A TU PER TU CON...NUNZIO BOTTA, PRESIDENTE DEI RED SOX PATERNÒ
A distanza di 7 giorni, non tende a diminuire la gioia in casa dei Red Sox Paternò per la vittoria in rimonta, da 0-2 a 3-2, ai danni del Bollate nella finale del campionato di serie A.
Abbiamo parlato di questo storico successo con Nunzio Botta, presidente della formazione siciliana, all'interno della nostra rubrica ''A tu per tu con..''.
La prima domanda della nostra intervista è forse la più semplice ma, nello stesso tempo, la più complessa: ti sei ripreso dopo questa vittoria?
(Ride per qualche secondo NDI). Credo che ci vorrà ancora un pò di tempo. Continuano ad arrivare telefonate da giornali locali, televisioni. A volte mi chiedo se sto ancora sognando. I ragazzi hanno davvero realizzato una grandissima impresa.
Non a caso, dopo la doppia sconfitta patita a Bollate, avresti mai pensato ad una rimonta del genere?
Sono sincero e ti dico di no, anche perchè giocavamo contro la squadra campione in carica e che era stata una delle più forti, se non la migliore, dell'intero campionato. A Bollate abbiamo perso male, soprattutto la seconda partita ma durante la settimana i ragazzi hanno lavorato molto bene. Garcia e Molina mi hanno rincuorato dicendomi che saremmo riusciti a fare un gran week-end. Volevo vincere almeno una partita per non subire lo sweep davanti ai nostri tifosi e, invece, out dopo out abbiamo realizzato qualcosa di storico.
Tra i tanti giocatori che hanno dato il loro contributo per la conquista del titolo, abbiamo scelto 3 nomi. Il primo è quello di Wilber Perez che, grazie alla partita completa lanciata in occasione di gara 4 e del rilievo lungo di 5 riprese nel successivo incontro, ha trascinato i compagni al titolo.
Wilber era da 3 settimane che non rendeva al massimo delle sue capacità e a Bollate, in gara 2, era apparso anche particolamente nervoso, come testimoniato da diverse lamentale per alcune chiamate a casa base in merito ai suoi lanci. In questo fine settimana ha ritrovato invece la giusta condizione fisica e mentale, dimostrando appieno tutte le sue grandi qualità.
Quello che più ha colpito è stato forse come lo stesso Perez, che ha ottenuto più di 100 vittorie nel campionato cubano e ha preso parte al World Baseball Classic 2013, si sia immedesimato al massimo nel progetto dei Red Sox, pur essendo arrivato a stagione in corso in un campionato diverso rispetto a quello del suo paese.
Sì, Wilber si è ambientato subito al meglio, grazie anche alla presenza in squadra di Rolexis Molina e di suo fratello che già conoscevano Perez. La presenza inoltre dei coach cubani Renè Rojas e Pedroso nonchè di un gruppo molto compatto ha agevolato il tutto.
Il secondo nome ti è famigliare in quanto si tratta di Diego Botta, tuo figlio, che si è rivelato decisivo con le sue battute, come il doppio da 2 punti per il definitivo vantaggio in gara 3 e il walk-off single nella quarta partita. Ti aspettavi questo suo rendimento?
Sinceramente no. Dopo aver colpito con una media battutta superiore a quota .400 nella prima parte di stagione, Diego era infatti incappato in uno slump pesante che, inevitabilmente, gli aveva fatto perdere fiducia e l'aveva reso più nervoso. Invece, contro Imola, in semifinale, ho mostrato grande tranquillità, riprendendo a effettuare turni utili e proficui per la squadra. Nella finalissima è stato decisivo e sono stato davvero felice. Ci siamo commossi e abbracciati a lungo dopo la vittoria del titolo.
Infine uno dei grandi protagonisti del successo è stato Franklyin Torres che, nonostante l'infortunio subito all'inizio di gara 5, è il volto del baseball siciliano in Italia grazie alla lunga militanza nei Warriors e poi nei Red Sox di Paternò.
Franklyin, che in occasione dell'ultima gara della finale ha accusato uno strappo all'inguine, è parte integrante della città sin da quando è arrivato nel 2002. Si è inserito benissimo nella comunità e ha una gran bella famiglia, unita. È davvero un bravo ragazzo e in questa stagione è stato ben utilizzato dallo staff tecnico che ne ha centellinato l'utilizzo tenendolo pronto per la parte finale di campionato, nella quale è stato determinante per il successo.
C'è stato un momento in cui hai capito che questo 2016 poteva essere l'anno giusto per realizzare questo storico successo?
Quando prendi parte a un campionato, l'obiettivo principale è sempre quello di fare bene ma sai anche che ci sono tante altre squadre ben attrezzate che lottano per lo stesso traguardo. Dopo la vittoria della prima fase c'era un barlume di speranza, ma poi abbiamo perso 2 partite a Bollate nella successiva poule per il titolo ed ero un pò scoraggiato. I ragazzi però non hanno mai mollato e alla fine hanno vinto il titolo.
Dopo la vittoria del titolo di serie A, che sensazione è rappresentare la Sicilia che vince nello sport a livello nazionale?
È qualcosa di davvero molto bello. Spero che questo successo sia da stimolo per tutte le squadre. Abbiamo dimostrato quanto sia importante il lavoro di programmazione per ottenere risultati di questo tipo.
di Daniele Mattioli
Nella foto, Botta viene premiato dal Consigliere Federale Savasta durante i festeggiamenti per la vittoria del titolo (Lauro Bassani - FIBS.it).
