Da una parte la costanza dimostrata per tutto l’anno, dall’altra un mese a dir poco spettacolare che continua tutt’ora  e che potrebbe prolungarsi ancora per il gran finale. Si potrebbero presentare in questo modo le World Series 2011 tra i Texas Rangers e i St.Louis Cardinals, ma la verità è che si potrebbe iniziare questo articolo in tantissimi modi, tanti quanti le storie e le curiosità che risaltano analizzando le due compagini.

L’ultima volta non si scorda mai afferma qualcuno. In Missouri questo concetto è detto da molti, visto che l’ultima annata nella quale i Cardinals sono arrivati alle World Series hanno poi vinto il titolo, battendo i Detroit Tigers nella finalissima. Dopo cinque anni – la vittoria infatti risale al 2006 – St.Louis ritorna a giocarsi “la Classica d’Autunno” e lo fa addirittura tra i pronostici degli addetti ai lavori qui negli USA. Molti colleghi infatti vedono Albert Pujols e compagni avanti rispetto a Texas sia per il fattore campo a loro favorevole - quattro partite, comprese l’eventuali gara sei e sette, verranno giocate di fronte ad un “Busch Stadium” tutto esaurito  - sia soprattutto per uno stato di forma impressione e che pare lontano dall’interrompersi a breve. St.Louis al momento sta trovando fuoricampo con ogni uomo del lineup, valide importanti quando i corridori sono in base e soprattutto  la giocata sempre al momento giusto nonostante il monte di lancio sia crollato del tutto nella Finale della National League contro Milwuakee. Ma attenzione, non tutto i lanciatori sono crollati. Ad aver deluso e molto le aspettative sono stati i partenti (media ERA complessiva  pari a 7.03, con il solo Carpenter che si salva appena), mentre ad aver “tenuto in vita la baracca” è stato, oltre al già citato attacco bombardiere, un parco di lanciatori rilievi a dir poco fenomenale che è stato chiamato in causa ben ventotto volte nelle sei partite giocate contro i Brewers ed ha sempre ottenuto risultati di altissima qualità. Per i tifosi dei Cardinals questa Finale rappresenta  in ogni modo qualcosa di unico, qualcosa di memorabile da tramandare ai propri figli e nipoti. St.Louis infatti ha recuperato un deficit di otto partite e mezzo agli Atlanta Braves quando a metà settembre i giochi parevano già fatti (dato che equivale al più grande recupero della storia della National League) e poi, dopo aver vinto la corsa alla Wild Card, ha eliminato i ben più quotati Philadelphia Phillies dopo cinque intense gare prima di avere la meglio con più facilità dei Milwuakee Brewers e di qualificarsi così alle World Series.

In una squadra che ha visto ancora una volta brillare la stella di Albert Pujols che però potrebbe lasciare a fine stagione approdando  in una nuova squadra, ci sono stati due volti che hanno occupato le copertine delle riviste e dei giornali ultimamente. Il primo è Lance Berkman che dopo un pessimo 2010 è rinato in Missouri e non a caso ha vinto il premio di “Comeback Player” della National League, mentre l’altro indiscusso protagonista è David Freese, vincitore del premio di MVP nella serie contro Milwuakee grazie ad una media battuta di .545 con tre fuoricampo colpiti e nove punti battuti a casa. A stupire però, non sono le capacità offensive che sempre ha posseduto ma che gli infortuni hanno frenato tante volte, ma la tenacia mostrata nel corso della sua carriera che in più di una volta si era arenata (addirittura si era ritirato dopo l’High School e fino a ventisei anni non aveva mai giocato in MLB. Ora ne ha ventotto). La domanda che ci si pone ora è solo se Freese riuscirà ad essere dominante anche alle World Series  2011.

