Per la sua quindicesima stagione da pro in MLB – e per la prima volta in carriera – Ichiro Suzuki si regala… la National League. Ha scelto “la capitale dell’America Latina”, Miami, e per il suo trash talking in spagnolo non poteva trovare posto migliore.

Del resto, ben presto durante questa offseason le chance del giapponese di restare nella Grande Mela si erano ridotte, avendo i Bronx Bombers messo subito sotto contratto Chris Young. L’accordo siglato con i Marlins ha una durata annuale, per un compenso pari a due milioni di dollari, più incentivi legati alle performance.

Trova – a detta degli addetti ai lavori – l’outfield più forte dell’intera MLB. Giancarlo Stanton, Marcell Ozuna e Christian Yelich: pochi dubbi sul fatto che saranno loro i titolari.

Quale quindi il ruolo di Ichiro?

In rete circola una battuta, in merito all’affare: “Come prendere Mick Jagger per fargli fare i cori e suonare il tamburello”. In Florida partirà come backup, da pinch-hitter “designato”; come saprà adattarsi l’esterno alla parte, è tutto da vedere.

Il giapponese nega, ma in testa ha due record a cui non sarebbe facile non pensare: gli mancano infatti 156 valide per entrare nel prestigioso club delle 3.000 hits e, calcolando anche la prima parte di carriera in Nippon Professional Baseball, è a “sole” 134 valide dal record assoluto (4.256) di Pete Rose. Purtroppo le virgolette sono d’obbligo, in quanto la produzione in attacco di Ichiro nelle ultime stagioni si è abbassata, e sembrano lontani i tempi delle dieci stagioni consecutive da 200 e più hits (2001-2010).

Chiudiamo con una curiosità: quando il giapponese indosserà la maglia dei Marlins in regular season, i Cincinnati Reds rimarranno l’unica franchigia a non aver mai portato in lineup un giocatore del Sol Levante.

di Andrea Comotti


Nella foto, Ichiro Suzuki in posa durante la presentazione del suo ingaggio con i Marlins (Eugene Hoshiko-AP da Mysanantonio.com).