Detroit aveva bisogno del suo migliore lanciatore per allontanare brutti presagi e clamorosi tentativi di rimonta da parte degli Oakland Athletics che, sotto 2 a 0 nel computo delle vittorie, erano stati in grado di portare la seria alla decisiva quinta partita, dopo l’incredibile vittoria ottenuta in gara quattro.

Justin Verlander ha risposto presente alla chiamata della sua squadra, tirando una partita maestosa e dominando letteralmente il lineup avversario che nel corso di tutti i nove inning giocati non ha mai raggiunto la terza base. Una prestazione da urlo per il vincitore dello scorso Cy Young Award e MVP Award dell’American League: nove riprese lanciate, undici eliminazioni al piatto messe a segno (record playoff, pareggiato quello di Cliff Lee del 2010) e solamente quattro valide subite.

Con un Verlander così sul monte di lancio, Oakland ha avuto poco o nulla dal proprio attacco, eccezion fatta per un doppio di Cespedes ad inizio gara, mentre dall’altra parte Detroit ha messo subito le cose in chiaro con due punti al terzo inning, prima di dilagare al settimo, dove ha segnato altri quattro punti per il 6 a 0 con cui si è chiusa anche la gara.

Nel nono inning, infatti, Verlander elimina in successione i tre battitori avversari per la vittoria che manda i Detroit Tigers alle Championship Series, mentre tutto il Coliseum, esaurito in ogni ordine di posto, applaude i propri giocatori, capaci lo stesso di regalare ai propri tifosi forti emozioni, tra cui spicca la vittoria dell’American League West a scapito dei più quotati e costosi Texas Rangers.

Ma l’incontro con i lanci e la classe di Justin Verlander nel primo turno dei Playoff ha impedito agli Oakland Athletics il proseguimento della loro magica stagione.

di Daniele Mattioli

Nella foto, Justin Verlander esulta dopo l'out di Coco Crisp nell'ottavo inning (EzraShaw/GettyImages da Espn.com).