Anche quest’anno, a Castelnuovo del Garda, si è tenuta la tradizionale Coach Convention, ma che da quest’anno avrà anche l’aggettivo “Italian” a contraddistinguerla e a mettere in evidenza l’importanza del baseball nostrano.

Un’ottima programmazione divisa equamente tra baseball e softball, con alcune conferenze in comune, che ha preso in esame tutti gli aspetti di questo sport: dai fondamentali di lancio e battuta al comportamento degli allenatori, dalla “filosofia dell’allenamento” all’uso e abuso degli integratori alimentari.
Sono intervenuti importanti relatori nazionali ed internazionali: il manager della nazionale Marco Mazzieri, l’organizzatore dell’Italian Coach Convention Ron Maestri, Jim Hickey, pitching coach dei Tampa Bay Rays, Derek Shelton, hitting coach dei Tampa Bay Rays, Greg Riddoch, “mental skill coach” sempre per Tampa Bay, e Craig Montvidas, head coach della nazionale olandese di softball campione nel 2009 e 2011.

Numerosi anche gli sponsor e gli espositori, rigorosamente tutti legati al mondo del baseball e del softball.

Non poteva mancare l'ospite d'onore Alex Liddi, accolto da una standing ovation, che trascorrerà l'inverno all'accademia di Tirrenia, preparandosi al meglio per aggiudicarsi un posto fisso nel roster dei Seattle Mariners.

Alex è intervenuto nella relazione di Marco Mazzieri. Il manager della nazionale azzurra in cui ha analizzato che cosa vuol dire "essere un talento". Il talento è sopravvalutato?
"Se ci fosse un gene che dà il talento, sarebbe già stato scoperto. Quello che può essere un dono di natura, parlando di giocatori di baseball, è la coordinazione occhi mani. In generale, il vero dono di natura è la volontà."
(Riguardo a questo argomento vi consiglio "Scoiattoli e tacchini", scritto dall'allenatore della nazionale di pallavolo femminile Gian Paolo Montali ed ex membro del CDA dell'AS Roma, in cui parla di come valorizzare ogni "giocatore" sia nello sport che in un'azienda)

Mazzieri non poteva non prendere come esempio Alex Liddi: "Un fuoriclasse ama quello che fa, crede in sé stesso, ha un obbiettivo e sa che dovrà convivere con il fallimento. Liddi, dalla sua prima convocazione in una nazionale giovanile nel 2000 al suo esordio in Grande Lega il 7 settembre 2011, si è allenato con impegno intenzionale (il calcolo è per difetto) per 10.000 ore. E quando l'ho visto la prima volta, non era il migliore tra i ragazzi convocati. Lo riconosce anche lui".

La tradizionale cena di Gala di sabato sera, dedicata alla consegna dei premi ai tecnici, ha riservato una sorpresa: Joe Maddon, manager dei Tampa Bay Rays, ha infatti raggiunto a sorpresa i suoi coach diventati relatori per qualche giorno. Salito sul palco, Maddon ha parlato delle sue origini italiane: "Quando vedo tanti volti familiari come qui non mi rammento solo delle mie origini italiane, ma mi sento a casa, perché mi sembra di essere nella piccola città della Pennsylvania in cui vivo, dove la comunità italiana è numerosissima."

Tre giorni di baseball e softball a cui hanno partecipato 436 iscritti, compresa un'applaudita rappresentativa proveniente dal Belgio. Una fortunata edizione che speriamo si possa replicare e migliorare il prossimo anno non solo nei numeri, ma anche (e soprattutto) nei contenuti.

                                                                                                    di Mara Mennella

Nella foto il logo della 27esima Italian Coach Convention (sportdipiu.net).