DOPO UN ANNO DI INATTIVITA' MANNY RAMIREZ DECIDE DI RITORNARE A GIOCARE A BASEBALL. ANCHE SE...


Sembra proprio che lo slugger 39enne sia intenzionato a staccare le scarpette dal muro e ad indossarle nuovamente nel 2012. Il motivo? Forse uno dei più semplici: “Non sono preparato per il pensionamento” - in pratica il ‘vecchietto’ non si sente poi tanto vecchio e dopo aver annunciato il ritiro l’8 aprile scorso, più avanti spiegherò il perché, annuncia di voler tornare nella massima lega - “Se qualche squadra fosse intenzionata a farmi firmare un contratto, io vorrei giocare. Se nessuna lo vuole, vorrei giocare in Giappone o in qualsiasi altro luogo” - Italia???.
In realtà non aveva mai smesso di sognare il ritorno, già da fine aprile scorso aveva dichiarato che avrebbe tentato la strada del campionato invernale dominicano: la Repubblica Dominicana è il suo paese natale. Gli Aguilas Cibaenas rappresentavano una delle principali destinazioni, forse perché vi aveva giocato tre stagioni all’inizio della sua carriera tra il 1991 e il ‘95 battendo .243 con 2 HR e 28 RBI in 84 gare.
Il sogno stava pure diventando realtà verso fine settembre grazie agli accordi che stavano prendendo piede con il presidente del team dominicano Winston Llenas.
Ma poi arrivò subito dopo la doccia fredda da parte di Rob Manfred (vice presidente esecutivo dei rapporti di lavoro MLB): "Manny Ramirez non può giocare per un club della Major League in leghe minori o in qualunque organizzazione affiliata all’MLB, tra cui una squadra di lega invernale, senza ottenere il consenso del giudice sportivo”.
Come mai Ramirez aveva bisogno del consenso del sportivo? Perché il giocatore ha sulle spalle ben 50 giornate di squalifica (prima erano pure 100, ma l’associazione dei giocatori MLB e l’ufficio del commissario sportivo hanno dimezzato la squalifica) dopo essere risultato positivo (per la seconda volta, la prima nel 2009) a delle sostanze dopanti, gli hanno trovato delle gonadotropine in circolo.
Le politiche antidoping MLB sono piuttosto severe e se si viene scoperti positivi per la seconda volta ci prende 100 giornate di squalifica; per questo subito dopo la diffusione della notizia, i primi di aprile, il bomber aveva dichiarato di volersi ritirare definitivamente: anche se avesse scontato la pena il campionato 2011 non l’avrebbe più giocato.
Dopo le grandi stagioni con i Red Sox, MVP nelle World Series 2004, giusto per dirne una, il Dominicano è approdato a Los Angeles nel 2008 e ha giocato egregiamente fino alla squalifica nel 2009. Dopo di che inizia il calo. Nel corso di 2 anni ha giocato per tre squadre: Dodgers, White Sox e Rays. Ha giocato solo 90 partite nel 2010 e ha chiuso con solo 9 HR e 42 RBI. Tampa ha deciso di rischiare su di lui la scorsa offseason, ma ha battuto solo .059 in cinque partite, poi è arrivato lo scandalo e ha deciso di ritirarsi piuttosto che affrontare le 100 gare di squalifica.
A questo punto ci si chiede il perchè stia continuando a premere per ritornare. Senza dubbio è stato uno dei migliori battitori di potenza della storia della MLB, ma sicuramente ha perso molto, sia agonisticamente (infondo ha ben 39 anni e i suoi numeri sono in calo da 2 anni) sia dal punto di vista morale: se ti fai beccare due volte per doping vuol dire che non sei il campione che tutti pensavamo che fossi. Inoltre sembra anche un uomo debole e sotto pressione: è attualmente sotto processo in Florida con l'accusa di aver colpito la moglie con la mano il 12 settembre scorso.
Insomma, anche se riuscisse a tornare per lui sarebbe tutto notevolmente in salita viste le imprese che ci aveva abituato a vedere nel corso degli anni passati.
di John Rotondo
Nella foto, Manny Ramirez indossa la casacca dei Tampa Bay Rays durante lo Spring Training del 2011. Dopo una stagione di inattività, l'esterno dominicano ha deciso di ritornare a giocare. Anche se la squalifica di 50 partite per doping incombe... (fitted24seven).