Qualche considerazione sulle WORLD SERIES bisognerà pure farla, perché il pensiero è sempre quello, e cioè: "chi l'avrebbe mai detto"? Già, perché la squadra di St.Louis non avrebbe dovuto nemmeno partecipare ai play off, figuriamoci vincere addirittura le World Series. Vediamo come.

Nel lungo percorso che dopo la pausa dell'All Star Game porta alla fine della Regular Season, in casa National League, i giochi per la Post-season sembravano già fatti. Nella East Division, Atlanta viaggiava seconda sicura, con un buon margine di vantaggio sulle altre seconde della Central e West. Arrivati a settembre i giocatori con i due uccellini rossi sulla casacca, versavano la caparra per la imminente vacanza perché erano dietro anni luce rispetto alla pronosticabile Wild Card Atlanta. Poi è successo che i Braves sono crollati, perdendo le ultime 5 partite della regular season, i Cards si sono gasati vittoria dopo vittoria, fino a conquistare quella Wild Card in extremis valida per accedere ai play off: alzi la mano chi avrebbe scommesso un solo euro su St.Louis alle World Series!
Tutti pensavano Phillies o Brewers in finale, qualche avventuriero azzardava Arizona, mentre per indicare i Cardinals bisognava proprio avere in tasca la carta d'identità emessa dallo stato del Missouri. Invece, come il "batti e corri" ci insegna da sempre, tutto può succedere. Nel Favoloso Gioco del Baseball, la pallina è ancora più rotonda che negli altri sport, ecco perché.

Nei primi 2 turni di play off, il percorso dei Cardinals è stato fantastico, perché si sono permessi di eliminare prima l'armata invincibile dei Phillies, nella serie diventata famosa per lo squirrel invasore (scoiattolo che passeggia sul diamante, innervosendo oltremodo il lanciatore di Philadelphia).
In seguito hanno steso perfino i Brewers in 6 gare, espugnando il campo nemico, il Miller Park di Milwaukee. Pertanto, le vacanze quasi certe che i Cardinals, avevano previsto per inizio ottobre, non solo venivano ritardate, ma addirittura annullate del tutto. La pensione "Miramare" che aveva tutte le camere prenotate a nome: Craig, Freese, Jay, Dotel, Furcal, Carpenter ecc. ecc. è rimasta clamorosamente vuota per tutto ottobre. Saranno disperati i citati giocatori per aver perso la caparra, ma sono cose che possono capitare.

Si arriva così a queste World Series 2011 con due, molto diverse tra loro, squadre protagoniste: da una parte, l'autentica sorpresa di St.Louis e dall'altra, una squadra collaudata come quella dei Texas Rangers.
Tutto quello che si poteva pensare sulle squadre, durante la lunga serie, veniva modificato nei nostri pensieri e nelle nostre personali previsioni, partita dopo partita. Questo equilibrio tecnico e di valore complessivo dei due team ci ha permesso di godere per dieci lunghi giorni di questa atmosfera di attesa e di curiosità per vedere chi alla fine ce l'avrebbe fatta.
Prendiamo per esempio la memorabile gara 6 che dalle parti di Dallas stanno cercando inutilmente di cancellare dalle loro menti: nono inning, St.Louis sotto di due punti e con due out al passivo. È finita, era finita, sarà finita. E chi vuole aggiungere altre coniugazioni del verbo essere può farlo a suo piacimento... Basta che rimanga la parola FINITA !! Invece NO. Altro che FINITA. Il nono, il decimo e l'undicesimo inning ci regalano indimenticabili colpi di scena. Pensate ai tifosi delle due opposte fazioni come hanno vissuto quelle fasi di illusione, speranza, delusione ed esaltazione. Noi, da esterni osservatori, abbiamo vissuto direttamente quei minuti intensi, godendo della incredibile sportività tra tifoserie opposte, sedute l'una di fianco all'altra. (ma questo è un argomento che merita un capitolo a parte, troppo importante da liquidare in due righe). Ebbene, gara 6 ci ha regalato una miracolosa vittoria di St.Louis, obbligandoci a tornare la sera dopo, per assistere allo stadio ad un altra partita, "gara-7." (accidenti, che fatica !). Gara-7 che poi si è aggiudicata la miracolata St.Louis, chiudendo la serie 4-3, ma sappiamo che se fosse stata al meglio delle 9 partite sarebbe finita 5-4.... e così via, senza soluzione di continuità, e sempre con vincitori alternati.

Proprio questo è il timbro che rimarrà indelebile su questa World Series 2011, ed era ora, perché ci mancava proprio una finalissima così incerta, dopo alcuni anni di sfide dall'esito più prevedibile. Secondo il mio parere una serie così equilibrata non la si viveva da dieci anni, quando nel 2001 gli Arizona Diamonbacks sconfissero in gara 7 la corazzata New York Yankees.
Queste World Series sono durate dieci giorni, dieci giorni di passione, dieci giorni di poco sonno, dieci giorni di duro lavoro organizzativo, dieci giorni di spostamenti, dieci giorni di freddo poi caldo poi freddo, dieci giorni di grande Baseball, dieci giorni per trovare un vincitore.
Avremmo potuto tirare in alto, sette volte una monetina: testa o croce? Avremmo avuto lo stesso risultato: 4-3 Texas. Anzi St.Louis!

da St.Louis (Missouri, USA), l'inviato Roberto Mantovani

Nella foto, i festeggiamenti di rito dopo la vittoria delle World Series 2011 da parte dei St.Louis Cardinals (Ed Szczepanski/Getty Images per Espn.com).