GLI USA SI AGGIUDICANO IL MONDIALE


Questa volta il Giappone non aveva in pedana la sua migliore lanciatrice Ukiko Ueno, che già in più occasioni era stata la vincitrice degli incontri con le statunitensi.
Così la lanciatrice Yukari Hamamura ha subìto, fin dall'inizio, l'arrembaggio delle americane, che mettono subito in chiaro che l'incontro dovrà essere loro.
Un doppio di Jazmyn Jackson, una base ball a Valerie Arioto, un singolo di Alison Aguilar e la conclusione, a basi cariche, di Michelle Moultrie: un fuoricampo da 4 punti, il massimo concesso, un grande slam che toglie il respiro alle giapponesi.
Provano a reagire da par loro le asiatiche, ma sommano uno striminzito punto al primo inning e poi, quando riescono ad arrivare pericolosamente in zona punto, una assistenza da Haylie Mc Cleney, esterno centro, alla catcher Aubree Munro, a casa base per un out da Major League, toglieva ogni velleità alle giapponesi.
Le americane proseguono il loro cammino, sfoderando tutta la loro potenza e la ferma volontà di vincere il Mondiale: al quarto inning un altro fuoricampo di Haylie Mc Cleney, da 3 punti, porta il conto sul 7 a 1 per gli Stati Uniti.
Timidamente le giapponesi oppongono un solo homer di Haruna Sakamoto alla quarta ripresa e un altro, all'inning successivo, di Misato Kawano.
I tattici americani cominciano a cambiare le lanciatrici in pedana, in modo da spezzare il ritmo delle giapponesi, con un frequenza inferiore ai due inning per ciascuna.
Malgrado i loro sforzi, però, le giapponesi non riescono ad uscire dalla girandola di ostacoli che le americane costruiscono, fra capacità tecniche e tattiche.
Vittoria meritatissima quella delle americane, contro una nazionale avversaria degna di una finale di Mondiale.
Le giapponesi erano approdate alla finalissima dopo aver battuto il Canada per 11 a 1, concludendo al quarto inning la partita che ha dato, comunque, alle padrone di casa, almeno la soddisfazione del terzo posto.
Il prossimo Campionato del Mondo di softball si giocherà proprio in Giappone, nel 2018 e sarà, senza dubbio, combattutissimo, in previsione del fatto che, solo due anni dopo, ci sarà l'atteso ritorno alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
di Cristina Pivirotto
Nella foto, la gioia della formazione USA (Ezio Ratti - FIBS.it).