Se si può identificare con un solo nome la finale di Coppa dei Campioni tra La Loggia e Bussolengo, quel nome è Allyson Carda. La battaglia fratricida tra le due squadre italiane, viene risolta … da un'americana. Inserita grazie ad un regolamento, che le ha permesso di essere una pick up player, ha lanciato una partita a dir poco perfetta, concedendo una sola valida alle avversarie, che pure hanno cercato disperatamente di battere i suoi lanci, ma la palla prendeva traiettorie per niente proficue. Ha concluso la partita con 11 strike out! Poi, nel box di battuta, batte un doppio che porterà a casa la sua connazionale Kellie Fox, già graziata da un pasticcio della difesa avversaria.

La partita, alla fine, finisce lì, perché il valore delle due squadre è praticamente lo stesso. Gli innings si rincorrono in perfetta parità.
Un brivido al quinto inning, quando La Loggia comincia a soffrire la stanchezza della lanciatrice partente Femke Van Dusschotten che riempie le basi. Lo staff tecnico chiama a sostituirla Greta Cecchetti, che aveva già lanciato nella partita finita poche ore prima. Basi piene e zero out, ma Greta “Wonder Woman” non si lascia impressionare e piazza tre strike out, così, senza problemi. Bussolengo muore a basi cariche e la Cecchetti bissa l'uno-due-tre anche nel suo secondo e ultimo inning lanciato, ma è troppo tardi e, soprattutto, l'attacco non ce la fa a produrre niente di buono.
Il Rhibo La Loggia deve passare il trofeo allo Specchiasol Bussolengo che termina il suo brillante cammino in Coppa, vantandosi, inoltre, di aver lasciato a zero le caselle degli errori commessi e dei punti subiti.
 
Già in quella stessa giornata, poche ore prima, La Loggia vinceva la semifinale di recupero, nonostante le avversarie avessero realizzato il maggior numero di valide messe in campo (9 a 2), ma anche il maggior numero di errori commessi (3 a 1),  Sono stati necessari 9 inning per avere ragione delle olandesi dello Sparks Haarlem.
La batteria Avanzi - Cecchetti lavorava di grande qualità, sostenuta da una efficace lavoro della difesa.
Nel tentativo di portare a casa il punto della vittoria, lo Sparks Haarlem, negli ultimi inning, cominciava a lavorare sulle basi, sostituendo con pinch runner le giocatrici più lente .
Le olandesi, da parte loro,  tamponavano gli errori fatti con una lodevole prestazione della lanciatrice Dagmar Bloeming, che costringeva, con i suoi lanci, le ragazze italiane a battere "sporco" in molte occasione.
Si arrivava, così, al primo extra inning che le olandesi non fanno fruttare.
Con Necco che partiva dalla seconda e arrivava in terza su una battuta di Carlucci e, in prima, Britt Vonk per base intenzionale, andava in battuta Avanzi che sparava alto sull'esterno destro la quale riceveva e tirava in diamante, propiziando un doppio difensivo che lasciava a zero anche l'ottavo attacco delle italiane.
Il nono inning è stato quello del vantaggio olandese, ma Cecchetti difendeva, come d'abitudine con le unghie e con i denti, la partita  e, alla fine,  limitava l'attacco delle avversarie ad un solo punto siglato e tre corridori lasciati in base. L'ultimo attacco italiano vedeva partire Avanzi in seconda che poi arrivava in terza, mentre la difesa olandese era impegnata ad eliminare Ricchi. Fama dava  un po' di filo da torcere alla Bloeming, che la mandava in base su ball e poi arrivava in seconda per scelta difesa. Villirillo andava in battuta e  batteva valido sull'esterno centro.  Arrivavano, così, a casa Avanzi e Fama per la vittoria per 3 a 2  de La Loggia e, soprattutto per una finale tutta italiana.

Il Bussolengo, invece, non ha avuto bisogno della semifinale ''di consolazione'' per accedere alla finalissima. La squadra allenata da Obletter aveva infatti vinto tutte le partite senza concedere nemmeno un punto alle avversarie, prime del successo nella finale e la conquista della Coppa Campioni.

di Cristina Pivirotto


Nella foto, la gioia del Bussolengo dopo la vittoria del titolo ( (Pesci - Official Facebook Page Bussolengo da Fibs.it).