Mentre negli altri sport bolognesi cambiare l'allenatore è all'ordine del giorno con il calcio e basket che fanno a gara ogni stagione per chi esonera il primo coach, nel baseball invece si respira un clima completamente diverso.
E' infatti di qualche giorno fa la notizia del che la Fortitudo Bologna ha rinnovato a Marco Nanni il contratto di Manager per altre tre stagioni, portando il totale di stagioni da Capo Allenatore della formazione felsinea a nove consecutive, dal 2006 al 2014. Proprio di questo importante fatto abbiamo parlato con il confermatissimo Manager della squadra bolognese in questa intervista.
Ma non abbiamo trattato solamente il tema del rinnovo del suo contratto. Abbiamo toccato altri temi di grande spessore quali la sua avventura con la nazionale italiana, quella di Alex Liddi con i Seattle Mariners senza dimenticarci di commentare assieme quanto accaduto nelle ultime World Series e di come sta cambiando la Fortitudo Bologna in vista della stagione 2012.

DANIELE MATTIOLI: Ciao Marco e benvenuto qui su Grandeslam.net, in quanto questa è la tua prima intervista sul nuovo sito dopo le tante altre realizzate su quello precedente. Iniziamo subito parlando della notizia del tuo rinnovo del contratto con la Fortitudo Bologna. Cosa si prova a diventare il Manager con più stagioni da Capo Allenatore della storia della squadra, visto che saranno nove? Sei diventato una specie di Sir Alex Ferguson del baseball?
MARCO NANNI: Prima di tutto saluto tutti lettori del sito e poi rispondendo alla tua domanda... beh, difficilmente avrei pensato all'inizio dell'avventura nel 2006 di restare così a lungo sulla panchina di questa formazione. I risultati sul campo ottenuti dalla squadra e dalla società sono stati ottimi, basta pensare allo Scudetto e alla Coppa Campioni vinti nonché ai tanti piazzamenti importanti e quindi sono davvero contento di poter restare ancora sulla panchina della Fortitudo. Inoltre anche la durata del nuovo contratto – tre anni – vuol dire tante cose sulla fiducia della dirigenza nei miei confronti. Ricevere questo feedback così positivo mi ha reso veramente felice.

DANIELE MATTIOLI: Come stai vivendo la preparazione alla prossima stagione?
MARCO NANNI: E' sicuramente difficile dare una risposta completa oggi per il semplice fatto che siamo ancora in fase di costruzione. Una cosa in ogni caso è certa. Con la stagione che verrà la Fortitudo Bologna riapre un ciclo, cosa che non vuol dire che la squadra riparte da zero, attenzione. Vuol dire che ad un roster composto da giocatori validissimi e di talento, se ne aggiungeranno di nuovi e con caratteristiche già importanti. E' un passaggio inevitabile dopo qualche anno di grandi successi e rientra nella pianificazione della società che in questo modo si assicura un futuro sicuro e roseo e sulla quale mi trova d'accordo.
La mia speranza è quella di ritornare a competere da squadra numero uno in Italia e in Europa in breve tempo.

DANIELE MATTIOLI: Quindi vuol dire che alcuni giocatori della vecchia guardia, se vogliamo definirla così, possono non far più parte della squadra 2012.
MARCO NANNI: Si, diciamo così. Come avvenuto qualche anno fa, a Bologna sono arrivati giocatori dal grande avvenire che dovevano ancora maturare cosa che hanno fatto in queste stagioni raggiungendo i livelli importanti che presentano ora. Cosi quindi cercheremo di fare con i nuovi elementi che verranno nella stagione 2012.

DANIELE MATTIOLI: Facciamo allora qualche nome di possibili giocatori in uscita dalla Fortitudo Bologna. Il primo è quello di Yulman Ribeiro.
MARCO NANNI: Yulman è ufficialmente un giocatore della T&A San Marino come credo tutti avete letto. La scelta è stata del giocatore che ha preferito andare in una squadra che mira a vincere tutto. Ribeiro rientra in quella lista di giocatori di cui parlavo prima. E’ arrivato qui a Bologna tre anni fa fortemente voluto da me e sconosciuto ai più. E’ cresciuto gara dopo gara ed è stato fondamentale per la vittoria dello Scudetto nel 2009 e ha fatto bene nelle altre stagioni, compreso in Europa. Devo ringraziarlo per quanto ha dato a me e alla squadra in queste stagioni e gli auguro un in bocca al lupo per la sua nuova avventura.

DANIELE MATTIOLI: Joe Mazzuca.
MARCO NANNI: Per quanto riguarda Joe ci sono arrivate delle richieste da parte di alcune società e in questo caso sono già in stato avanzato. Probabilmente lascerà Bologna e anche per lui vale lo stesso discorso fatto per Yulman. E' arrivato da Godo nel 2008 doveva aveva giocato bene ed è diventato il giocatore che è ora in Fortitudo. A differenza di Ribeiro, è stata la società a valutare le proposte di mercato e a scegliere di comune accordo con il giocatore.

