LA NO-HITTER DI MIKE FRIERS: IL PREMIO DI UNA CARRIERA RICCA DI NUMEROSE SFIDE
Venerdì 21 agosto il lanciatore degli Houston Astros Mike Fiers ha lanciato un no-hitter che ha condotto i suoi alla vittoria per 3 a 0 contro i Los Angeles Dodgers. E’ il culmine della carriera del trentenne pitcher proveniente da Hollywood (Florida), fattogli raggiungere dagli dei del baseball a ricompensa, forse, delle numerose sfide che ha dovuto affrontare durante questi anni.
Ventiduesima scelta dei Milwaukee Brewers nel 2009, Fiers non lascia gran traccia di sè nel suo percorso in Minor League, soprattutto per via di una inconsistente fastball a quattro cuciture. Tuttavia, ha modo di perfezionare il proprio repertorio e, aggiungendo un cutter al changeup e alle curve, arriva a disporre di un bagaglio di lanci completo.
L’esordio in MLB a 26, la prima partenza soltanto a quasi 27 anni; la carriera da pro non decolla, tant’è che spesso e volentieri viene retrocesso nelle leghe minori (l’ultima volta, giusto dodici mesi fa). Nel 2013, la madre scompare prematuramente e il pitcher s’infortuna al braccio con cui lancia, il destro, colpito da una line drive durante un incontro di Tripla-A. Nel 2014 è ancora una pallina a far male, ma questa volta a lanciarla è Fiers e poco ci manca che ponga la parola “fine” alla carriera di Giancarlo Stanton.
Nonostante ciò', Mike mantiene la fiducia in se stesso e nel proprio braccio, continuando a cercare la parte interna e alta del piatto contro i battitori destri, fino all’exploit di venerdì scorso, realizzato con una performance da 134 lanci contro uno dei migliori attacchi dell’intera lega.
Alla sua terza partenza con gli Astros dopo la trade con Milwaukee, Fiers strabilia Houston con una prestazione a cui durante la sua carriera non si era mai lontanamente avvicinato: mai aveva fatto più di 113 lanci; mai si era prodotto in un complete game; mai aveva registrato un out nel nono e, durante questa stagione, mai era andato oltre il settimo inning.
Chiude la propria magica serata con 134 lanci, 10 strikeout e 3 basi ball, garantendo agli Astros l’undicesimo no-no della franchigia, 12 anni dopo il combined no hitter di Roy Oswalt & Co.. Di Darryl Kile, nel 1993, l’ultimo no-no individuale.
di Andrea Comotti
Nella foto, la gioia di Fiers dopo la no-hitter (da TheRunnersSports.com).
Ventiduesima scelta dei Milwaukee Brewers nel 2009, Fiers non lascia gran traccia di sè nel suo percorso in Minor League, soprattutto per via di una inconsistente fastball a quattro cuciture. Tuttavia, ha modo di perfezionare il proprio repertorio e, aggiungendo un cutter al changeup e alle curve, arriva a disporre di un bagaglio di lanci completo.
L’esordio in MLB a 26, la prima partenza soltanto a quasi 27 anni; la carriera da pro non decolla, tant’è che spesso e volentieri viene retrocesso nelle leghe minori (l’ultima volta, giusto dodici mesi fa). Nel 2013, la madre scompare prematuramente e il pitcher s’infortuna al braccio con cui lancia, il destro, colpito da una line drive durante un incontro di Tripla-A. Nel 2014 è ancora una pallina a far male, ma questa volta a lanciarla è Fiers e poco ci manca che ponga la parola “fine” alla carriera di Giancarlo Stanton.
Nonostante ciò', Mike mantiene la fiducia in se stesso e nel proprio braccio, continuando a cercare la parte interna e alta del piatto contro i battitori destri, fino all’exploit di venerdì scorso, realizzato con una performance da 134 lanci contro uno dei migliori attacchi dell’intera lega.
Alla sua terza partenza con gli Astros dopo la trade con Milwaukee, Fiers strabilia Houston con una prestazione a cui durante la sua carriera non si era mai lontanamente avvicinato: mai aveva fatto più di 113 lanci; mai si era prodotto in un complete game; mai aveva registrato un out nel nono e, durante questa stagione, mai era andato oltre il settimo inning.
Chiude la propria magica serata con 134 lanci, 10 strikeout e 3 basi ball, garantendo agli Astros l’undicesimo no-no della franchigia, 12 anni dopo il combined no hitter di Roy Oswalt & Co.. Di Darryl Kile, nel 1993, l’ultimo no-no individuale.
di Andrea Comotti
Nella foto, la gioia di Fiers dopo la no-hitter (da TheRunnersSports.com).