Le speranze e la determinazione c’erano. È mancata forse un po’ di fortuna, perché solo quella è la chiave del successo al tie break. Gli azzurri riescono a tenere testa al Venezuela fino al settimo inning, in cui l’Italia è in vantaggio per 4 a 2.
I venezuelani riescono però a pareggiare prima del nono inning e a portarsi in vantaggio al decimo grazie alla discutissima regola del tie break.

Al primo inning, con Da Silva sul monte, Angulo batte un singolo, seguito dalla valida di Cardona. Avanzano di una base per un errore di pick off e Acuña gira una volata di sacrificio che permette l’entrata del primo punto.
Al quarto altro punto del Venezuela: Torres arriva in prima con un singolo, avanza in seconda per l’eliminazione in diamante di Granadillo e poi in terza per un lancio pazzo. Chavez arriva poi in base per ball, ed Alena batte una valida con RBI per il 2 a 0. Sul monte sale quindi Maestri che riesce nell’impresa portata avanti da Da Silva, ovvero di far realizzare al Venezuela pochi punti nonostante le numerose valide concesse (10 battute valide in due riprese, ma solo 3 punti fino al settimo).
La riscossa dell’Italia arriva al sesto inning: Chiarini apre l’inning con un doppio ed avanza in terza per un lancio pazzo. Ramos Gizzi arriva in base con un singolo, facendo segnare Chiarini, ma viene eliminato in seconda per assistenza tra esterno destro e interbase.
Dopo la base per ball a Mazzanti sale sul monte Torres, che concede una base ad Avagnina. Sale quindi Caraballo al posto di Torres che lascia arrivare in prima Pantaleoni, pinch hitter per Imperiali. Anche Ambrosino riceve una base, la quarta dell’inning, che a basi piene determina il 3 a 2. Al settimo il pareggio: Chiarini riceve una base per ball ed arriva fino alla terza base con il singolo di Ramos Gizzi. Mazzanti realizza una volata di sacrificio che fa toccare a Chiarini il piatto di casa base e fa passare in vantaggio gli azzurri.
La risposta venezuelana non si fa attendere con il solo homer di Vasquez e la base ad Acuña. Al nono inning Angulo riceve una base da Cillo e Cardona batte una valida al centro. Panerati sostituisce Cilo, ma ciò non impedisce il pareggio in extremis del Venezuela con una battuta in diamante di Vasquez.

Si arriva quindi agli extra inning: Mazzieri posiziona Ambrosino in seconda e Infante in prima, con Granato ad aprire il line up. Granato viene eliminato con un bunt di sacrificio e i corridori avanzano sulle basi. Chiarini viene eliminato al piatto e Ramos Gizzi riceve una base. Con il singolo di Mazzanti entrano due punti, segnando il 6 a 4. Il Venezuela sistema Sivira in seconda, Lara in prima e come battitore Cardona. Sivira ruba la terza e Cardona viene colpito. Dopo il cambio sul monte, D’Amico al posto di Pugliese, la partita viene sospesa per circa trenta minuti per pioggia. Alla ripresa Vasquez viene eliminato per infield fly mentre Acuña riceve una base per ball che fa entrare un punto. Il secondo punto arriva per un lancio pazzo di d’Amico, mentre il punto della vittoria viene segnato da Cardona grazie ad un singolo di Rivas.

Finisce qui l’avventura dell’Italia ai Mondiali che, nonostante l’uscita anticipata, ha saputo farsi valere davanti alle potenze mondiali e a dimostrare di non vivere di solo calcio.

                                                                                                     di Mara Mennella


Nella foto, Giuseppe Mazzanti viene festeggiato dopo l'homer da lui colpito. Non è bastato (Ezio Ratti per Fibs.lit).