A pochi giorni dalla disputa dell'All Star Game della Major League, è arrivato il tempo di un primo bilancio per tutte le squadre dell'American League dopo metà stagione.

EAST

1- New York Yankees (47-40): Un record di .540 a pochi giorni dalla pausa all’star, pochi avrebbero immaginato di vedere i pigiamini a righe cosi in alto a questo punto della stagione. A-Rod sui livelli di quattro anni fa, Texeira il migliore di sempre e un Bullpen di assoluto livello fanno di NY una seria pretendente a vincere la division. Unica nota stonata, una rotazione partente non al livello per essere contender.

2- Baltimore Orioles (44-43): Li avevamo lasciati sul fondo della division con un record ampiamente deficitario, e ora sono lì secondi a giocarsela fino in fondo. A essere onesti molto bene a giugno meno bene negli ultimi 10 giorni con un record di 3-7, pagano senza dubbio, al pari degli Yankees, la mancanza di partenti di livello.

3- Toronto Blue Jays (45-45): Una delle squadre più divertenti da veder giocare, la parte alta del line-up con Donaldson, Reyes, Bautista e Encarnacion, è pura esplosività, un incubo per qualsiasi lanciatore avversario. Nonostante il miglior attacco per distacco della division, sono terzi per mancanza di lanciatori, e in quel di Toronto oltre ai partenti mancano anche i rilievi. Si parla di probabili rinforzi in arrivo via trade.

4- Tampa Bay Rays (45-45): In rottura prolungata negli ultimi giorni, 3-7 nelle ultime 10, soffrono al contrario di tutte le altre squadre della East di carenza offensiva, potendo disporre di una rotazione seppur a mezzo servizio causa infortuni, di tutto livello. Boxberger e Jepsen bene nel bullpen. Da segnalare il ritorno di Matt Moore dopo un anno saltato a causa Tommy John Surgery.

5- Boston Red Sox (42-46): Erano a un abisso dai primi, ma grazie alla mediocrità della division, sono ora a solo 5 gare dalla vetta. Ortiz, Sandoval, Ramirez, Pedroia assicurano tanto in attacco; mentre Miley, Porcello, Kelly, Bucholz e Masterson altrettanto poco sul monte di lancio. Anche qui necessità di trade.

CENTRAL

1- Kansas City Royals (51-34): Baseball city del 2015, perse pedine importanti nella off-season, hanno sopperito con il gioco di squadra e una difesa degna della squadra campione in carica della American League. Uno stadio sempre pieno e ascolti record nella zona di Kansas danno la dimensione del fenomeno baseball in un territorio solitamente preda di Football e Basket. Per concludere bullpen monumentale, senza dubbio il migliore della lega.

2- Minnesota Twins (48-40): Con il record in positivo anche a giugno, giocare a ottobre sembra meno un’utopia, considerando anche il livello della division, facile che almeno una delle due wild card provenga da qui. Da segnalare un attacco on fire, con Doozier, Mauer e Hunter su tutti.

3- Detroit Tigers (44-44): 7 gare dalla prima, 4 dietro Minnesota, stagione non propriamente rosea fin qui per le Tigri di Detroit. Verlander impalpabile inizia a pesare sul fronte stipendi, Miggy Cabrera infortunato e out a tempo indeterminato. Se fin qui son stati tempi duri, il futuro sarà molto più difficile nella Motor City. Miggy a parte le potenzialità per fare bene nonostante la sua assenza ci sono, vediamo dove saranno a fine luglio.

4- Cleveland Indians (42-45): Una stagione sulle montagne russe, un mese su e quello dopo giù, questo segna una stagione senza infamia e senza lode, avevamo parlato di lenta risalita il mese scorso, bene smentiti appieno e bentornati nella mediocrità. Lo specchio della stagione è il record di Corey Kluber, 4-9 nonostante un ERA di 3.45 e 145 k su 123 inning lanciati. Impalpabili.

5- Chicago White Sox (41-44): Dopo aver passato un periodo di grande difficoltà, i White Sox appaiono in crescita, grazie alle 8 vittorie ottenute nelle ultime 10 partite. Tra i grandi protagonisti di questo positivo trend i 2 lanciatori partenti: Samardjia e Sale, quasi intoccabili per i battitori avversari.

WEST

1- Houston Astros (49-41): Primi anche a luglio prima della pausa, chi indicava il 2017 come anno chiave, probabilmente inizia a pensare di essersi sbagliato. Squadra giovane e divertente da veder giocare, Keuchel straordinario e un bullpen che ripaga il fatto di assorbire quasi totalmente il monte ingaggi dopo le aquisizioni di Gregerson e Neshek.

2- Los Angeles Angels (47-40): Mea culpa. Avevo parlato di stagione mediocre e invece sono 8-2 nelle ultime 10 partite. Houston abbiamo un problema, esatto iniziano a farsi vedere dai retrovisori degli Astros. Mike Trout un giocatore difensivo senza pari, e Albert Pujols sembra quello di St Louis. L’equazione sembra semplice con due nomi di questo calibro, ma il motivo della svolta è molto più particolareggiato, e a veder lungo, un occhio al miglioramento dei numeri dei partenti e alla media battuta delle “seconde linee”, rende più chiaro perché gli Angeli di Anaheim sono lì a lottare per le prime posizioni.

3- Texas Rangers (42-45): Ci eravamo illusi di poter avere i Rangers nuovamente protagonisti già quest’anno, probabilmente eravamo in errore e bisognerà aspettare qualche mese, il rientro dei soliti infortunati, e allora forse la franchigia del Texas avrà le carte in regola per essere un serio competitor. Magari ripartendo dalle note liete di questo lasso di stagione, ovvero i rookie Chi Chi Martinez e Joey Gallo.

4- Seattle Mariners (41-47): E’ passato un altro mese ma segnali di ripresa ancora non si vedono in quel di Seattle. Certo 6 gare di fatto non li mettono fuori dalla corsa per i playoff e il potenziale è lampante, ma pensare ad un calo di Houston o L.A. sembra al momento improbabile. Da segnalare il rientro di Iwakuma dopo diversi mesi di stop, e il ritorno di Rodney al ruolo di closer della franchigia dello stato di Washington.

5- Oakland Athletics (40-50): Premettiamo subito che se Seattle è ancora in corsa per i playoff con 6 gare di scarto, Oakland a 7 non è certamente tagliata fuori. Questo è quello che dice la classifica, le voci sulle trade di Zobrist, Reddick e Clippard, parlano di stagione ormai messa in archivio e ricostruzione in vista, difficile quindi esprimere un parere sugli Athletics fino a quando un miglioramento in classifica o una trade non diano una direzione netta alla stagione fin qui tribolata dei californiani.

di Rocco Antonio Pignataro


Nella foto, l'esultanza di Albert Pujols dopo un fuoricampo (RedSoxBrazil.com.br).