Abbiamo parlato di questo storico successo con Nunzio Botta, presidente della formazione siciliana, all'interno della nostra rubrica ''A tu per tu con..''.
La prima domanda della nostra intervista è forse la più semplice ma, nello stesso tempo, la più complessa: ti sei ripreso dopo questa vittoria?
(Ride per qualche secondo NDI). Credo che ci vorrà ancora un pò di tempo. Continuano ad arrivare telefonate da giornali locali, televisioni. A volte mi chiedo se sto ancora sognando. I ragazzi hanno davvero realizzato una grandissima impresa.
Non a caso, dopo la doppia sconfitta patita a Bollate, avresti mai pensato ad una rimonta del genere?
Sono sincero e ti dico di no, anche perchè giocavamo contro la squadra campione in carica e che era stata una delle più forti, se non la migliore, dell'intero campionato. A Bollate abbiamo perso male, soprattutto la seconda partita ma durante la settimana i ragazzi hanno lavorato molto bene. Garcia e Molina mi hanno rincuorato dicendomi che saremmo riusciti a fare un gran week-end. Volevo vincere almeno una partita per non subire lo sweep davanti ai nostri tifosi e, invece, out dopo out abbiamo realizzato qualcosa di storico.
Tra i tanti giocatori che hanno dato il loro contributo per la conquista del titolo, abbiamo scelto 3 nomi. Il primo è quello di Wilber Perez che, grazie alla partita completa lanciata in occasione di gara 4 e del rilievo lungo di 5 riprese nel successivo incontro, ha trascinato i compagni al titolo.
Wilber era da 3 settimane che non rendeva al massimo delle sue capacità e a Bollate, in gara 2, era apparso anche particolamente nervoso, come testimoniato da diverse lamentale per alcune chiamate a casa base in merito ai suoi lanci. In questo fine settimana ha ritrovato invece la giusta condizione fisica e mentale, dimostrando appieno tutte le sue grandi qualità.
Quello che più ha colpito è stato forse come lo stesso Perez, che ha ottenuto più di 100 vittorie nel campionato cubano e ha preso parte al World Baseball Classic 2013, si sia immedesimato al massimo nel progetto dei Red Sox, pur essendo arrivato a stagione in corso in un campionato diverso rispetto a quello del suo paese.
Sì, Wilber si è ambientato subito al meglio, grazie anche alla presenza in squadra di Rolexis Molina e di suo fratello che già conoscevano Perez. La presenza inoltre dei coach cubani Renè Rojas e Pedroso nonchè di un gruppo molto compatto ha agevolato il tutto.
Il secondo nome ti è famigliare in quanto si tratta di Diego Botta, tuo figlio, che si è rivelato decisivo con le sue battute, come il doppio da 2 punti per il definitivo vantaggio in gara 3 e il walk-off single nella quarta partita. Ti aspettavi questo suo rendimento?
Sinceramente no. Dopo aver colpito con una media battutta superiore a quota .400 nella prima parte di stagione, Diego era infatti incappato in uno slump pesante che, inevitabilmente, gli aveva fatto perdere fiducia e l'aveva reso più nervoso. Invece, contro Imola, in semifinale, ho mostrato grande tranquillità, riprendendo a effettuare turni utili e proficui per la squadra. Nella finalissima è stato decisivo e sono stato davvero felice. Ci siamo commossi e abbracciati a lungo dopo la vittoria del titolo.
Infine uno dei grandi protagonisti del successo è stato Franklyin Torres che, nonostante l'infortunio subito all'inizio di gara 5, è il volto del baseball siciliano in Italia grazie alla lunga militanza nei Warriors e poi nei Red Sox di Paternò.
Franklyin, che in occasione dell'ultima gara della finale ha accusato uno strappo all'inguine, è parte integrante della città sin da quando è arrivato nel 2002. Si è inserito benissimo nella comunità e ha una gran bella famiglia, unita. È davvero un bravo ragazzo e in questa stagione è stato ben utilizzato dallo staff tecnico che ne ha centellinato l'utilizzo tenendolo pronto per la parte finale di campionato, nella quale è stato determinante per il successo.
C'è stato un momento in cui hai capito che questo 2016 poteva essere l'anno giusto per realizzare questo storico successo?
Quando prendi parte a un campionato, l'obiettivo principale è sempre quello di fare bene ma sai anche che ci sono tante altre squadre ben attrezzate che lottano per lo stesso traguardo. Dopo la vittoria della prima fase c'era un barlume di speranza, ma poi abbiamo perso 2 partite a Bollate nella successiva poule per il titolo ed ero un pò scoraggiato. I ragazzi però non hanno mai mollato e alla fine hanno vinto il titolo.
Dopo la vittoria del titolo di serie A, che sensazione è rappresentare la Sicilia che vince nello sport a livello nazionale?
È qualcosa di davvero molto bello. Spero che questo successo sia da stimolo per tutte le squadre. Abbiamo dimostrato quanto sia importante il lavoro di programmazione per ottenere risultati di questo tipo.
di Daniele Mattioli
Nella foto, Botta viene premiato dal Consigliere Federale Savasta durante i festeggiamenti per la vittoria del titolo (Lauro Bassani - FIBS.it).