Jonathan Papelbon - espulso durante la partita di domenica scorsa, persa dai Phillies 5 a 4 contro i Miami Marlins - e’ stato multato e sospeso per sette incontri.

Il closer, chiamato in causa sul 4 a 1, vanificava il lavoro della propria squadra, concedendo nella parte alta del nono inning i quattro punti decisivi per le sorti del match. Frustrato dalla propria prestazione e innervosito dai fischi dello stadio, rientrando nel dugout si rivolgeva ai propri tifosi in questo modo.
 
Il tutto sotto gli occhi dell’arbitro di seconda base, Joe West, che non ci pensava due volte a espellere Papelbon il quale, nel chiedere spiegazioni all’umpire, gli si avvicinava troppo, arrivando al contatto fisico. Questo il motivo della sua sospensione, e del fatto che il management di Philadelphia si sia apertamente schierato a favore della decisione arbitrale.

E adesso?

Papelbon - autore finora di un’ottima stagione, con 37 salvezze portate a casa su 41 possibilita’ - ha ancora un anno di contratto (profumatissimo, essendo uno dei closer piu’ pagati della lega, secondo solo a Rafael Soriano dei Nationals), con un’opzione legata al rendimento per il 2016. Il suo comportamento (il giocatore peraltro continua a negare di aver voluto insultare Citizens Bank Park col suo gesto) e il sostegno del club al provvedimento preso dalla MLB, potrebbero essere interpretati come un primo, reciproco segnale di voler intraprendere strade diverse.



di Andrea Comotti


Nella foto, il gesto del closer di Philadelphia (Cbssports.com).