contro gli USA è sembrata una rivincita per chi non ha creduto in te un anno fa.
No, ti posso assicurare che non è stata una rivincita per me. Non volevo dimostrare nulla, perchè so come funziona il mondo delle Leghe Minori negli USA e che da un momento all'altro puoi essere rilasciato, soprattutto quando mancano i numeri dalla tua parte. Sono comunque contento di aver tirato bene contro avversari che miltiano tutti in Major League come quelli delle nazionale statunitese
Jon Morosi, uno dei giornalisti di maggior importanza nel panorama del baseball americano, ti ha paragonato a Mark Buherle per illustrarti ai tifosi americani.
E' un qualcosa che mi rende orgoglioso, perchè si tratta di un giocatore che ha tirato un perfect-game e vinto le World Series, quindi di un grandissimo di questo sport. Sicuramente una grande soddisfazione.
da Bologna, il nostro corrispondente Daniele Mattioli (su Twitter @DaniMattioliGS)
Nella foto, Luca Panerati lancia con la casacca dell'Italia al World Baseball Classic 2013 (Petersen/GettyImagesNorthAmerica da Zimbio.com).
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Iniziamo subito parlando della tua prova contro i Godo Knights al torneo del Blue F Ball. Che sensazioni hai provato?
E' andato tutto bene. Un poco di ruggine all'inizio, ma poi è andato tutto per il meglio. La meccanica di lancio è stata positiva, forse ero scarico di gambe ma considerando che si tratta ancora di amichevoli, sono contento.
Due settimane fa, invece, eri a giocare al World Baseball Classic con la casacca dell'Italia...
E' stata una grandissima esperienza. Siamo stati bravi a iniziare subito bene il torneo contro Messico e Canada, ottenendo una storica qualificazione per la seconda fase dove ci è mancato poco per fare lo sgambetto a squadroni come Repubblica Dominicana e Porto Rico.
Cosa ha pagato l'Italia in quelle due sfide?
Probabilmente l'esperienza di giocare quel tipo di partite a quei livelli e con quella tensione. E' la differenza tra chi disputa quelle partite per tutto l'anno e sa bene come comportarsi e chi, invece, ne gioca qualcuna in carriera. E' stato un peccato, ma comunque siamo usciti a testa alta contro le due squadre che poi si sono sfidate in Finale per la vittoria del Classic.
E' vero che il vostro segreto è stato il bel gruppo che si era formato?
Penso sia stata una delle ragioni. Tutti abbiamo lottato per un solo obiettivo e anche i giocatori di Major League sono stati splendidi, anche nei confronti dei ragazzi che non conoscevano. Basti pensare ad esempio che all'inizio dello Spring Training, Drew Butera ci ha invitato fuori con alcuni suoi amici. Si è creato un qualcosa di splendido e speriamo che in futuro sia ancora così.
Futuro, ma anche passato. La tua splendida gara tirata contro gli USA è sembrata una rivincita per chi non ha creduto in te un anno fa.
No, ti posso assicurare che non è stata una rivincita per me. Non volevo dimostrare nulla, perchè so come funziona il mondo delle Leghe Minori negli USA e che da un momento all'altro puoi essere rilasciato, soprattutto quando mancano i numeri dalla tua parte. Sono comunque contento di aver tirato bene contro avversari che miltiano tutti in Major League come quelli delle nazionale statunitese
Jon Morosi, uno dei giornalisti di maggior importanza nel panorama del baseball americano, ti ha paragonato a Mark Buherle per illustrarti ai tifosi americani.
E' un qualcosa che mi rende orgoglioso, perchè si tratta di un giocatore che ha tirato un perfect-game e vinto le World Series, quindi di un grandissimo di questo sport. Sicuramente una grande soddisfazione.
da Bologna, il nostro corrispondente Daniele Mattioli (su Twitter @DaniMattioliGS)
Nella foto, Luca Panerati lancia con la casacca dell'Italia al World Baseball Classic 2013 (Petersen/GettyImagesNorthAmerica da Zimbio.com).
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