ECCO I QUATTORDICI PUNTI FONDAMENTALI DELL'OFF SEASON DEI BOSTON RED SOX
Avrei voluto ripartire col "Red Sox Report" verso la fine di marzo, sia per commentare la fine dello Spring-Training, sia per buttare sul tavolo qualche spavalda previsione in vista della Regular-Season.
Invece eccomi già qua, a parlare dei "nostri" Red Sox, impazientemente, speranzosamente, guardingamente e perché no...regaliamoci anche un "tifosamente".
Nasce così, questa stagione 2012, sulle ceneri di un disastroso finale dell'annata 2011 edulcorato a livello personale dalla indimenticabile trasferta americana per assistere ai memorabili 7 incontri delle World Series. Serie finale che mi ha regalato emozioni indescrivibili, tali da farmi far pace anticipatamente col favoloso mondo del Baseball, cioè facendomi dimenticare in fretta la brutta disavventura settembrina delle calzette rosse.
Ed ora, smaltita la sbornia delle World Series, lavatomi via dalla cute quell'alcolico profumo di birra Budweiser che mi si era impregnata fortemente nello spogliatoio dei Cardinals a St.Louis…siamo pronti a pensare al 2012: semplicemente si riparte, pronti a goderci lo spettacolo più bello del mondo.
Parto in sordina, inizio con calma, senza pretese di snocciolare "verità". Non sparerò tutte le mie cartucce giudicanti…mi limiterò, in questo primo articolo del 2012, a fornire punti di riflessione e che ognuno di voi tifosi si faccia la propria idea. (Mica devo fare tutto io..).
1- Saremo orfani del duo vincente Theo Epstein - Tito Francona, e questo fatto sarà motivo di discussione ogni volta che si cadrà in un periodo-no. Nei pub di Boston, immaginatevi quante volte verrà nominata la coppia Epstein-Francona ogni qual volta si subirà uno sweep. Facciamo ogni volta che verrà bevuta una birra?
2- Ben Cherington e Bobby Valentine: in bocca al lupo. (mentre tanti tanti "auguri" li riserviamo a Brian Cashman, agli eredi Steinbrenner e a Joe Girardi).
3- Saprà il Valentine creare le stesse emozioni che ci regalò il Francona? No di certo. Potrà solo eguagliare il fattore numerico delle vittorie del suo predecessore, (proprio se si vuole essere totalmente ottimisti), ma non le stesse storiche emozioni. Per scaldare un certo tipo di tifo a Boston può facilitare il suo "odio" rivelato verso gli Yankees fin da quando li ha dovuti affrontare mentre vestiva la casacca dei Mets…ma questo non basta. Vediamolo all'opera.
4- Di Papelbon ho già parlato qui. Non mi rimane altro che aggiungere quella sensazione di "vuoto" che ci colpirà causa l'assenza del nostro amatissimo V-Tek, alias Jason Varitek.
5- Saltalamacchia esploderà? Riprenderà quel cammino positivo che per qualche mese ci aveva illuso o tornerà altalenante come purtroppo il suo brutto finale di stagione ci ha proposto?
6- Pitcher. Non ci siamo. Il trio Beckett-Buchholz-Lester ha bisogno di un sostegno. Aspetto avidamente il miracolo Dice-k Matsuzaka, mentre allo stesso tempo cerco di non rivolgere il mio pensiero a quel simpaticone di Lackey, per non rovinarmi la giornata. Voglio uno starter di quelli buoni: si perché il sottoscritto, vittima dei suoi passati 15 anni di pessimo calcio giocato, istintivamente preferisce prima non prenderle, e solo dopo di darle. Avranno fatto sicuramente dei danni cerebrali, quei miei 15 anni da "stopper", ma questo è il mio pensiero.
7- Jenks, Bard, Aceves mi ispirano tanta fiducia, mentre non vedo l'ora di gustarmi il nuovo (speriamo positivo) closer Andrew Bailey (in culo alla balena per lui, e tanti tanti "auguri" a Mariano Rivera)
8- La prima base è una certezza: Guanto e mazza del Messicano saranno essenziali. E Adrian c'è.
9- In seconda base siamo e saremo sereni per altri 10-15 anni ancora. Guai a chi ci tocca il Dustin.
10- Il cuscino di terza non vorrei fosse un problema. La salute di Youkilis è strettamente collegata al successo della squadra: andatevi a vedere cosa ha portato a casa il Team Red Sox negli ultimi due anni, appena il Kevin si andava a farsi male! Youuk deve solo fare una cosa: "non rompersi" e tutto andrà a gonfie vele.
11- Shortstop tra uno Scutaro e magari un Nick Punto fresco fresco vittorioso da St. Louis, coadiuvati dalla speranza Iglesias? Il solito tasto dolente SS che ci assilla fin dai tempi del siluramento dell'amatissimo Garciaparra, non mi rende tranquillo, però dopo mi passa, perchè il pensiero mi porta a ricordare quali interbase avevamo negli anni magici 2004 e 2007.
12- Ci lascia J.D. Drew. Peccato se si pensa al passato. Giusto così se si pensa al presente. Contestato al Fenway Park dal proprio pubblico, non poteva esserci futuro per lui a Boston.
13- Crawford migliorerà in maniera esagerata in difesa grazie anche all'allenamento in Florida, nel nuovo "nostro" campo, che ci propone una riproduzione del Green Monster.
14- Esterno centro. Chi? Quello che causerà in un lontano futuro il ritiro del numero 2? Quello che affiancherà il suo amico Dustin (numero ritirato 15) nel doppio ingresso nella Hall of Fame…?
