A volte la chimica di squadra nello sport sopperisce anche a quelle mancanze tecniche che possono derivare dall’assenza di giocatori blasonati e di primissimo livello.

Magari non avranno i tanto declamati “top player”, ma di certo di chimica di squadra gli Oakland Athletics ne hanno da vendere come hanno dimostrato i festeggiamenti riservati a Stephen Vogt in occasione del suo primo fuori campo in carriera in Major League, arrivato venerdì sera contro i Cardinals. Inizialmente quasi snobbato dai compagni di squadra presenti in panchina, e poi sommerso dall’ intero gruppo quando meno se lo aspettava, uno spettacolo nello spettacolo a miei occhi.

Ma è lo stesso Vogt con le sue parole a confermare quanto appena detto: “Questi ragazzi mi hanno adottato come uno di loro facendomi sentire subito a mio agio, sono stati molto carini con me”.

E così Vogt è stato accolto con fin troppo silenzio, quando rientrando felicemente nel dogout dopo l’ home run è andato a bersi la sua meritata bibita; questo però finchè Jed Lowrie non ha rotto gli indugi guidando la carica dei compagni di squadra festanti e contenti per il traguardo appena raggiunto dal loro catcher.
In seguito il siparietto è stato spiegato proprio da Lowrie: “A noi piace divertirci durante la partita” ha affermato l’ interbase. “Ovviamente quando è rientrato nel dugout eravamo tutti felici per lui, però lo scherzo che gli abbiamo fatto ha reso tutto ancora più bello”.

Stephen Vogt è un classe 1984 nato a Visalia in California, e nella scorsa stagione a Tampa Bay in 25 turni di battuta non era mai riuscito a battere nemmeno una valida, prendendosi 2 strikeout e altrettante basi su ball. Arrivato in primavera come terzo catcher dietro a John Jaso e Derek Norris difficilmente avrebbe avuto qualche occasione per giocare. Ma ad Oakland un occasione non si nega a nessuno, e così con Norris infortunato e Jaso non in perfette condizioni, ecco che tocca proprio a Stephen guidare gli A’s contro la squadra più in forma della Major League, quei St. Louis Cardinals da 49 vittorie  32 sconfitte che per settimane hanno guidato la MLB con le loro statistiche impressionanti.

Il nostro Vogt però da bravo professionista qual è, non vuole di certo lasciarsi scappare quella che potrebbe essere la sua unica occasione di mettersi in mostra in questa stagione; ed ecco quindi che nelle 4 partite in cui scende in campo, non solo realizza il tanto sognato home run, ma anche le sue prime 2 battute valide, andando strikeout una sola volta nei 13 turni di battuta effettuati.

Come se non bastasse il catcher di riserva, guida magistralmente A.J. Griffin nel suo primo shutout in carriera, mettendo in mostra anche le sue ottime doti difensive.

Come catcher è importante mostrare subito le proprie qualità” queste le parole del Manager Bob Melvin in proposito. “Il lanciatore deve sapere che il suo ricevitore è lì per dargli una mano e guidare la squadra, non solo per battere e far muovere le proprie statistiche. Prima riesce a instaurare un’ aura di leadership necessaria per essere un buon catcher, e prima i lanciatori avranno fiducia in lui”.

Ecco il video del fuoricampo "silenzioso":




di Michele Acacia


Nella foto, lo swing di Vogt (AP Photo/Ben Margot da JapanToday.com).