RACCONTO DI UN TIFOSO VIAGGIATORE: COSA NON SI FA PER PASSIONE!
Di solito quando suona la sveglia durante la settimana non si è mai contenti. Ma oggi non è una di quelle classiche giornate cadenzata dai quotidiani impegni.
Apro un occhio. Guardo il soffitto. Mi stiracchio per bene. Connetto il neurone. Improvvisamente gli occhi si spalancano e la lampadina si accende: oggi è una giornata molto importante!
279 km mi dividono dallo stadio dove un mese fa ho assistito all’All Star Game, dove l’anno scorso dopo 7 gare da cardiopalma ho assistito alla conquista dello scudetto e dove due anni fa ho assistito alla prima gara della finale per la conquista del titolo europeo! Oggi ritorno proprio lì! Oggi ritorno dalla CNF-Unipol Sai Assicurazioni-Fortitudo Bologna!
Molte domande mi frullano in testa: “La squadra sarà carica?”, “Il manager a che tipo di discorso avrà pensato per caricare la squadra?”, “Troverò traffico?”, “I lanciatori avranno il braccio pronto?”
Controllo veloce della borsa:
- macchina fotografica c’è!
- carica cellulare da viaggio c’è!
- maglia portafortuna biancoblu c’è!
- bracciale biancoblu c’è!
Solo in questo momento mi rendo conto che normalmente non sono una persona scaramantica né nella vita né negli altri sport che seguo ma nel baseball lo sono…e anche tanto! Il posto da dove guardo la partita, la maglia, il bracciale, le foto, i post su Facebook… Hanno funzionato le altre volte e voglio ripetere in tutto e per tutto le emozioni provate in passato! E mi rendo conto che con la Fortitudo sono proprio tifosa sfegatata e non il tecnico che dovrei e che mi piace essere quando assisto alle partite.
Ok controllo effettuato! Sono pronta a partire! Sono pronta per gara uno di questa finale!
Il viaggio procede bene e soprattutto con poco traffico pur essendo periodo di ferie. La gente guida, canta, legge o guarda fuori dal finestrino. Io al contrario guardo i cartelli che indicano le uscite e i chilometri mancanti. Voglio arrivare! Voglio sentire il profumo delle notti di coppe europee! Voglio gustarmi ogni minuto, sensazione, emozione, gesto, canzone! Voglio vivere al 100% questa serata!
Dopo 3 ore di viaggio ecco lo stadio! Ecco il luogo dove ogni tifoso della formazione felsinea vorrebbe e dovrebbe essere! E io ci sono!
Una passeggiata per sgranchire le gambe e per tentare di far scendere l’adrenalina che pian piano sale sempre più. E vero non sono io a dover scendere in campo ma forse proprio per questo sono agitata! Voglio poter aiutare la squadra in ogni modo ma posso solo urlare, applaudire e sostenerla dagli spalti.
I cancelli vengono aperti. E’ ora di entrare.
Il tempo di salutare e chiacchierare con un carissimo amico che considero colui che ha contribuito ad appassionarmi alla F (dopo il mio mito e campione Claudio) e che ovviamente non smetterò mai di ringraziare sento che la squadra si sta scaldando. Mi avvio a bordo campo dietro la rete zona esterno destro. Cerco di osservare le reazioni dei ragazzi, se lasciano trasparire emozioni, se sono carichi e/o se sono emozionati. Guardo ogni movimento del riscaldamento pensando a ipotetiche azioni di gioco che mi faranno esultare nel corso della serata. Non perdo una pallina. Non perdo nulla!
E’ il momento del batting practice degli olandesi e mentre i ragazzi escono dal campo vedo sorrisi tesi ma sereni sui loro volti. Il tempo di “battere pugno” a Liverziani per il nostro rito scaramantico prepartita e mi ritrovo a azzannare una buonissima piadina. Sarà l’adrenalina che sale o solo tanta fame?!?!
Altro giretto per assaporare meglio tutto ciò che circonda questa partita… Lo stadio piano piano si sta riempiendo… Il caldo d’agosto si fa sentire e non aiuta a calmare l’agitazione!
Ci siamo! Sono le ore 21. Presentazione delle squadre, inni nazionali e la cosa più importante: PLAYBALL!
Primo lancio di Fleming: strike! Se il detto è giusto cominciamo veramente bene! E per conferma dopo una difesa veloce ecco il buco clamoroso del terza base olandese e i primi due punti entrano! Sì, ci siamo. Gira proprio bene!
