Prendendo spunto dall’omonima rubrica trasmessa anni fa su Sky Sport, la nostra “Playerlist” vede una figura del baseball o del softball italiano raccontare il suo rapporto con la musica, elemento che ci accompagna quotidianamente in ogni azione che facciamo, e realizzare, tra le altre cose, una personale top-three delle canzoni preferite. L’intervistato di questa settimana è Francesco Aluffi, manager del Tommasin Padova.

Ciao Francesco e benvenuto sul sito Grandeslam.net. La Musica è elemento portante nella vita di tutti, in quanto ad un determinato evento si associa una determinata canzone. Qual è il tuo rapporto con essa?
Direi positivo. Ascolto musica da sempre, cercando di variare tra tutti i generi. Credo che questa mia passione derivi anche dal fatto che alla mia famiglia è sempre piaciuto suonare. In merito penso ad esempio a mia mamma, a mio fratello o anche a mio zio. Io pure ho avuto l’opportunità di suonare il pianoforte da ragazzino.

Riguardo al baseball, invece? Si vede molte volte che i giocatori, prima della gara, si caricano ascoltando canzoni varie. Valeva la stessa cosa anche per te, prima di diventare allenatore? Ora da manager è lo stesso?
Sono sincero: da giocatore ero solito sentire qualche canzone prima della partita. Non avevo un pezzo in particolare, ma diversi, come ad esempio alcune canzone dei Metallica. Da quando sono diventato allenatore, mi piace molto ascoltare canzoni che mi possano rilassare nei momenti prima del match, come ad esempio diversi brani dei Pink Floyd, dei Porcupine Tree, degli M83. Mi piacciono molto canzoni di genere reggae o anche di gruppi italiani, come i Subsonica.

Riesci a inserire questi brani tra le canzoni che vengono riprodotte durante il riscaldamento allo stadio Plebiscito?
(Sorride NDI). Cerchiamo ovviamente di dare maggior spazio alla musica scelta dai ragazzi, che di solito varia dai 3 a 4 pezzi ciascuno. Poi, se si riesce, viene incastrato qualche brano per un mix che varia, come genere, dalla salsa all’hip hop passando per le merengue fino al rock.

ECCO LA TOP THREE SONGS DI FRANCESCO ALUFFI:

L’album ''The Wall’’ (1979) dei Pink Floyd


Ho scelto questo album perchè mi ricorda la prima adolescenza. Il muro, ovvero il ''The Wall'' del titolo, infatti, è una metafora di quel periodo nel quale tendevo isolarmi da ciò che mi circondava ma che, grazie anche alla scoperta del baseball, sono riuscito a superare. Si tratta di un ricordo positivo.


'’Sold To The Highest Buddha’’ dei Gong dall’album ‘’Angel’s Egg’’ (1973)


È una scelta un pò particolare questa ma rappresenta un pò il mio essere, il mio modo di lavorare ovvero il cercare sempre di esplorare mondi diversi, di ampliare le proprie conoscenze e di cercare di superare sempre ogni ostacolo. Il leader della banda, il musicista australiano Daevid Allen, era infatti uno sperimentatore e gli piaceva provare generi sempre diversi l’uno dall’altro. Li ho ascoltati per 2 volte in concerto e sono stati molto utili per una sorta di mia ricerca interiore nel periodo dai 16 ai 24 anni.

‘’Wait’’ degli M83 dall’album ‘’Hurry Up, We’re Dreaming’’ (2011) degli M83


Questa canzone l’ho scoperta poco tempo fa in un momento difficile e mi ha aiutato molto a superare questi problemi. Non a caso per me rappresenta una sorta di rinascita.

L’ultima domanda. Nella musica è possibile fare dei “remix” alle canzoni passate, modificandole e cambiandone il testo o il ritmo. Se ti fosse possibile, cosa modificheresti del Francesco Aluffi allenatore?
Sicuramente per questioni anagrafiche si tratta di un qualcosa che riuscirò ad avere con il passare dei campionati, ma mi piacerebbe avere maggior esperienza soprattutto da un punto di vista di gestione mentale e psicologica dello spogliatoio. Una squadra bisogna saperla gestire sia tecnicamente che emotivamente e su quest’ultimo punto devo ancora lavorare molto. Sono fiducioso di riuscirci a partire sin dal prossimo campionato.

di Daniele Mattioli


Nella foto, Francesco Aluffi, manager del Padova (Lorenzo Bellocchio - Grandeslam.net).