E’ lo stesso quesito che ci si fa guardando in casa Texas Rangers e precisamente osservando l’evoluzione in questi playoff di Nelson Cruz che nella serie contro Detroit è stato a dir poco devastante.. L’esterno texano però non aveva iniziato nel migliore dei modi la sua Post Season in quanto, contro Tampa Bay, aveva chuso con la media – impresentabile – di una valida su quindici turni nel box di battuta. In quella circostanza ci aveva pensato Adrian Beltre a far passare il turno ai Rangers, grazie ad una prova da tre fuoricampo nella vittoria di gara cinque a St.Petersburg in Florida con la vittoria del titolo di MVP della serie e la possibilità di andare ad affrontare Detroit nella Finale dell’American League. E in questo caso ecco apparire la classe e la forza di Nelson Cruz che colpisce sei fuoricampo nella serie (record All Time superato) e porta a casa tredici punti, rivelandosi fondamentale con gli Home Run agli extra inning in partite che avrebbero preso probabilmente la strada di Detroit e invece sono state vinte da Texas che così è tornata di nuovo alle World Series dopo l’anno scorso. La speranza per i tifosi dei Rangers è che la storia sia diversa da quella del 2010 quando nonostante la presenza di Cliff Lee in squadra, Texas crollò in attacco contro San Francisco e venne sconfitta 4 a 1 nella serie dalla compagine californiana che festeggiò proprio ad Arlington la vittoria del titolo.

Stavamo aspettando per raggiungere questo traguardo e ci siamo riusciti. Ora abbiamo un nuovo obiettivo ed è fantastico. Ritorniamo di nuovo al grande ballo” scrive sul suo profilo Twitter C.J. Wilson che l’anno scorso dovette uscire anzitempo da gara due perché infortunato, perdendosi così il resto della Finale. Proprio il pitcher texano dovrà essere la guida e il faro del parco lanciatori della squadra che nel corso della stagione ha avuto ottime cose u po’ da tutti i componenti ma soprattutto da Alexi Ogando, partente nel corso della stagione e ora “retrocesso” a rilievo di qualità nei playoff, e da Neftali Feliz che con la sua fastball diventa a tratti imbattibile. E chissà che il Manager Washignton decida di usarlo più spesso rispetto all’anno passato quando alcuni ritardi nell’inserimento in partita aveva provocato lamentale anche da parte dei colleghi di Dallas presenti sugli spalti.

St.Louis contro Texas è la sfida che forse che nessuno si sarebbe mai aspettato ma che alla fine incarna alla perfezione lo spirito della Post Season ovvero di essere in forma al momento giusto e più importante della stagione. Dare un pronostico su chi vincerà le World Series è materia molto difficile e allora facciamo come alcuni media americani che hanno discusso sui diversi tipi di festeggiamenti che i Cardinals e i Rangers hanno tenuto dopo la vittoria delle rispettive League. Da una parte Pujols e compagni hanno festeggiato bevendo champagne insieme ai tifosi premiando quelli giunti in Wisconsin a sostenere la squadra, mentre ad Arlington si è fatto festa a suon di soda stappato dalle tante bottiglie arrivate subito in campo dopo l’ultimo out della partita. Perché bottiglie di soda e non di birra?  Semplicemente i giocatori di Texas non hanno voluto lasciare fuori dai festeggiamenti la coppia Josh Hamilton&C.J. Wilson che non possono bere alcolici. Il primo perché in passato ha combattuto contro dipendenze da alcol e droga, il secondo perché semplicemente non beve alcol. E allora tutti assieme a festeggiare la vittoria poco importa se non a base di alcol (arrivato poi nello spogliatoio, senza i due compagni però), perché l’importante è fare gruppo e i Rangers ci sono riusciti in un modo un po’ insolito, ma comunque efficace.

Ora le due squadre prima di decidere i nuovi festeggiamenti dovranno scendere in campo e darsi battaglia per sette e lunghe partite. Si parte nella nottata tra mercoledì 19 e giovedì 20 alle ore 02.00 italiane, 19.00 qui a St.Louis. L’ultimo atto della Major League 2011 è pronto a paritre: Cardinals contro Rangers, che vinca il migliore.

                                                                      da St.Louis (Missouri, USA) l’inviato DANIELE MATTIOLI

Nelle foto, due dei probabili protagonisti delle World Series 2011: David Freese (Jonathan Daniel/Getty Images per Espn.com) e Nelson Cruz (AP Photo/Eric Gay per Espn.com).