Era il 20 dicembre 2000 e l’allora Sindaco di Rimini Alberto Ravaioli insigniva Rino Zangheri del Sigismondo d’Oro, massimo riconoscimento concesso dalla Città, motivando la decisione con le seguenti parole: “Per l’impegno profuso nella promozione del Baseball, attività sportiva che tanto contribuisce alla formazione dei giovani valorizzandone la persona. Per aver determinato la crescita del Baseball riminese con grandi atleti chiamati da paesi ove questo sport è il più amato e il più seguito. Per lo straordinario risultato di nove scudetti (diventati poi tredici n.d.r.) vinti nel Campionato Nazionale di Baseball. Per aver organizzato a Rimini ben tre Campionati Mondiali di Baseball richiamando spettatori di tutto il mondo. Per aver fatto sì che Rimini diventasse uno dei massimi riferimenti del Baseball nazionale ed europeo”.

Sono passati quasi due decenni da quel giorno, ed in questo lungo periodo tutto il territorio riminese ha continuato a godere delle imprese sportive ed imprenditoriali create da Zangheri: Presidente di una delle società di baseball più titolate del continente ed imprenditore di successo.

E proprio alla luce di tutto ciò il “Pres” a Rimini non era considerato semplicemente un vincente, incarnava bensì il senso più vero e concreto della vittoria intesa come un risultato frutto di molteplici fattori: passione e costanza, perché oltre quarant’anni di presidenza ai suoi livelli possono essere spiegati solo con un amore sconfinato per il baseball; mentalità e carisma, elementi che ha sempre voluto vedere nei suoi Pirati e che animano il quotidiano di ogni affermato imprenditore; voglia di riscatto, perché la storia neroarancio è stata segnata anche da cocenti sconfitte: e si sa, i successi vantano un peso specifico maggiore quando giungono dopo tonfi dolorosi che i vincenti vogliono superare erigendo trionfi.

Da tali punti di vista Zangheri e la vittoria erano un binomio indissolubile, viaggiavano inseparabili sempre a braccetto. E l’entusiasmo generato dai successi e dalla solidità societaria dai quali derivavano, hanno contributo alla significativa diffusione del baseball a Rimini.

Ora la rara e preziosa eredità che il “Pres” aveva lasciato a tutto il movimento, cioè quei Pirati conosciuti in tutta Europa, non c’è più. E con essa è sparita in men che non si dica un’enorme fetta della gloriosa tradizione del baseball romagnolo.

Ma se il presente è cronaca ed il futuro non è certamente roseo, Zangheri é comunque storia scolpita nella pietra: nel ricordarlo non si deve commettere l’errore di parlare delle sue gesta, per poi trattare la triste attualità.

Perché il sacro non va mai mischiato con elementi di natura diversa.


della Redazione del sito Grandeslam.net


Nella foto, la gioia di Rino Zangheri dopo lo scudetto vinto nel 2015 (Ezio Ratti - FIBS.it).