IL PUNTO DELLA SITUAZIONE DOPO IL PRIMO WEEK-END DELLE ITALIAN BASEBALL SERIES
Uno a uno e palla a centrocampo. L’espressione è presa in prestito dal calcio, e quindi non è riproponibile all’interno di un diamante, ma descrive alla perfezione la situazione di parità che ha contraddistinto il week end d’esordio delle Italian Baseball Series.
I primi due atti della finale scudetto sono stati simili tra loro, più che altro per l’andamento delle sfide, ma come è noto hanno avuto due esiti differenti. Bologna ha dimostrato di essere squadra alla quale non piace iniziare le gare in sordina. Basti pensare che in entrambi gli incontri ha segnato un poker di punti alla prima sortita offensiva disponibile.
Dal canto suo Rimini una simile aggressività l’ha patita davvero tanto e soprattutto, come ogni compagine di IBL, si è immediatamente trovata a fare i conti con Infante. Un fuoriclasse che quando si piazza in base è una condanna già scritta. I punti dell’1-0 in tutte e due le gare li ha registrati l’interbase bolognese. Anche i Pirati hanno fin da subito sfoggiato un tris di armi letali, in grado fin da subito di scalfire la marmorea impostazione tecnica della Fortitudo. In primis quel cuore neroarancio che ha permesso ai romagnoli di ribaltare il risultato in garauno,. Una disputa che sembrava saldamente nelle mani dell’Unipol ma che i biancoblu si sono fatti scivolare via, cadendo in balia delle mazze riminesi.
Poi una nota lieta in casa adriatica è certamente rappresentata dal line up che ha tenuto testa ai talentuosi ed esperti bastoni felsinei: alla fine 16 le valide complessive messe a referto dalle due pretendenti al titolo. Infine Catanoso può contare su una rotazione straniera ormai collaudata ed affidabile, che migliorerà ulteriormente quando Ekstrom rientrerà dall’infortunio.
Nonostante la situazione di parità che caratterizza al momento la serie finale, c’è una statistica che deve preoccupare Rimini, dato che approdati alle IBS la differenza la fanno soprattutto i dettagli. La truppa di Nanni ha tentato la rubata in sei occasioni, delle quali cinque concluse con successo. I Pirati non ci hanno provato nemmeno una volta.
di Matteo Petrucci
Nella foto, .
I primi due atti della finale scudetto sono stati simili tra loro, più che altro per l’andamento delle sfide, ma come è noto hanno avuto due esiti differenti. Bologna ha dimostrato di essere squadra alla quale non piace iniziare le gare in sordina. Basti pensare che in entrambi gli incontri ha segnato un poker di punti alla prima sortita offensiva disponibile.
Dal canto suo Rimini una simile aggressività l’ha patita davvero tanto e soprattutto, come ogni compagine di IBL, si è immediatamente trovata a fare i conti con Infante. Un fuoriclasse che quando si piazza in base è una condanna già scritta. I punti dell’1-0 in tutte e due le gare li ha registrati l’interbase bolognese. Anche i Pirati hanno fin da subito sfoggiato un tris di armi letali, in grado fin da subito di scalfire la marmorea impostazione tecnica della Fortitudo. In primis quel cuore neroarancio che ha permesso ai romagnoli di ribaltare il risultato in garauno,. Una disputa che sembrava saldamente nelle mani dell’Unipol ma che i biancoblu si sono fatti scivolare via, cadendo in balia delle mazze riminesi.
Poi una nota lieta in casa adriatica è certamente rappresentata dal line up che ha tenuto testa ai talentuosi ed esperti bastoni felsinei: alla fine 16 le valide complessive messe a referto dalle due pretendenti al titolo. Infine Catanoso può contare su una rotazione straniera ormai collaudata ed affidabile, che migliorerà ulteriormente quando Ekstrom rientrerà dall’infortunio.
Nonostante la situazione di parità che caratterizza al momento la serie finale, c’è una statistica che deve preoccupare Rimini, dato che approdati alle IBS la differenza la fanno soprattutto i dettagli. La truppa di Nanni ha tentato la rubata in sei occasioni, delle quali cinque concluse con successo. I Pirati non ci hanno provato nemmeno una volta.
di Matteo Petrucci
Nella foto, .