Soltanto un fuoricampo da tre punti di Aaron Judge alla fine del nono inning ha tolto ai Philadelphia Phillies la vittoria nella prima partita di Grapefruit League, giocata ieri contro i New York Yankees. L’incontro si è concluso sul 5 a 5, e buone indicazioni sono giunte dal campo, in particolare, da Ryan Howard.

Gli addetti ai lavori, nei giorni precedenti a questo esordio, si sono prodigati in giudizi positivi nei confronti del prima base, e a colpire è stato soprattutto il dietrofront del general manager Ruben Amaro che, in un’intervista di qualche tempo fa, aveva sentenziato che la squadra avrebbe tratto sicuro giovamento dalla vendita di Howard.

Risolte le beghe famigliari, senza più dolore al tendine d’Achille lacerato nel 2011 – quell’incontro con i Cardinals coincide anche con l’ultima apparizione ai playoff dei Phillies – e grazie ai consigli di un vero e proprio mentore, l’ex manager Charlie Manuel, Ryan Howard è apparso tirato a lucido. Schierato come numero 4 del lineup, ho colpito la palla in entrambi le apparizioni al piatto, garantendo un RBI nel quarto inning.

E sul fronte mercato?

La presenza fissa in questi giorni di Charley Kerfeld – uno dei consiglieri più apprezzati da Ruben Amaro – al camp dei Boston Red Sox potrebbe, a dispetto delle dichiarazioni del general manager, significare che le due franchigie si stanno muovendo per trovare un accordo. Philadelphia cerca giocatori per ricostruire, Boston vuole un asso – meglio se mancino – sul monte di lancio di Fenway Park.

La pista che porta a Hamels è calda da tempo e Cliff Lee pare essersi ripreso bene dall’infortunio al gomito patito l’anno scorso. Dopo averli visti lanciare in Grapefruit League, se ne saprà di più.

di Andrea Comotti


Nella foto, Ryan Howard all'esordio dello Spring Training insieme alla mascotte di Philadelphia, Phanatic (Phillies Official Facebook Page).