Oggi in America è il Jackie Robinson Day. E' il giorno in cui si ricorda di come quel numero 42 dei Brooklyn Dodgers nel ruppe la segregazione raziale nel baseball e, al pari di Rosa Parkes e Martin Luther King portò avanti la causa dei diritti civili per le minoranze negli USA.

La FIBS ha, meritoriamente, lanciato da qualche mese una campagna straordinaria di proiezione del film che narra questa storia ovvero ''42''. Perchè in Italia, tanto per cambiare, non era stato distribuito nel circuito con la scusa dell'incomprensibilità dello sport in questione, con grossa delusione in tutto il mondo del batti/corri italiano, perchè il razzismo è purtroppo problema di tutti i giorni e anche perchè, lo vogliamo dire, le società che vivono di settore giovanile sono quelle che si trovano in prima linea a fronteggiare i problemi dell'integrazione, di quelli che malamente vengono definiti nuovi italiani.

Si trovano di fronte il problema dei diversi stili di vita, di alimentazione, del rapporto figlio/famiglia e, non ultimo, l'impossibilità di dare un futuro a percorsi sportivi potenzialmente importanti. Leggi nazionali giovanili e campionati nazionali.

Allora in questo giorno particolare sarebbe bello vedere un segnale non solo dalla Federazione, che da anni sta spingendo sul CONI per una maggiore impegno sul fronte della citadinanza ai figli di immigrati, ma anche di tutto il movimento. E chissà, un giorno potremmo avere anche noi il numero ritirato del primo atleta italiano non nato in Italia ad avere giocato nella nostra Lega e nella nostra nazionale.

E sarebbe bello che il baseball fosse il primo sport a farlo memore anche dei nostri tanto vituperati paisà, esempio di come lo sport sia un incredibile strumento di integrazione. Buon Jackie Robinson Day a tutti!

di Marco Mignola