“Is this the real life, is this just fantasy?”

E’ la sera del 13 Giugno 2012. Siamo a San Francisco.
Probabilmente quelle parole scritte dai Queen, 30 anni fa, risuonavano nella testa di Matt Cain poco prima di lanciare nel nono.
Nella baia di San Francisco tira una leggera brezza che preannuncia l’arrivo dell’estate. L’AT&T Park è pieno, come al solito. La folla si fa sempre più rumorosa, man mano che la partita tra i Giants e gli Astros si avvicina al nono inning.

Dal volto di Matt Cain non traspare nessuna emozione, nè tensione, nè ansia. Come se fosse il primo inning. Il braccio non trema. La sua mente è sempre focalizzata al prossimo lancio, ad eliminare il prossimo battitore.
Tutto qua. Semplice, no?

Siamo nel nono inning, dicevo, alla battuta si presenta Bogusevic, si arriva sul conto di 2 balls e 2 strikes. Cain lancia una fastball che viene battuta in campo opposto da Bogusevic. Melky Cabrera corre. Effettua la presa al volo.
1 out.
Ora tocca a Snyder, anche lui batte una alta fly ball verso l’esterno sinistro. Cabrera è sempre là, pronto.
2 outs.
La folla è in delirio.
Jason Castro è comunque pronto a battere per infrangere i sogni di gloria di una intera popolazione Giants in tutto il mondo. Si arriva sul conto di 1 ball e 2 strikes. Matt lancia l’ennesima fastball, questa volta viene battuta verso Arias, in terza base, che raccoglie e tira verso Belt...è finita!

Perfect Game!

Da adesso in poi è un misto di mille emozioni, di mille visioni.
La corsa di Cabrera, Blanco, Pagan dagli esterni per andare ad abbracciare il loro lanciatore. Posey che salta in piedi ad esultare. Il dugout che esce in festa. Le lacrime dei tanti tifosi sugli spalti.
Tutti festeggiano Matt Cain, per una impresa che entra di diritto nella storia del baseball a stelle e strisce.
E’ il ventiduesimo perfect game nella gloriosa storia della MLB.
E’ il primo nella storia della franchigia dei Giants. In 129 anni dalla fondazione, per la prima volta un Giants è autore di una partita perfetta.

Un successo di Cain. Ma anche dell’intera squadra. Perchè non si lancia una partita perfetta senza i tuoi compagni pronti a coprirti le spalle.
E’ il perfect game di Cabrera, che nel sesto inning effettua una presa al volo strepitosa, con una palla che sembrava destinata ad uscire.
E’ il perfect game di Blanco, che nel settimo, proprio come Cabrera, prende al volo una palla nella triples alley, con tanto di tuffo annesso.
E’ il perfect game di Pagan, di Sandoval, di Arias, di Theriot, di Belt.
Quello di Posey, che un anno fa sembrava lontanissimo dal poter tornare a giocare come catcher.
Ma soprattutto è il perfect game di Cain.

Nella partita è stato pareggiato il record di strike outs in un perfect game, 14, che apparteneva a Sandy Koufax. Cain ha mandato strike out più della metà dei battitori che ha affrontato. Sontuoso. E’ stato in controllo per tutta la partita, non ha mai perso ritmo, la sua fastball è stata perfetta per 9 innings.

Sembrava di essere alle World Series” ha ammesso Cain a fine match “Il pubblico era solo un po’ più rumoroso. Ad ogni strike la folla impazziva. E’ stato fantastico. Non sono mai stato così eccitato per ogni strike, per ogni lancio.”

Matt, quest’anno, prima del perfect game, viaggiava con numeri da All-Star, con 7 vittorie e una ERA di 2.28. Negli ultimi 16 innings non ha subito nemmeno un punto, e ha messo a referto ben 23 K.
La sua stagione è stata un crescendo continuo.
Tutto ciò che è successo contro gli Astros è stata la giusta ricompensa per una costanza e una dedizione al lavoro che lo ha reso il nostro lanciatore più costante degli ultimi 8 anni.

La frase che pronunciò Jim Mutrie, un tempo allenatore dei New York Gothams, dopo una grande vittoria contro Philadelphia, suona ancora ricca di significato.
Si recò negli spogliatoi e disse a gran voce: “My big fellows, my giants!
Da allora la franchigia prese l’appellativo di Giants, senza più lasciarlo, nonostante il trasferimento in un altra città. Tutto questo successe 127 anni fa, e in giornate come queste ci rendiamo conto del motivo per cui, nelle jerseys dei giocatori di San Francisco, c’è ancora stampata la parola Giants.

Grazie, Matt!
Un vero Gigante che prende posto nella storia della MLB, fatta dai giganti.


di Angelo Cappa

Nella foto, Matt Cain e Buster Posey al termine del perfect game del 13 Giugno 2012. (AP Photo/Jeff Chiu per Espn.com).