La serie persa lo scorso weekend contro i Nationals non è andata giù al manager dei Phillies, Ryne Sandberg. Per una volta, però, il motivo non è strettamente tecnico.

Una partita di baseball è una battaglia che dura ore e la psicologia gioca un ruolo fondamentale. Ecco così che la squadra di Washington ha pensato bene di mettere in rotazione, durante il batting practice di Philadelphia, una serie di canzoni molto, ma molto soft.

“Una cosa da bambini”, ha commentato l’infuriato Sandberg, che ha promesso di ricambiare con una simile moneta a fine giugno, quando le due franchigie si incontreranno di nuovo, ma sulle sponde del fiume Delaware.

E ai giocatori? Piace ascoltare “Everybody hurts” durante il riscaldamento?

Jeff Francoeur la pensa come il suo allenatore, mentre per il lanciatore Justin De Fratus è una cosa divertente, che spezza la monotonia dei soliti ascolti a base di musica “che ti dà la carica”.

Un altro incavolato nero a Philadelphia è Amaro, il general manager.

‘Ma come'’, ha sbottato il buon Ruben Jr., '‘io mi impegno per rifondare la squadra, e voi mi chiedete di essere più aggressivi coi prospetti? Mi dite che sono già pronti? C’è un processo in atto, cari tifosi, ma questo proprio non vi entra in testa'' (NdR Dopo queste affermazioni, le scuse del GM sono giunte prontissime).

Ma come non capirli, i Phanatics avidi di vittorie: Aaron Nola e Zach Eflin stanno ben facendo nelle Minors; Utley e Howard in attacco sono tornati a livelli più che discreti; Hamels e Harang dominano come pochi in National League mentre Franco in terza base è sì acerbo, ma quando gira la mazza fa male.

Chi pensava che il rebuiding process nella Città dell’Amore Fraterno fosse una cosa noiosa, beh, almeno in questi primi mesi è stato smentito.

di Andrea Comotti


Nella foto, un primo piano del manager Sandberg (da csnwashington.com).