DANIELE MATTIOLI: Juan Pablo Angrisano.
MARCO NANNI: Per Pablo la situazione è inizialmente la stessa di Mazzuca nel senso che sono arrivate proposte da squadre importanti e la società le sta valutando attentamente e sta cercando di operare nel modo migliore possibile. In ogni caso, per il momento, Juan Pablo Angrisano è un giocatore della Fortitudo Bologna.

DANIELE MATTIOLI: Gary Ermini.
MARCO NANNI: Da quel che so Gary non si muove da Bologna. Ho parlato con lui qualche giorno fa dal punto di vista tecnico e non ci sono stati problemi, dandomi la sua totale disponibilità. Adesso dovrà incontrarsi con il General Manager Mura e la società, ma credo e spero non ci siano problemi di nessun tipo.

DANIELE MATTIOLI: E del mercato in entrata invece? Si parla di un possibile arrivo di Leonardo De Donno.
MARCO NANNI: Le voci sono corrette, è un giocatore che abbiamo valutato e presenta enorme potenzialità e caratteristiche adatte al nostro progetto. So che le due società si dovranno incontrare in settimana per concludere il suo passaggio in Fortitudo.

DANIELE MATTIOLI: Ufficiale è invece il ritorno di Claudio Liverziani sui campi da gioco.
MARCO NANNI: Claudio ritorna a tutti gli effetti e sono sicuro che lo farà carico come non mai e credo che in questo periodo sia tra quelli che si stanno allenando in maniera più dura per essere al meglio quando si tornerà in campo. Sono molto contento del suo ritorno perché rappresenta uno di quei giocatori che il proprio allenatore vuole avere nella suo team. Claudio possiede, oltre alle grandi qualità tecniche, carisma, dedizione al lavoro e spirito di squadra. Ovvio che non posso sapere come si comporterà in termini statistici al rientro, ma avere un giocatore del suo calibro in squadra è davvero importante per me.

DANIELE MATTIOLI: Abbiamo parlato di Claudio Liverziani, un giocatore che ha dato tantissimo alla nazionale italiana e collegandoci a questo, tocchiamo insieme a te la tua esperienza di Coach con la divisa dell'Italia. Che emozioni hai vissuto indossando, da allenatore, la maglia della tua nazione?
MARCO NANNI: E’ stata senza ombra di dubbio una bellissima esperienza, partita lo scorso marzo con lo Spring Training in Florida fino ad arrivare al Mondiale di Panama, che mi ha arricchito sia tecnicamente che umanamente. Ho avuto la possibilità di conoscere meglio giocatori che ho sempre visto come avversari e di apprezzarne caratteristiche che non conoscevo.

DANIELE MATTIOLI: Parlando proprio del Mondiale di Panama, se dovessi dare un giudizio sulla spedizione azzurra quale sarebbe?
MARCO NANNI: C’è tanta soddisfazione perché abbiamo giocato alla pari con tutte le squadre che abbiamo affrontato ottenendo anche belle vittorie, ma resta il rammarico per quell’extra inning contro il Venezuela che ci è costato l’accesso alla Seconda Fase. Riprendere una partita dopo trenta minuti di pioggia e conseguenza di sospensione è difficile per tutti e in questa circostanza la fortuna non ci ha aiutato. Peccato davvero ma resta la certezza che è stato fatto comunque qualcosa di importante.

DANIELE MATTIOLI: Mondiale che è stato vinto dall'Olanda che ha battuto in finale Cuba. E' la vittoria del baseball europeo che ora può competere contro tutti?
MARCO NANNI: Si, direi di sì. Ad oggi il baseball europeo può competere con qualsiasi squadra proveniente dagli altri continenti. Sono evidenti infatti i tantissimi miglioramenti che ci sono stati rispetto alle altre compagini provenienti dal tutto il mondo e la vittoria dell’Olanda è il simbolo di questo trend. La squadra olandese ha vinto meritatamente, contro ogni pronostico, giocando ottimamente in difesa e sul monte di lancio, mostrando soprattutto grande solidità mentale per tutta la partita, caratteristiche chiave in gare “secche” e di grande importanza come queste.

DANIELE MATTIOLI: Parlando della nazionale olandese non si può non pensare un secondo a quanto accaduto a Gregory Halman, scomparso prematuramente lo scorso lunedì.
MARCO NANNI: Parto con una premessa dicendo che non lo conoscevo personalmente ma senza ombra di dubbio è una grandissima perdita sia per tutti noi, in quanto era un bravo ragazzo sia per tutto il nostro movimento, in quanto aveva davanti a se tutta una carriera in Major League a testimonianza delle sue qualità. Colgo l’opportunità per porgere le condoglianze alla sua famiglia.

DANIELE MATTIOLI: Abbiamo toccato come argomento il baseball mondiale con quello che è accaduto a Panama ma non ci siamo dimenticati della Major League che ha visto come protagonista anche il nostro Alex Liddi che, esordendo con i Seattle Mariners, è stato il primo giocatore italiano a giocare nella Grande Lega.
MARCO NANNI: Beh che dire di Liddi...Alex è una soddisfazione per tutto il baseball italiano e ha dimostrato con i fatti e con l'impegno che i sogni si possono avverare. Marco (Mazzieri, Manager dell'Italia NDI) mi raccontava quando eravamo assieme con la nazionale degli sforzi e della grande volontà che Liddi ci metteva durante gli allenamenti per raggiungere il suo sogno, anche più di tanti altri giocatori. E alla fine ci è riuscito alla grande.