A presto.
di Roberto Mantovani
Nella foto, Dustin Pedroia mostra le sue grandi doti difensive in una gara contro i New York Yankees della passata stagione. Sarà derby contro i Bronx Bombers per la vittoria della Division? (Photo by Nick Laham/Getty Images per Espn.com).
Invece eccomi già qua, a parlare dei "nostri" Red Sox, impazientemente, speranzosamente, guardingamente e perché no...regaliamoci anche un "tifosamente".
Nasce così, questa stagione 2012, sulle ceneri di un disastroso finale dell'annata 2011 edulcorato a livello personale dalla indimenticabile trasferta americana per assistere ai memorabili 7 incontri delle World Series. Serie finale che mi ha regalato emozioni indescrivibili, tali da farmi far pace anticipatamente col favoloso mondo del Baseball, cioè facendomi dimenticare in fretta la brutta disavventura settembrina delle calzette rosse.
Ed ora, smaltita la sbornia delle World Series, lavatomi via dalla cute quell'alcolico profumo di birra Budweiser che mi si era impregnata fortemente nello spogliatoio dei Cardinals a St.Louis…siamo pronti a pensare al 2012: semplicemente si riparte, pronti a goderci lo spettacolo più bello del mondo.
Parto in sordina, inizio con calma, senza pretese di snocciolare "verità". Non sparerò tutte le mie cartucce giudicanti…mi limiterò, in questo primo articolo del 2012, a fornire punti di riflessione e che ognuno di voi tifosi si faccia la propria idea. (Mica devo fare tutto io..).
1- Saremo orfani del duo vincente Theo Epstein - Tito Francona, e questo fatto sarà motivo di discussione ogni volta che si cadrà in un periodo-no. Nei pub di Boston, immaginatevi quante volte verrà nominata la coppia Epstein-Francona ogni qual volta si subirà uno sweep. Facciamo ogni volta che verrà bevuta una birra?
2- Ben Cherington e Bobby Valentine: in bocca al lupo. (mentre tanti tanti "auguri" li riserviamo a Brian Cashman, agli eredi Steinbrenner e a Joe Girardi).
3- Saprà il Valentine creare le stesse emozioni che ci regalò il Francona? No di certo. Potrà solo eguagliare il fattore numerico delle vittorie del suo predecessore, (proprio se si vuole essere totalmente ottimisti), ma non le stesse storiche emozioni. Per scaldare un certo tipo di tifo a Boston può facilitare il suo "odio" rivelato verso gli Yankees fin da quando li ha dovuti affrontare mentre vestiva la casacca dei Mets…ma questo non basta. Vediamolo all'opera.
4- Di Papelbon ho già parlato qui. Non mi rimane altro che aggiungere quella sensazione di "vuoto" che ci colpirà causa l'assenza del nostro amatissimo V-Tek, alias Jason Varitek.
5- Saltalamacchia esploderà? Riprenderà quel cammino positivo che per qualche mese ci aveva illuso o tornerà altalenante come purtroppo il suo brutto finale di stagione ci ha proposto?
6- Pitcher. Non ci siamo. Il trio Beckett-Buchholz-Lester ha bisogno di un sostegno. Aspetto avidamente il miracolo Dice-k Matsuzaka, mentre allo stesso tempo cerco di non rivolgere il mio pensiero a quel simpaticone di Lackey, per non rovinarmi la giornata. Voglio uno starter di quelli buoni: si perché il sottoscritto, vittima dei suoi passati 15 anni di pessimo calcio giocato, istintivamente preferisce prima non prenderle, e solo dopo di darle. Avranno fatto sicuramente dei danni cerebrali, quei miei 15 anni da "stopper", ma questo è il mio pensiero.
7- Jenks, Bard, Aceves mi ispirano tanta fiducia, mentre non vedo l'ora di gustarmi il nuovo (speriamo positivo) closer Andrew Bailey (in culo alla balena per lui, e tanti tanti "auguri" a Mariano Rivera)
8- La prima base è una certezza: Guanto e mazza del Messicano saranno essenziali. E Adrian c'è.
9- In seconda base siamo e saremo sereni per altri 10-15 anni ancora. Guai a chi ci tocca il Dustin.
10- Il cuscino di terza non vorrei fosse un problema. La salute di Youkilis è strettamente collegata al successo della squadra: andatevi a vedere cosa ha portato a casa il Team Red Sox negli ultimi due anni, appena il Kevin si andava a farsi male! Youuk deve solo fare una cosa: "non rompersi" e tutto andrà a gonfie vele.
11- Shortstop tra uno Scutaro e magari un Nick Punto fresco fresco vittorioso da St. Louis, coadiuvati dalla speranza Iglesias? Il solito tasto dolente SS che ci assilla fin dai tempi del siluramento dell'amatissimo Garciaparra, non mi rende tranquillo, però dopo mi passa, perchè il pensiero mi porta a ricordare quali interbase avevamo negli anni magici 2004 e 2007.
12- Ci lascia J.D. Drew. Peccato se si pensa al passato. Giusto così se si pensa al presente. Contestato al Fenway Park dal proprio pubblico, non poteva esserci futuro per lui a Boston.
13- Crawford migliorerà in maniera esagerata in difesa grazie anche all'allenamento in Florida, nel nuovo "nostro" campo, che ci propone una riproduzione del Green Monster.
14- Esterno centro. Chi? Quello che causerà in un lontano futuro il ritiro del numero 2? Quello che affiancherà il suo amico Dustin (numero ritirato 15) nel doppio ingresso nella Hall of Fame…?
A presto.
di Roberto Mantovani
Nella foto, Dustin Pedroia mostra le sue grandi doti difensive in una gara contro i New York Yankees della passata stagione. Sarà derby contro i Bronx Bombers per la vittoria della Division? (Photo by Nick Laham/Getty Images per Espn.com).