Le partite contro le rivali divisionali hanno sempre un certo fascino, sia per motivi storici che di pura appartenenza ad una città.
Nel particolare, se si parla di Giants e Dodgers, la rivalità è direttamente collegata alla storia di questo meraviglioso sport che si chiama baseball.
La suddette squadre si affrontano in campo da più di un secolo, per la precisione dal 1889. Le due squadre hanno giocato a New York fino al 1957, poi entrambe si sono spostate in California.
La sfida ha avuto luogo per ben 2.341 volte, nel corso degli anni, numeri impressionanti se pensiamo al fatto che nessun’altra rivalità, nello sport professionistico, si è ripetuta così tante volte. I Giants hanno vinto 1.181 partite, contro le 1.160 vinte dai Dodgers. C’è anche un grande equilibrio se si guarda alle World Series vinte, 6 per entrambe le franchigie. I titoli della division sono molto vicini, i Giants ne hanno vinti 21, i Dodgers 22.
Assistere ad una partita tra Dodgers e Giants, è come assistere ad un pezzo di storia della MLB.

Abbiamo lasciato i Giants, la settimana scorsa, con grandi difficoltà in attacco, e con qualche problema di troppo sul monte. Problemi che si sono ripresentati, in parte, anche nelle ultime due serie giocate, contro i Dodgers e contro i Diamondbacks.
A questi si aggiungono i troppi errori commessi dalla difesa.
Sulla prima gara giocata contro di Dodgers, lunedì scroso, il commento di Bochy (manager dei Giants) è stato: “Non sono sicuro di quello che ho visto stasera, è come se avessimo saltato lo spring training”. Queste parole riassumono un match in cui abbiamo commesso 3 gravi errori che ci sonno costati la partita.
Il risultato finale è stato di 9-1 per Los Angeles. I Giants erano riusciti ad agguantare il pareggio nel sesto inning, ma l’errore in difesa di Gillaspie ci rimanda sotto di due punti, che poi non recupereremo più. Disastroso l’ottavo inning in cui i Dodgers segnano i 5 punti che uccidono la partita.
Le uniche note positive sono rappresentate da Cabrera e da Arias, che hanno battuto 5 delle 8 valide totali del match. C’è stata anche una buona prova di Zito, che concede 8 valide agli avversari, ma riesce a tenere bene sul monte, subendo solo 3 punti.
I Dogers invece, giocano un po’ tutti bene. Kemp ha battuto 3-3, Ethier 2-4, Abreu 2-3, Ellis 2-4.

Per la seconda partita in casa dei Dodgers, affrontavamo Kershaw, fresco vincitore del Cy Young Award, che arrivava a questo match con il record di 12 vittorie consecutive al Dodger Stadium, e ben 5 vittorie contro San Francisco nelle ultime 5 partenze.
La reazione, dopo la disastrosa difesa di gara uno, non si è fatta attendere. Nessun errore commesso dalla difesa, e ben 4 doppi giochi che eliminano tutte le speranze dei Dodgers. Basta un fuori campo di Pill a regalarci la vittoria per 2-1. Vogelsong lancia bene per 7.1 innings, subendo l’unico punto dal doppio di Loney.

Gara 3 vede Lincecum partente, c’è da stare attenti, perchè la sua vulnerabilità è ormai una costante della stagione. Lancia bene per 3 innings, poi il disastro. Nel quarto arriva il triplo di Gwynn con le basi piene, che regala, a conti fatti, la vittoria ai Dodgers. Tim subisce ben 8 valide e 4 punti in 5.0 innings lanciati.
Bene, per i Giants, solo Crawford con un 2-3 al piatto.
Los Angeles continua la sua cavalcata con 2 valide per Ethier, Abreu, Uribe, Ellis. Da notare Kemp, con uno 0-5 nel match.

Usciamo dunque sconfitti dalla serie contro Los Angeles, avendo almeno vinto una partita.

Basta un solo giorno di pausa, giovedì, e ci trasferiamo in Ariziona per la serie contro i D-Backs. Questa volta la musica è diversa, soprattutto in relazione alle serie d’apertura stagionale, in cui avevamo perso per 3-0.
La serie la vinciamo 2-1, con ottime prestazioni di Cabrera e Cain.

La prima gara vede una perfetta parità fino al quinto inning, in cui Goldsmith (che sembra trasformarsi in Barry Bonds quando affronta i Giants) spara un fuoricampo da 2 punti, il suo secondo stagionale (il primo era stato fatto proprio contro San Francisco più di un mese fa). La partita finisce 5-1 per Arizona, con i Giants che non riescono a colpire Corbin.
Unico, tra i nostri, che si distingue, è Cabrera, sempre più MVP della squadra.

Arriva la seconda partita della serie, e arriva Matt Cain sul monte. Al momento è la nostra àncora di salvataggio. Lancia 6.0 innigs, mette a segno ben 8 K concedendo un solo punto all’attacco di Arizona. Ma la sua partita non è finita qui, come tutti sanno, in National League non c’è DH e i battitori vanno anche alla battuta, e Cain ha mostrato il suo stato di forma battendo due valide, tra le quali c’è un doppio, nel sesto, che vale 2 punti.
Il match lo vinciamo 5-2, ponendo fine alla striscia di sconfitte consecutive contro i D-Backs, che si ferma a nove.

E così arriva l’ultima partita della serie, importante per poter risalire a quota .500, nel bilancio tra vittorie e sconfitte.
Bochy mette in campo un lineup rivoluzionato, con Pill clean-up e con Culberson, settimo in battuta, all’esordio in maglia Giants. Zito guadagna la seconda quality start consecutiva, subendo 3 punti e 5 valide in 6.0 innings.
Il nostro attacco ha Cabrebra come protagonista assoluto (non è una novità). Ormai Melky è una sicurezza, nel match ha battuto 4-5 con 1 RBI.
Gioca bene anche Blanco, che con i suoi 3 RBI ci aiuta a portare a casa questo importante match.
Vinciamo 7-3. Pill aiuta a staccare definitivamente Arizona con il suo home-run da due punti nel quinto inning. Il bullpen, con Hensley, Affeldt (al rientro) e Romo (che mette a referto 3 strike outs consecutivi nel nono), non concede nemmeno una valida tra il settimo e il nono innings.

Inutile negare quanto siano state importanti le ultime due vittorie, dopo due settimane non proprio stellari.
Escludendo la disastrosa partita contro i Dodgers, la nostra difesa si è comportata bene, soprattutto Arias, in terza al posto di Sandoval, ha mostrato di essere un buon difensore.

Questa settimana ci attendono tre serie casalinghe contro Rockies, Cardinals e Athletics.
Let’s go Giants!

di Angelo Cappa

Nella foto, Matt Cain nella partita giocata il 12 Maggio 2012 contro i Diamondbacks al Chase Field (Norm Hall/Getty Images per Espn.com).