DANIELE MATTIOLI: Cosa ti aspetti dal suo 2012?
MARCO NANNI: Sicuramente lo aspetto carico e voglioso di fare anche perchè quanto successo in Venezuela con i Cardenales de Lara e in Repubblica Dominicana con i Leones de Escogido, dove è stato tagliato, penso sia dovuto principalmente ad una stanchezza fisica ma soprattutto mentale visto la grandissima stagione fatta in Triplo A con i Tacoma Rainiers e poi il mese da protagonista vissuto con i Seattle Mariners a settembre. Mi auguro che possa continuare da dove ha lasciato.

DANIELE MATTIOLI: Sempre parlando di Major League abbiamo assistito a delle World Series molto equilibrate e decise solamente in extremis. Te le saresti aspettate così?
MARCO NANNI: Sinceramente non credevo in questo modo, nel senso che mi aspettavo sì equilibrio anche perchè Texas e St.Louis sono formazioni simili ma avevo pensato a qualche punto in più da parte dei rispettivi attacchi. Invece anche con i punteggi bassi sono state partite spettacolari e appassionanti e devo dire in tutta sincerità che mai delle World Series mi hanno catturato come queste.

DANIELE MATTIOLI: Ovviamente se prendiamo come esempio gara 6, l'equilibrio e i colpi di scena sono stati all'ordine del giorno, con St.Louis che ha recuperato due volte ad un out dalla sconfitta e ha poi vinto al secondo supplementare.
MARCO NANNI: Sì, questa partita è stato forse l'emblema di tutta la serie. Penso che si possa definire come la partita più bella come emozioni e colpi di scena degli ultimi anni nella Major League.

DANIELE MATTIOLI: In questa domanda ci addentriamo maggiormente nel ruolo del Manager e ti chiediamo di immedesimarti in Ron Washington che proprio in occasione di gara 6 ha tolto il closer Neftali Feliz dopo aver subito i punti del pareggio nel corso del nono inning, mettendo su altri lanciatori nella ripresa successiva, in una mossa che alla fine si è rivelata sbagliata e ha creato qualche polemica in Texas per la gestione della gara. Secondo te ha preso la decisione corretta?
MARCO NANNI: Mah, sinceramente è sempre facile parlare a posteriori e se i rilievi portavano a casa la partita non se ne sarebbe parlato. Probabilmente Washington ha colto in Feliz un atteggiamento di difficoltà, immagino psicologico, e quindi ha preferito toglierlo. Credo che in ogni caso abbia fatto la scelta giusta perchè anche nei Playoff in una gara che ho visto durante il Mondiale ha avuto difficoltà nel gestire la chiusara della partita, lanciando scomposto e con lanci molto al di sotto della velocità media, passando dalle 98 miglia alle 91, mostrando poca sicurezza che deve essere fondamentale in un lanciatore. Un dato che potrebbe spiegare il perchè non sia rientrato al decimo inning di gara 6 delle World Series dopo che nella nona ripresa aveva mostrato lo stesso comportamento.

DANIELE MATTIOLI: Siamo arrivati all'ultima domanda di questa nostra intervista e concludiamo parlando di una polemica creata qualche settimana fa negli USA quando è venuto fuori il discorso, che teoricamente doveva rimanere dentro gli spogliatoi, da parte del Manager di Texas Ron Washington prima di gara sette ai suoi giocatori dove per caricare la sua squadra ha usato mezzi duri per etichettare gli avversari di St.Louis, compreso il lanciatore dei Cardinals Chris Carpenter. Per te, non si è forse esagerato nell'invadenza in questi momenti così importanti e privati?
MARCO NANNI: Secondo me no, nel senso che si è in uno show mediatico quale la Major League dove ogni giocatore o allenatore percepisce un ingaggio alto e quindi deve accettare anche queste situazioni visto che nella maggior parte dei casi è permesso alla stampa di presenziare. Certamente, e questo presumo sia un punto fondamentale in tutta questa faccenda, si dovranno intensificare i controlli per prevenire queste fuori uscite di notizie e di dettagli che poi alla fine possono essere privati e che devono rimanere tra coloro che hanno assistito alla vicenda, evitando anche che gli stessi dipendenti della squadra girino il materiale ai giornalisti. Si devono rispettare delle regole che ci sono, ma nello stesso tempo tutto questo può succedere sempre. In ogni caso non credo proprio che Washington abbia mancato di rispetto a qualcuno ma semplicemente abbia voluto scuotere la squadra dopo la sconfitta, clamorosa, di gara sei.
          
                                                                                                    di Daniele Mattioli

Nelle foto di repertorio scattate dal nostro Lorenzo Bellocchio, il Manager della Fortitudo Bologna Marco Nanni.

Si ricorda di citare fonte e autore dell'intervista qualora vengano prese notizie dalla stessa. Grazie.