Cos’altro c’è da dire in una settimana in cui viene realizzato il primo perfect game della storia della franchigia dei Giants?
In quasi 130 anni di storia non era mai avvento, ma il 13 Giugno scorso, Matt Cain è stato il primo giocatore dei Giants a scrivere il proprio nome tra le leggende della Major League Baseball.
Matt ha realizzato un’impresa riuscita solo ad altri 21 uomini in tutta la storia della MLB.
La partita di mercoledì, quella del perfecto, è stata giocata contro gli Astros, a San Francisco. Siamo riusciti a vincere per 10-0, ma il risultato è stato oscurato di fronte alla colossale impresa di Matt.

Devo obbligatoriamente fare una menzione di merito al pubblico di San Francisco, che riempie lo stadio anche in una partita in un anonimo mercoledì sera di metà Giugno contro gli Astros. Tutta la gente presente ricorderà per sempre quella sera, come d’altronde faranno tutti i tifosi che hanno seguito la partita dall’Italia o da altre parti nel mondo.

Ci sono emozioni che non si dimenticano mai, anche a distanza di decenni.
Ricorderò per sempre ciò che ho provato la mattina del 14 Giugno, appena sveglio, nello scoprire quello che era successo nella notte.
Non dimenticherò mai l’abbraccio tra Posey e Cain, o la palla battuta da Snyder che sembrava destinata a finire dritta nella decima fila dell’esterno sinistro dell’AT&T Park, ma che qualche dio del baseball ha deciso di far rimanere in campo, indirizzandola nel guantone di Cabrebra.
Ricorderò fino alla fine dei miei giorni la corsa e il tuffo di Blanco nel settimo inning, fondamentale per salvare il perfect game. E anche il commento di Kuiper, grande telecronista dei Giants, sia nella presa al volo di Blanco che nell’ultimo out della partita. Semplicemente perfetto.
Ci sarebbero altre mille immagini di quella serata, l’abbraccio intenso tra Cain e Blanco, lo sguardo di ringraziamento che Matt indirizza allo stadio che applaude...potrei stare qua all’infinito a parlare delle emozioni della serata.
Mi limito a menzionare le parole di Cain a fine match: “Nel momento in cui Blanco ha preso quella palla ho sentito tutto il pubblico e i tifosi là con me, sul monte. Grazie a tutti.”
 
How can you not be romantic about baseball?” avrebbe detto il Billy Beane interpretato da Brad Pitt nel film Moneyball.

Purtroppo, ma anche per fortuna, il baseball è uno sport che ti obbliga ad andare avanti, sia nella vittoria che nella sconfitta. Nemmeno ventiquattro ore dopo eravamo di nuovo in campo per la partita finale della serie contro Houston.
Per la cronaca, la serie è finita 2-1 per i Giants. La prima partita ha visto il solito, solido, Bumgarner, che stavolta non si è semplicemente limitato a lanciare bene, ha anche battuto da vero slugger, realizzando il suo primo fuoricampo in carriera. Vero MVP della partita.
Della seconda partita della serie ne ho già parlato, è quella del pefect game e della vittoria per 10-0 con un grande, immenso Cain. Ma non dimentichiamoci l’attacco che ha garantito un importate vantaggio, nel match. Due valide per Blanco, Theriot, Cabrera, Posey e Belt, e ben tre per Sandoval. Insomma, siamo stati perfetti anche in attacco.
Ancora reduci dai festeggiamenti per il perfect game, perdiamo la partita finale della serie, per 6-3. Zito passa una delle serate in cui fa girare la testa ai tifosi Giants, per la sua poca costanza. Tra gli Astros, grande prestazione di Martinez che batte il suo primo grand slam nel terzo inning, garantendo un vantaggio di 5-0 che uccide la partita.

Archiviata la pratica Astros, si va Seattle per un altro week-end di interlega. Questa serie viene vinta, contro pronostico, dai Mariners per 2 partite a 1.
L’unico match vinto dai Giants è il primo, per 4-2, con un ottimo Vogelsong per sette inning sul monte. In attacco arrivano finalmente segnali positivi da Belt, che sembra stia per uscire dal letargo. Speriamo continui come ha fatto nelle ultime partite.
In gara due vale la solita equazione di questa stagione, cioè Lincecum è uguale ad una sconfitta certa. Per la legge dei grandi numeri, prima o poi vinceremo una partita con Tim sul monte, ma non è ancora il momento. Il povero Lincecum viene colpito 5 volte in 5 innings, tra cui due home-run fatali, per il morale e per la partita. I Mariners vincono 7-4 con delle belle partite di Montero e Wells che nel primo inning battono i due fuoricampo che abbattono le speranze di vedere una buona partenza del nostro, ormai ex, asso.
L’ultima partita della serie è la più equilibrata. I Giants passano immediatamente in vantaggio grazie ad un singolo di Pagan, ma i Mariners pareggiano nel secondo inning con una sac fly di Ackley. Il match segue in parità fino alla fine del nono, in cui Smoak arriva alla battuta con Montero in seconda. Lopez sul monte per evitare il disastro, ma Smoak è bravo, e batte un singolo walk-off che permette a Seattle di vincere la partita e la serie.

Ma, come dicevo prima, il baseball non si ferma mai, e in settimana ci aspettano altre due serie contro squadre dell’American League. Per la prima siamo ad Anaheim, per affrontare gli Angels e per la seconda torniamo vicino casa nostra, ad Oakland.

di Angelo Cappa

Nella foto, i Giants festeggiano il perfect game di Matt Cain, il 13 Giugno 2012. (Jason O. Watson/Getty Images per Espn.com).