Lo stadio ormai è quasi completamente pieno e supporta la squadra; gli inning passano molto veloci; azioni strane come bunt al volo si alternano a prese al volo e out spettacolari! Mi piace proprio questa serata! Vivo tutto questo chiudendo ogni tanto gli occhi e sentendo la partita attraverso le emozioni e le sensazioni trasmesse da chi mi circonda! Assaporo ogni pallina battuta, ogni pallina che entra nel guanto, i fischi, le esultanze… Cerco di fare tesoro di tutto perché non so quando tornerò a Bologna e non potendo andare a Rotterdam voglio stare il più possibile con la squadra!
E siamo al quinto inning. Il lanciatore della formazione olandese viene cambiato. Dalle casse risuona la canzone “El perdon” con cui Suarez si presenta a battere. Cesar, non hai nulla da farti perdonare con il fuoricampo da 3 punti che hai appena battuto! Dai ragazzi avanti così!!!
In men che non si dica siamo al settimo. E arriva la parziale doccia fredda della serata! Se avevamo appena segnato un fuoricampo da 3, gli ospiti non sono da meno… Quei 3 punti sul tabellone stonano parecchio! Ma si sa che nel baseball tutto può succedere e ogni pallina finché non è nel guantone di qualcuno è sempre molto pericolosa! Bisogna reagire anche se siamo ancora in vantaggio! La paura più grossa ora è che la squadra subisca la pressione di quell’homerun e che i mille pensieri nella testa dei giocatori possano diventare distruttivi.
Ecco la smentita! I biancoblu reagiscono alla grande e cercano di fermare in tutti i modi gli olandesi che ora si stanno scatenando un po’ troppo! Pugliese rileva Crepaldi e con un ottimo lavoro porta la squadra alla parte alta del nono a 3 out dalla conclusione dell’incontro! I 3 out più faticosi! I 3 out più sperati! I 3 out più sofferti! I 3 out per chiudere la prima parte del sogno!
E 1… E 2… E 3… E’ fatta ragazzi! Gara 1 è nostra!
Mentre la squadra si rilassa nello spogliatoio, osservo in conferenza stampa il quartetto felsineo che soddisfatto risponde alle domande dei cronisti presenti.
Il momento di ritornare a casa è arrivato. Saluto un paio di giocatori e il capitano, ringraziandolo delle emozioni regalatemi dalla squadra e risalgo in macchina! Con lo stadio che si allontana nello specchietto retrovisore mi ritrovo felice. La F mi fa sempre sorridere quando la vedo dal vivo. Grazie ragazzi!
da Bologna, Laura Lombroso
Nella foto, il saluto dei 2 manager prima di gara uno. Alla fine, il Rotterdam si è aggiudicato la finale, grazie alle vittorie nella seconda e terza partita (Lorenzo Bellocchio - Fibs.it).
Apro un occhio. Guardo il soffitto. Mi stiracchio per bene. Connetto il neurone. Improvvisamente gli occhi si spalancano e la lampadina si accende: oggi è una giornata molto importante!
279 km mi dividono dallo stadio dove un mese fa ho assistito all’All Star Game, dove l’anno scorso dopo 7 gare da cardiopalma ho assistito alla conquista dello scudetto e dove due anni fa ho assistito alla prima gara della finale per la conquista del titolo europeo! Oggi ritorno proprio lì! Oggi ritorno dalla CNF-Unipol Sai Assicurazioni-Fortitudo Bologna!
Molte domande mi frullano in testa: “La squadra sarà carica?”, “Il manager a che tipo di discorso avrà pensato per caricare la squadra?”, “Troverò traffico?”, “I lanciatori avranno il braccio pronto?”
Controllo veloce della borsa:
- macchina fotografica c’è!
- carica cellulare da viaggio c’è!
- maglia portafortuna biancoblu c’è!
- bracciale biancoblu c’è!
Solo in questo momento mi rendo conto che normalmente non sono una persona scaramantica né nella vita né negli altri sport che seguo ma nel baseball lo sono…e anche tanto! Il posto da dove guardo la partita, la maglia, il bracciale, le foto, i post su Facebook… Hanno funzionato le altre volte e voglio ripetere in tutto e per tutto le emozioni provate in passato! E mi rendo conto che con la Fortitudo sono proprio tifosa sfegatata e non il tecnico che dovrei e che mi piace essere quando assisto alle partite.
Ok controllo effettuato! Sono pronta a partire! Sono pronta per gara uno di questa finale!
Il viaggio procede bene e soprattutto con poco traffico pur essendo periodo di ferie. La gente guida, canta, legge o guarda fuori dal finestrino. Io al contrario guardo i cartelli che indicano le uscite e i chilometri mancanti. Voglio arrivare! Voglio sentire il profumo delle notti di coppe europee! Voglio gustarmi ogni minuto, sensazione, emozione, gesto, canzone! Voglio vivere al 100% questa serata!
Dopo 3 ore di viaggio ecco lo stadio! Ecco il luogo dove ogni tifoso della formazione felsinea vorrebbe e dovrebbe essere! E io ci sono!
