"The ability to get control, ball movement, good placement , what makes elite pitchers elite , that's the probably the hardest thing to return.'' Tradotto letteralmente significa: ''La capacità di riottenere il controllo, sul movimento della palla, ed un conseguente buon piazzamento probabilmente fa tutta la differenza fra un lanciatore comune ed un partente mlb, e di fatto ciò viene considerato l’ostacolo più grande sulla via del ritorno'', parole di Lyle Cain, ortopedico specializzato nell’esecuzione della Tommy John Surgery (la sostituzione del legamento ulnare con un altro presente nel corpo del paziente) con alle spalle svariati anni di ricerche ed oltre più di 1.000 ricostruzioni UCL, acronimo medico della Tommy John Surgery.

Probabilmente, Tommy John, lanciatore partente classe 1943, non avrebbe mai immaginato tanta fama legata ad un evento nefasto quale fu il suo infortunio, fatto sta che fu il primo, a risolvere la lesione al gomito tramite la pratica chirurgica che prenderà il suo nome, e il fatto che più di metà delle sue 288 vittorie siano giunte dopo questa, ha dimostrato l'importanza di tale intervento. Sempre mantenendo le cautele del caso bisogna però ammettere che i i numeri di giocatori infortunati e operati in questo modo sono cresciuti a dismisura, raggiungendo quota 31 soltanto nell'ultima stagione. Si tratta di un dato abnorme e che vede lanciatori sottoposti ad un lungo e complesso intervento che nel migliore di casi consente di tornare a lanciare non prima di 12 mesi.

La medicina non è una scienza certa e gli unici dati che abbiamo sono statistici, le probabilità di successo di tale intervento misurato come la probabilità di un ritorno ai livelli precedenti sono pari all’80%, e solitamente ciò si verifica non prima del secondo anno dopo l’intervento. A sperare che questi dati siano corretti sono tra gli altri i Miami Marlins, i Tampa Bay Rays e i New York Mets.

Sono infatti 4 i partenti di lusso di queste squadre sottoposti alla ricostruzione del nervo e legamento ulnare nella scorsa stagione, nello specifico: Matt Harvey, Jose Fernandez, Patrick Corbin e Matt Moore.

Il primo che analizziamo nell’ordine è Matt Harvey dei New York Mets, operatosi a ottobre 2013. Ha saltato l’intera stagione 2014, ha ripreso ad allenarsi nell’autunno dello stesso anno, e si presuppone sia pronto per la partenza della regular season 2015, il condizionale è d'obbligo, ma 17 mesi sono sufficenti affinche possano essere i Mets ottimisti al fine di avere un apporto dal loro miglior pitcher per contendere la città ai New York Yankees.

Situazione diversa in quel di Miami dove l'asso ventitreenne Jose Fernandez ha ripreso ad allenarsi dopo dieci mesi dall’intervento e le sue parole esprimono una sensazione pari al risalire in bicicletta dopo tanto tempo. Josè che nel 2013 ha registrato un 12-6 con un ERA 2.19 e 0.98 di WHIP, ha ancora programmato il ritorno previsto non prima della pausa All-Star, con l’intenzione di aiutare Miami a competere per la post-season dopo aver blindato tutte le stelle ed essere andata letteralmente all’in nello scorso mercato.

"Non si sta spingendo troppo oltre, ma si sta sfidando" queste invece le parole del presidente dei Rays per esprimere la situazione di Matt Moore reduce dall’intervendo dello scorso 22 aprile, quando aveva fatto segnare numeri da asso nella stagione 2013, 17-4 con 3.29 di ERA e 143 strikeout. Infortunatosi subito dopo l’inizio della stagione 2014 ha saltato tutta la stessa e si prevede possa tornare sul monte di lancio in gare ufficiali non prima di giugno.

Sempre di giugno si parla per Patrick Corbin degli Arizona Diamondbacks, che a differenza di Moore la stagione 2014 non l’ha proprio iniziata, infortunatosi durante lo spring training e operatosi in aprile ha ricominciato a lanciare in gennaio, sue le dichiarazione in merito: "Quando ho iniziato a lanciare, non mi sentivo al meglio, tutta la meccanica appariva molto lenta e diversa dal solito. Dopo ho preso due mesi di pausa, quando ho iniziato di nuovo, tutto sembrava fantastico. Ora, quando lancio, mi sento bene.", sembra tutto procedere per il meglio ma non c’è fretta, anche per evitare la situazione nella quale si è trovato il suo compagno Daniel Hudson che si ristrappato il suo UCL dopo aver tentato di tornare troppo velocemente dalla operazione.

Menzioni d’onore per il pitcher degli Oakland Athletics Jarrod Parker, al ritorno dalla seconda Tommy Jhon Surgery, cosa per lo meno rara nel mondo del baseball, e Johnny Venters appena ingaggiato dai Rays, che segna il record con le sue tre operazioni. Per entrambi il ritorno è previsto intorno al break per l'All-Star Game.

Riflessioni sono in corso su questa procedura chirurgica che sembra allungare la carriera dei lanciatori, al costo di saltare una stagione abbondante, sono inoltre in corso ricerche, nello specifico su procedimenti che riguardano l’uso di cellule staminali, per abbreviare la tempistica, ed aumentare la probabilità di successo, ma al momento tutto ciò resta più un’arte che una scienza, operazione compresa.

Detto ciò, non inizieranno proprio la stagione 2015, a causa della ricostruzione del gomito tramite Tommy John Surgery: Yu Davis, starting pitcher dei Texas Rangers, Zach Wheleer e Josh Edwin rispettivamente lanciatore partente e top reliever dei NY Mets, Brandon Compton (Pittsburgh Pirates), Tim Collins (Kansas City Royals) e il top prospect dei Minnesota Twins Miguel Sano.

Restano comunque irrisolti i principali interrogativi, inerenti questa pratica chirurgica, ovvero se reamente permette di prolungare la carriera dei lanciatori, o salvare quella dei lanciatori che diversamente vedrebbero la propria carriera interrotta a seguito di irrecuperabili e dolorose lesioni al gomito.

di Rocco Antonio Pignataro


Nella foto, Jarrod Parker, pitcher di Oakland (da Swinginas.com).