Una passeggiata per sgranchire le gambe e per tentare di far scendere l’adrenalina che pian piano sale sempre più. E vero non sono io a dover scendere in campo ma forse proprio per questo sono agitata! Voglio poter aiutare la squadra in ogni modo ma posso solo urlare, applaudire e sostenerla dagli spalti.
I cancelli vengono aperti. E’ ora di entrare.
Il tempo di salutare e chiacchierare con un carissimo amico che considero colui che ha contribuito ad appassionarmi alla F (dopo il mio mito e campione Claudio) e che ovviamente non smetterò mai di ringraziare sento che la squadra si sta scaldando. Mi avvio a bordo campo dietro la rete zona esterno destro. Cerco di osservare le reazioni dei ragazzi, se lasciano trasparire emozioni, se sono carichi e/o se sono emozionati. Guardo ogni movimento del riscaldamento pensando a ipotetiche azioni di gioco che mi faranno esultare nel corso della serata. Non perdo una pallina. Non perdo nulla!
E’ il momento del batting practice degli olandesi e mentre i ragazzi escono dal campo vedo sorrisi tesi ma sereni sui loro volti. Il tempo di “battere pugno” a Liverziani per il nostro rito scaramantico prepartita e mi ritrovo a azzannare una buonissima piadina. Sarà l’adrenalina che sale o solo tanta fame?!?!
Altro giretto per assaporare meglio tutto ciò che circonda questa partita… Lo stadio piano piano si sta riempiendo… Il caldo d’agosto si fa sentire e non aiuta a calmare l’agitazione!
Ci siamo! Sono le ore 21. Presentazione delle squadre, inni nazionali e la cosa più importante: PLAYBALL!
Primo lancio di Fleming: strike! Se il detto è giusto cominciamo veramente bene! E per conferma dopo una difesa veloce ecco il buco clamoroso del terza base olandese e i primi due punti entrano! Sì, ci siamo. Gira proprio bene!
Lo stadio ormai è quasi completamente pieno e supporta la squadra; gli inning passano molto veloci; azioni strane come bunt al volo si alternano a prese al volo e out spettacolari! Mi piace proprio questa serata! Vivo tutto questo chiudendo ogni tanto gli occhi e sentendo la partita attraverso le emozioni e le sensazioni trasmesse da chi mi circonda! Assaporo ogni pallina battuta, ogni pallina che entra nel guanto, i fischi, le esultanze… Cerco di fare tesoro di tutto perché non so quando tornerò a Bologna e non potendo andare a Rotterdam voglio stare il più possibile con la squadra!
E siamo al quinto inning. Il lanciatore della formazione olandese viene cambiato. Dalle casse risuona la canzone “El perdon” con cui Suarez si presenta a battere. Cesar, non hai nulla da farti perdonare con il fuoricampo da 3 punti che hai appena battuto! Dai ragazzi avanti così!!!
In men che non si dica siamo al settimo. E arriva la parziale doccia fredda della serata! Se avevamo appena segnato un fuoricampo da 3, gli ospiti non sono da meno… Quei 3 punti sul tabellone stonano parecchio! Ma si sa che nel baseball tutto può succedere e ogni pallina finché non è nel guantone di qualcuno è sempre molto pericolosa! Bisogna reagire anche se siamo ancora in vantaggio! La paura più grossa ora è che la squadra subisca la pressione di quell’homerun e che i mille pensieri nella testa dei giocatori possano diventare distruttivi.
Ecco la smentita! I biancoblu reagiscono alla grande e cercano di fermare in tutti i modi gli olandesi che ora si stanno scatenando un po’ troppo! Pugliese rileva Crepaldi e con un ottimo lavoro porta la squadra alla parte alta del nono a 3 out dalla conclusione dell’incontro! I 3 out più faticosi! I 3 out più sperati! I 3 out più sofferti! I 3 out per chiudere la prima parte del sogno!
E 1… E 2… E 3… E’ fatta ragazzi! Gara 1 è nostra!
Mentre la squadra si rilassa nello spogliatoio, osservo in conferenza stampa il quartetto felsineo che soddisfatto risponde alle domande dei cronisti presenti.
Il momento di ritornare a casa è arrivato. Saluto un paio di giocatori e il capitano, ringraziandolo delle emozioni regalatemi dalla squadra e risalgo in macchina! Con lo stadio che si allontana nello specchietto retrovisore mi ritrovo felice. La F mi fa sempre sorridere quando la vedo dal vivo. Grazie ragazzi!
da Bologna, Laura Lombroso
Nella foto, il saluto dei 2 manager prima di gara uno. Alla fine, il Rotterdam si è aggiudicato la finale, grazie alle vittorie nella seconda e terza partita (Lorenzo Bellocchio - Fibs.it).